Su Youtube esiste una categoria particolare di video che fa leva sui nostri istinti più remoti e primordiali. Video che riescono a dare il massimo solo alle 3 di notte, quando non si vuole dormire ma allo stesso tempo non si è abbastanza lucidi per connettere il cervello e cercarsi dell’intrattenimento serio. Eccoci quindi a guardare brufoli schiacciati, piscine costruite con fango e sudore, e ovviamente le immancabili pulizie ad alta pressione.
In quei momenti il nostro lato paleomammaliano se ne frega altamente di vittorie nelle competizioni multiplayer o di archi narrativi da capogiro; il sistema limbico ci chiede una soddisfazione viscerale, necessita di essere sfamato da qualcosa… qualcosa di scemo, ecco. E l’unico obiettivo di Powerwash Simulator è proprio questo: soddisfare quel bisogno tanto ridicolo quanto importante, per farci andare a letto con i muscoli sciolti e un bel sorriso stampato in volto.
Sporco + Acqua = Felicità
PowerWash scopre le carte sin dal primo avvio, quando gli sviluppatori stessi ci consigliano di metterci comodi, prendere qualche minuto di pausa, e prepararsi a “venire rilassati”. Questa piccola frasetta appoggiata sullo schermo quasi per caso è in realtà fondamentale per capire fin da subito di che pasta sia fatto il gioco.
La grafica non è fotorealistica. L’acqua non è simulata accuratamente. Lo sporco sparisce come per magia sotto la furia della pulitrice. Ma questi nuvoloni neri, che nella prima mezz’ora fanno magari storcere la bocca o addirittura pensare al refund, si dissipano all’istante una volta realizzato cosa conta davvero: il campanellino che suona quando si avanza nella pulizia di un oggetto.
Proprio così, PowerWash Simulator mi ha fatto il lavaggio (ha!) del cervello. Sono ora niente più che un povero schiavo del riflesso Pavloviano causato dal ripulire con successo un poligono digitale. Il “Dling”, “Kaching”, “Blibling” che accompagna la sgrassatura di una delle tante parti in cui sono separati gli oggetti è una droga da cui non si torna facilmente indietro. Con il giusto compromesso tra realisticamente tedioso e arcade-icamente ritmato, PowerWash Simulator riesce ad appannare il mondo esterno, bloccando il giocatore e l’oggetto insozzato in una danza che francamente ha dell’erotico. Maneggiate con abilità il vostro strumento per mettere a nudo i più profondi segreti di quegli sporchi, sporchi oggetti mondani. E Rover marziani. E scarpe giganti.
Parlandone seriamente (per quanto possibile)
In PowerWash Simulator vestiamo i panni di un pulitore professionista, che armato di pompa d’acqua ad alta pressione si troverà alle prese con incarichi grandi e piccoli. Il gioco ci porrà davanti ad ampi scenari così come oggetti più minuti e intricati, mettendo alla prova la nostra abilità di pulitori con sporchissimi giardini e stazioni della metro mezze marce, ma anche moto da cross impolverate e carri da circo bisunti. Man mano che i pezzi degli oggetti vengono ripuliti, il giocatore guadagnerà dei soldi, spendibili per acquisire componenti e accessori per l’idropulitrice. Queste modifiche ci renderanno flessibili ed efficienti contro ogni tipo di sporco, trasformando anche gli scenari enormi in una passeggiata — a patto di agire con criterio e usare l’attrezzo più adatto.
Orientamento dell’uggello, ampiezza del getto, lunghezza della canna, tipo di detergente; i fattori da considerare durante la pulizia sono molti, ma anche nella loro “complessità” non costringono mai il giocatore a imparare a memoria tabelle excel coi dati minati dai file di gioco. L’esperienza si può finire benissimo usando solo l’uggello da 10 gradi, ma ogni giocatore capirà intuitivamente che per le superfici più ampie (come i pavimenti) si procede molto più speditamente usando l’uggello da 25, o da 40, mentre le croste ostinate e verdognole devono essere distrutte con un getto altamente concentrato.
Che bestia è PowerWash Simulator?
Come anticipato prima l’impronta casual di PowerWash Simulator trasuda da ogni pixel, a partire dalle modalità di gioco. In totale sono quattro, ma solo una ci chiederà di gestire con parsimonia le risorse, cioè tempo o acqua, costringendoci a una frenetica corsa contro noi stessi. La modalità Sfida è pertanto l’unica a mettere del pepe sotto il gameplay, mentre le altre modalità non prevedono nemmeno un game over. Fuori dalle sfide è impossibile fallire un incarico, che possiamo anche sospendere per riprendere più tardi se proprio dobbiamo chiudere la sessione senza preavviso.
