Sam Raimi nel mondo del cinema è ben conosciuto per i suoi film horror, ma anche per la sua Trilogia Spider-Man, con protagonista Tobey Maguire: tre film che sono rimasti nel cuore degli appassionati. A gran voce si chiedeva e si sperava per un ritorno di Raimi alla regia di qualche film; e dopo 7 anni dal suo ultimo lungometraggio (lo sfortunato Il grande e potente Oz), nell’aprile 2020 Sam Raimi ha annunciato che sarebbe stato il regista di Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Il secondo capitolo con protagonista lo stregone più amato dell’universo Marvel è arrivato nelle sale il 6 maggio scorso, toccando al botteghino la cifra di 954 milioni di dollari, e ricevendo molti apprezzamenti dalla critica e dagli appassionati.
In un mondo strano, Strange si trova a scappare con una misteriosa ragazza, mentre vengono rincorsi da un’entità minacciosa. Improvvisamente, il nostro Dottore si risveglia da quello che sembrava un incubo, e si prepara per il matrimonio della sua ex-fidanzata Christine. La cerimonia viene interrotta da un demone a forma di polpo monocolo che attacca New York, e che sta inseguendo la ragazza di inizio film: America Chavez. Sconfitto il demone insieme al fidato Wong, Strange scopre che la ragazza ha la capacità di viaggiare attraverso il multiverso.
Con Doctor Strange nel Multiverso della Follia si vede che i Marvel Studios hanno lasciato una certa libertà di manovra a Sam Raimi: infatti, c’è un po’ tutto del suo cinema, dalle autocitazioni a molti elementi horror tipici dei film del regista. Se l’intreccio di questo film non è totalmente innovativo, rimane comunque visivamente eccezionale e regala non solo momenti di “Follia”, ma anche piccoli frangenti emozionanti, soprattutto legati ai personaggi di Christine e Wanda Maximoff.
Per altri dettagli, vi lasciamo alla nostra recensione di Doctor Strange nel Multiverso della Follia.