Da oltre un anno a questa parte J-Pop Manga sta riproponendo nel nostro paese le opere più famose di Riyoko Ikeda con una nuova, definitiva edizione adatta sia agli amanti di quest’autrice, tra le più importanti se non la più importante per lo shojo, sia a chi invece le si approccia per la prima volta. Ad iniziare è stato naturalmente Lady Oscar – Le Rose di Versailles, seguito immediatamente da La Finestra di Orfeo: adesso tocca finalmente a Caro Fratello.
Storia pubblicata originariamente in tre volumi nel 1974, J-Pop ci propone la serie in uno splendido volume unico in grado di racchiudere tutti i capitoli che compongono l’opera più due capitoli extra ad oggi inediti nel nostro paese. Il volume contiene diverse pagine a colori ed è dotato di una splendida sovraccoperta che sulla bandella posteriore richiama la forma di una lettera, che a sua volta fa diretto riferimento al tema della corrispondenza epistolare molto caro all’opera in questione. Il tutto al costo di 15 euro, un ottimo prezzo considerando il numero di pagine e la qualità della stampa e della rilegatura, che durante la lettura non si è piegata né rovinata.
Ma di cosa parla Caro Fratello? Beh, a differenza di quanto potreste aspettarvi da un’autrice appassionata di storia come Riyoko Ikeda, Caro Fratello non affonda le proprie radici nella storia moderna o contemporanea come le altre due opere che abbiamo menzionato ma è ambientato all’interno di una scuola superiore femminile e mette in scena vicende che, se paragonate a ciò che siamo abituati a leggere dalla Ikeda, sembrano anche piuttosto normali, quasi slice of life per certi termini. Ma ben presto ci renderemo conto che non è tutto tranquillo che sembra e che la normalità nasconde tutte tanti mostri ed insidie.
Gelosia, invidia, problemi e dubbi adolescenziali, o amore che si trasforma in desiderio di possesso sono tutti temi che sin dai primi capitoli sentiremo aleggiare in Caro Fratello e che andando avanti prenderanno sempre più forma, diventando una vera e propria spirale dalla quale i personaggi faranno fatica ad adattarsi. La prima ad annaspare in questo ambiente all’apparenza candido e sicuro, ma che in realtà proprio come una rosa nasconde insidie e spine, sarà la povera Nanako Misonoo, protagonista troppo pura ed inesperta per adattarsi facilmente a questo gioco di ruoli della società e che verrà facilmente travolta e manipolata dalla compagna di scuola Mariko Shinobu. Shinobu, d’altra parte, si presenta sin da subito come l’esatto opposto di Misonoo: conosce perfettamente le sue armi e sa come usarle per piegare gli altri alla propria volontà, per tenere la nuova amica ancorata a sé anche al costo di ricattarla.
Anche Fukiko, presidentessa della Sorority in cui Misonoo e Shinobu verranno ammesse all’inizio della storia, e Rei, soprannominata Saint-Just in onore del deputato giacobino vissuto durante la Rivoluzione Francese (del quale Riyoko Ikeda non manca di fornirci dei dettagli biografici, da amante del periodo storico quale è) non si sottraggono a questo crudele gioco di ruoli che, nonostante sia situato in un ambiente scolastico, ricorda in tutto e per tutto una classica lotta di palazzo: vince la più forte, colei che riesce a spodestare e mettere in cattiva luce le avversarie per prima, a qualunque costo.
Già in Lady Oscar abbiamo avuto modo di apprezzare la bravura dell’autrice nel narrare le dinamiche di palazzo soprattutto nei personaggi di Maria Antonietta, della Du Barry, amante di Luigi XV nella prima parte della storia, e della Contessa de Polignac nella seconda. Qui il tutto è trasportato in un contesto scolastico che rende persino più realistico il tutto per noi lettori: tutti ci siamo ritrovato almeno una volta nel corso della vita in un contesto che non sentivamo pienamente nostro ma dal quale non riuscivamo ad uscire, sia per desiderio di essere accettato sia per paura di ciò che avremo trovato una volta fuggiti da quell’ambiente. Misonoo è esattamente in questa situazione, incastrata fra la “principessa” della Sorority e Shinobu, vittima dei ricatti emotivi e psicologici di due donne che vogliono primeggiare e distruggere il suo ego per affermare il loro, divorando la purezza e l’ingenuità della protagonista.
A conquistare il titolo di personaggio più interessante di Caro Fratello per me è però proprio Saint-Just, un personaggio enigmatico che per tutta l’opera cercheremo di afferrare esattamente come Misonoo. Fra le due si instaura subito un rapporto molto profondo, ma neppure questo è libero dalle insidie e dalla tossicità che divora l’ambiente in cui le due si trovano.
La grandezza di Caro Fratello sta nella capacità di Riyoko Ikeda di trasporre magistralmente su carta tutti i tormenti dei propri personaggi. Le sue tavole scorrono e ci trasportano nella psiche, nella malinconia e nella psicologia di Saint-Just, Misonoo e degli altri personaggi come un fiume in piena dal quale non riusciremo ad uscire neanche volendo e nonostante il volume sia piuttosto corposo una volta che la storia inizia ad affrontare certi temi è impossibile staccarsene. Consigliato a tutti, anche se visti i temi pesanti affrontati nella parte finale della storia forse è meglio approcciarsi con cautela. Non posso fare a meno di consigliarlo anche e soprattutto come primo approccio ad un’autrice immensa come Riyoko Ikeda. In un solo volume troverete tutto ciò che ha caratterizzato la sua produzione negli anni, oltre che una storia profondamente umana che vi terrà attaccati alle pagine dal primo all’ultimo capitolo.