La modalità carriera è sicuramente l’esperienza più ricca e centrale, anche perché sblocca gli scenari completati aggiungendoli tra quelli disponibili nelle altre modalità. PowerWash Simulator non perde tempo con cutscenes o dialoghi, mettendoci subito davanti al furgone che useremo per avviare la nostra impresa di pulizie. I nuovi incarichi ci vengono proposti tramite SMS che compaiono a schermo, nei quali sarà il cliente stesso a spiegarci di cosa ha bisogno. Veloci, memorabili, divertenti, questi messaggi rompono la monotonia del lavoro senza interromperlo, grazie a frammenti di “trama” che assomigliano piuttosto a sketch comici. La storia del gatto del sindaco è quasi letteratura.
Ci sono poi il Gioco Libero, che permette di rivisitare in tranquillità gli scenari della modalità carriera per pulirli ancora una volta, e la vibrante sezione Lavori Speciali, che combina ambienti dall’ottimo design a un gusto squisitamente assurdista. La modalità perfetta per ridere di qualche easter egg con gli amici (gnomi, gnomi ovunque) o sfidarsi al minigolf usando lo spruzzo d’acqua per lanciare la pallina verso la buca.
Il multiplayer è una funzione importantissima per PowerWash Simulator, caratteristica che trasforma un gioco-meme stranamente avvincente in un evento sociale, grazie a cui fare due chiacchiere con gli amici senza rimanere bloccati nelle noie di una classica videochiamata. Una scusa per stare assieme. Non ci si urla di pushare gli angoli o aiutare in combattimento, no, su PowerWash Simulator si parla del più e del meno, ci si dividono le parti dello scivolo da pulire, magari si gioca a tris sul muro di una casa incrociando i flussi. Il crossplay facilita questi incontri, che però possono avvenire solo con amici o tramite codice stanza: il matchmaking per ora non c’è, quindi niente partite con sconosciuti.
Il replay di fine incarico è un’altra feature superflua ma graditissima, che arricchisce l’esperienza aggiungendo quel tocco di soddisfazione a lavoro finito che rischiava di perdersi nella versione digitale della pulizia. Piccola pecca il colore della tuta scelto dal giocatore, che non sempre corrisponde con quello mostrato nel video.
PowerWash Simulator è davvero hit-or-miss, molto distante da un gioco a cui giocare in modo accanito con sessioni di svariate ore. Ma se vi piacciono i giochi rilassati, anticonvenzionali e sociali, potrebbe proprio essere il titolo per voi. 60% lavoro e 40% divertimento per ammissione degli sviluppatori stessi, ma se siete di tipi che si tagliano le unghie prima del tempo perché vi piace “pulire e riordinare” le cose, fate pure 100% divertimento.
Tecnicismi
Sicuramente bisogna sprecare qualche parola per il comparto tecnico di PowerWash Simulator. Nonostante il buffo inconveniente che fa crashare il gioco se guardate il sole nella versione Xbox, ogni altro aspetto è rifinito quasi alla perfezione.
I comandi sono intuitivi e responsivi sia da tastiera che da gamepad, e il tasto “Mira” è una vera e propria benedizione. Premendolo il mirino si sgancia dalla visuale, permettendo di muovere l’idropulitrice senza spostare la telecamera. Considerato che l’interezza di PowerWash Simulator consiste nello spostare il mirino in giro per pulire lo sporco, la possibilità di “tenere ferma la testa mentre si muovono le mani” è davvero un toccasana che sicuramente evita tanti mal di mare. Inoltre la mira rallenta da sola quando si è in prossimità di una superficie, rendendo il titolo perfettamente godibile anche su pad.
I menù sono minimal, arrotondati, sapientemente colorati. Ogni icona non lascia dubbi sulla propria funzione, e le informazioni sono facilmente individuabili a colpo d’occhio. L’UI si PowerWash Simulator in generale è fresca ed essenziale, immediata nella navigazione, in una parola, perfetta.
Il comparto audio è stato curato e dotato di una varietà impressionante di suoni che contribuiscono in grandissima parte all’esperienza. Ogni superficie risponde in maniera differente ai diversi getti d’acqua, tenendo anche conto della distanza del giocatore. Privo di musica proprio per lasciar godere questi suoni, troviamo che uno dei modi migliori di giocare a PowerWash Simulator sia comunque quello di ascoltare podcast o della musica in sottofondo. Tuttavia sconsigliamo di azzerare completamente l’audio di gioco, proprio per apprezzare l’esperienza sonora.
La qualità dei modelli è eccellente. In un gioco come questo, la topologia (o distribuzione dei vertici) diventa essenziale, poiché il gameplay si incentra sul — anzi, il gameplay è — ricalcare le superfici dei modelli. Tenere le cose ordinate, specie in modelli intricati e ricchi di concavità come la moto da cross, non è affatto un’impresa da poco, ma PowerWash Simulator ci riesce benissimo. Non si può dire perfettamente, perché ahimé alcuni punti sono difficili da raggiungere anche con i getti più sottili (sto guardando te, interno della casetta per uccelli), ma c’è anche da dire che questo è più un problema di engine che dei modelli in sé. In ogni caso queste occasioni sono rare e finiscono per affogare nella mole di esempi lodevoli che caratterizzano il playthrough.
