In occasione del ritorno di One Piece tra le pagine di Shonen Jump, dopo quella che è stata una “pausa strategica” durata all’incirca quattro settimane, Eiichiro Oda torna a far sentire la sua presenza sulla rivista di Shueisha. Ciò avviene non solo attraverso l’attesissimo capitolo 1054, ma anche mediante la prima parte di un’intervista effettuata insieme a Gosho Aoyama, autore di Detective Conan.
Proprio all’interno di questa intervista c’è stato modo di vedere insieme due autori di franchise estremamente popolari sia in Giappone che al di fuori di esso, e le interazioni tra loro mostrano alcuni punti in comune, ad esempio come le rispettive serie siano entrambi improntate sul mistero, seppur riprodotto in modo piuttosto diverso. L’intervista presenta i vari punti sotto forma di un intrattenente dialogo tra i due, e al contempo rivela diverse interessanti informazioni sul processo creativo di Aoyama e di Oda.
Tra i vari dettagli, Eiichiro Oda è andato a rispondere anche a un’importante domanda riguardante la nuova forma che Luffy ha avuto modo di ottenere nel corso dell’arco di Wano. Nella sua risposta, l’autore di One Piece rivela da cosa egli abbia tratto ispirazione per crearla, facendosi scoprire come in realtà si tratti di una fonte piuttosto bizzarra e quindi coerente con il risultato finale.
L’ispirazione che assale ogni volta Eiichiro Oda per disegnare One Piece
L’intervista ad Aoyama e Oda è stata divisa in due parti, e la prima è stata pubblicata nel volume più recente di Shonen Jump: in essa, proprio verso le parti finali, Eiichiro Oda viene inondato di complimenti da Gosho Aoyama, dopo che quest’ultimo vede un’immagine del Gear 5th di Luffy, dicendosi estremamente impressionato dal volto del protagonista di One Piece. A questo punto, Oda va ad illustrare cos’è che lo ha portato a creare questa forma.
Aoyama – Wooh, incredibile! Il design è fantastico, eccellente. Mi stupisce come tu sia riuscito a disegnare un volto del genere
Oda – Grazie. Per il concept, pensa ad io che all’improvviso disegno “Tom & Jerry”
Aoyama – Sì, vero. Mi piaceva Tom & Jerry, ma non posso perdonare Jerry (ride)
Oda – Jerry? Male, io ero un suo sostenitore
Aoyama – Davvero? Tom dava sempre il meglio di sè ma Jerry era subdolo. Ecco, odiavo molto Jerry. Ma se dovessi stabilire chi dei due piacerebbe a Conan, sarebbe Jerry (ride)
Oda – Quando ho provato a disegnarlo, in realtà è stato difficile. Il mondo di “Tom & Jerry” funziona perché ci sono loro due. Ho avuto difficoltà quando andavo a guardare Luffy a causa della differenza nel comportamento, essendo l’unico a scherzare mentre si trovava in battaglia, al contrario del suo avversario. Ma sento che stavolta sono riuscito a disegnarlo per bene. Più s’invecchia, più diventa stancante disegnare dei combattimenti.
Interessante anche l’approccio che Oda ha deciso di avere riguardo la raffigurazione del protagonista in quella che era una delle battaglie più cruciali di One Piece (apparso nel capitolo 1044). Anziché vertire su battaglie serie e particolarmente strutturate, l’autore ha voluto servirsi dell’aspetto più bizzarro, ridicolo e giocoso che distingue Luffy, usando Tom & Jerry come punto d’origine e adattandolo al personaggio e alla situazione: elementi come una lampadina che appare quando un personaggio pensa, o far muovere le gambe di un personaggio come se fossero una ruota quando esso corre. Questo poiché Oda ha deciso di non farsi riconoscere come un mangaka “serio”, volendo invece divertirsi e divertire i suoi lettori. La fonte della sua ispirazione per il Gear 5th, inoltre, non è una cosa poi così inedita, visto che anche in passato un fatto del genere è stato riscontrato dai fan anche per quanto riguarda l’ideazione del Gear 3rd.
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