Sul sito ufficiale di Dragon Ball è stata recentemente effettuata un’intervista decisamente interessante al dottor Masataka Watanabe, professore all’Università di Igegneria di Tokyo e al contmepo ricercatore presso il Max Planck Institute for Biological Cybernetics. Egli è stato anche autore del libro “Dalla coscienza biologoica alla coscienza artificiale: intuizioni neuroscientifiche e progresso (Springer).
A questo esperto in neuroscienza è stata posta una domanda a tema Dragon Ball, per scoprire se sia possibile o meno caricare la propria coscienza all’interno di una macchina, divenendo così immortale similmente al malvagio scienziato Dr. Gero, colui che ha dato vita all’iconico arco Androide/Cell e che è arrivato addirittura ad inseguire la vita eterna trasformandosi in Androide, con il solo proposito di sconfiggere Goku.
Le domande poste dall’intervistatore Shinsuke Tada vanno così ad esporre le idee in merito da parte del professore, delineando così un’eventuale risposta affermativa alla possibilità di diventare immortali grazie alle macchine, in modo molto simile a quello effettuato dal Dr. Gero in Dragon Ball Z.
L’intervista a tema Dragon Ball sulla vita eterna
Per prima cosa, il dottor Watanabe dice di credere nella possibilità di trasferire la coscienza umana su una macchina, con tutti i ricordi e le emozioni. In questo modo sarebbe possibile continuare a vivere anche dopo che il corpo umano, compreso il cervello, avrà cessato di funzionare.
Lo scienziato afferma che questa idea si basa in gran parte sulla logica e che il cervello umano non è altro che un circuito elettrico. Pertanto, se un tale ambiente può essere riprodotto su una macchina, la coscienza umana potrebbe benissimo risiedere sulla macchina in questione. Per lui, l’unico modo per testare la coscienza della macchina è usare la nostra stessa “soggettività”, cioè collegare la macchina al nostro cervello e “vedere” da soli se la coscienza ha risieduto nella macchina.
Il dottor Watanabe vede ancora molte altre difficoltà nel processo che il Dr. Gero ha eseguito in Dragon Ball Z sul suo stesso corpo per farlo vivere per sempre. La coscienza è una cosa, ma Watanabe vede la questione della “fisicità” come estremamente difficile con la tecnologia odierna. Senza i mezzi giusti si tratta solo di un esperimento mentale, e allo stato delle cose un fattore importante per raggiungere obiettivi del genere è solamente avanzare con lo sviluppo del dispositivo BMI (Brain Machine Interface) che realizza la connessione dal nostro cervello con l’emisfero di una macchina.
Non si diventerà realmente immortali per quanto riguarda il nostro corpo biologico originale, ma in ogni caso la meccanizzazione del cervello comporterebbe comunque la realizzazione della vita eterna. Il dottor Watanabe ha studiato lo stesso metodo teorico usato dal Dr. Gero per rendere immortale il suo corpo reale, ma nel mondo in cui viviamo cambiare la struttura del corpo umano è estremamente difficile con la tecnologia attuale.
In definitiva, Watanabe-san afferma di ammirare molto il Dr. Gero per aver apportato modifiche al proprio corpo con l’obiettivo della vita eterna e per aver avuto successo nel processo (nonostante Android 17 e 18 non fossero in grado di farlo). Per quanto riguarda la sua inevitabile fine, ci sono molte ragioni per cui scaricare la propria coscienza in una macchina potrebbe non andare secondo i piani.
Mettere la coscienza umana in una macchina richiede d’imitare il cervello umano, ma anche il minimo errore potrebbe certamente far sì che una coscienza malvagia trovi la sua strada all’interno. Watanabe-san indica che, sebbene dovrà iniziare con animali da laboratorio, spera anche di provare alla fine l’esperimento di trasferimento di coscienza su se stesso.
Per leggere l’intervista integrale sulla ricerca della vita eterna come il Dr. Gero di Dragon Ball Z, potrete trovare tutto il testo (in lingua inglese) a questo link.
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