La Seconda Guerra Mondiale è forse l’evento storico che più ha segnato il Novecento; e non solo, visto che bene o male molte delle sue conseguenze hanno avuto ripercussioni che hanno ancora la loro influenza sul “nostro” XXI secolo. Dunkirk (2017) di Christopher Nolan lo si può annoverare tra i lungometraggi che hanno meglio trattato la Seconda Guerra Mondiale.
Come lascia trasparire il nome, il film di Nolan narra la vicende legata all’Operazione Dynamo: l’evacuazione dei soldati inglesi e francesi da Dunkerque tra il 27 maggio e il 4 giugno 1940, dopo che la Francia era caduta in mano all’esercito tedesco; un salvataggio che ebbe dell’incredibile, e che riuscì a portare sulle coste britanniche più di 330 mila uomini. Un evento che in Italia è meno conosciuto rispetto ad altri momenti del Secondo Conflitto Mondiale, ma che in Francia e in Gran Bretagna è molto sentito.
Nolan ha voluto immaginare tre storie che si intrecciano durante gli eventi di Dunkerque:
Dunkerque, maggio 1940: sulla costa dell’Alta Francia centinaia di migliaia di soldati anglo-francesi attendono di imbarcarsi per il Regno Unito, in attesa di navi che tardano ad arrivare. Sul molo, c’è Tommy, un soldato inglese che è riuscito a salvarsi raggiungendo l’ultima area ancora in mano agli Alleati. Qui incontra un due soldati, con cui decideranno di salvarsi “da soli”, cercando di salire su due diverse navi, che però verranno entrambe colpite dai tedeschi.
In contemporanea, dalle coste inglesi salpa il signor Dawson insieme a suo figlio e a un suo amico, George, dopo che la Royal Navy ha ordinato a tutte le imbarcazioni disponibili di partire per la costa francese a salvare gli Alleati.
Infine, nel cielo della Manica, tre Spitfire inglesi, guidati dal caposquadra Farrier proteggono la ritirata anglo-francese, scontrandosi con gli aerei della Luftwaffe.
Nolan con Dunkirk ha voluto realizzare un film che da una parte ricalca i tipici moduli del suo cinema, a partire per l’appunto il voler intrecciare diversi piani narrativi, anche con salti temporali non consequenziali, “spingendo” lo spettatore a seguire con attenzione Dunkirk. Dall’altra, anche grazie alle musiche al cardiopalma di Hans Zimmer, riesce a restituire appieno l’ansia e il timore che vivono i vari protagonisti della ritirata, cercando quindi di offrire allo spettatore un’esperienza il più possibile vicina quello che provarono i soldati che furono lì in quei terribili giorni dell’Operazione Dynamo.
Dunkirk è un film che merita non solo di essere nella libreria di ogni appassionato di blu-ray o di cinema in generale, ma anche di stare nelle classifiche tra i migliori film di Christopher Nolan, che ha saputo cimentarsi in un terreno quasi inedito per lui, dopo che aveva affrontato in parte un “film storico” con The Prestige (2006).
Per ulteriori dettagli, vi lasciamo al nostro approfondimento che tratta in parallelo proprio Dunkirk e 1917 di Sam Mendes
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