Prestazioni ottime su PC sia su postazioni serie che su portatili di media fascia, che probabilmente è stato l’obiettivo sin dall’inizio dello sviluppo. La grafica cartoonesca, che per certi versi un po’ delude, ha certamente il pregio di far girare PowerWash Simulator a qualità massima anche su un tostapane.
Grafica ed motore fisico
Questo è un po’ il tallone d’Achille del gioco, che pur godendo di una buonissima direzione artistica sembra non raggiungere il massimo delle sue possibilità. Il compromesso nel comprato grafico deriva dalla volontà di arrivare ad un pubblico più ampio, ma ciò significa che lo sporco sparisce invece che sciogliersi e gocciolare via, l’acqua non gocciola, gli schizzi non rimbalzano dinamicamente sulle superfici. Inoltre il getto d’acqua è fondamentalmente un laser che parte dall’idropulitrice e corre all’infinito, diventando invisibile e smettendo di interagire con lo sporco dopo qualche metro.
Osservando bene, l’occhio allenato riesce a intravedere l’architettura del di PowerWash Simulator, almeno quando si cerca di pulire un oggetto sporgente molto vicino alla telecamera. L’idropulitrice a tratti sembra imbizzarrirsi, e dirigerla verso gli oggetti sporgenti risulta controintuitivo, se non addirittura fastidioso. Un problema, quello del “laser infinito”, che non ha a che vedere con la lunghezza della prolunga scelta, ma piuttosto con il modo in cui PowerWash Simulator funziona.
Un dettaglio veramente fastidioso sono i vetri, spesso — ma non sempre! — a specchio. Impossibile vedere dentro una casa, il che è più che comprensibile (perché modellare una casa dentro cui non è possibile entrare?), ma quando i vetri del furgone sono impenetrabili alla vista, un po’ di sgomento è inevitabile.
Altro punto dolente le texture dello sporco, che quando viene interrotto da una striscia di pulito si riempie di grossi pixel sbavati proprio sui bordi tra lerciume e lucentezza. Fortunatamente non accade spesso, ed è con tutta probabilità un problema facilmente risolvibile in una futura patch.
In soldoni
PowerWash Simulator non offre un’esperienza realistica, e questo è chiaro fin dal primo sguardo. Una volta compreso il suo obiettivo, però, ci si rende conto che è un gioco ultraspecializzato e solidissimo in ciò che fa (che ovviamente non è per tutti), inoltre la passione con cui è stato realizzato si tocca con mano. Il lavoro svolto da FuturLab si distingue anche per competenza tecnica, nonché per l’ottimo rapporto con la community grazie ad update settimanali e un orecchio sempre teso al feedback durante l’Early Access. PowerWash Simulator deve continuare a solidificare il finora ottimo responso del pubblico, utilissima in tal senso sarebbe la possibilità di creare mappe da condividere dentro la community, mossa che darebbe al titolo vita propria, svezzandolo dal continuo bisogno di update di cui ora necessita per ritenere l’utenza.
Gli sviluppatori hanno dichiarato che per ora non ci sono piani per il supporto al VR, feature che potrebbe invece trasformare PowerWash Simulator in una vera e propria supernova. Il gioco sembra già sotto molti aspetti un titolo VR, quindi l’opportunità non va sottovalutata: potrebbe molto facilmente diventare uno dei giochi più gettonati nella realtà virtuale.
Per il prezzo di 25€, PowerWash Simulator è più che consigliato a chi ama il genere e anche a chi si è sentito incuriosito dalla recensione e ora è in dubbio. Se invece detestate la parola sandbox con tutto il vostro cuore, il gioco probabilmente non vi conquisterà con facilità, ma considerata la qualità dei modelli e del level design, forse forse vale quasi la pena tentare, non si sa mai che pulire una ruota panoramica mentre sta girando v’accenda qualcosa.
Sì, salta fuori che c’è qualcosa d’incredibilmente soddisfacente nel vedere una marmorea crosta di sporco venire assolutamente obliterata da un potente getto d’acqua pressurizzata. Qualcosa che fa spremere le ghiandoline sopra i reni responsabili per il rilascio di dopamina. Qualcosa che fa esplodere il primate nascosto dentro di me in una furiosa danza sciamanica ogni volta che il getto d’acqua libera un mattone colorato dalla sua prigione di lerciume.
Grazie a PowerWash è possibile riscoprire il semplice piacere di passare da un estremo di sporco a un estremo di pulizia, orgasmo yin-yang fatto di piastrelle scrostate e ruggine polverizzata.
PowerWash Simulator
Voto - 7.9
7.9
7.9/10
PowerWash Simulator è l'ultimo arrivo in casa FuturLab, pubblicato da Square Enix. È disponibile dal 14 luglio 2022 per PC e Xbox.