Qualche mese fa, precisamente verso maggio, sono stati pubblicati online tre pubblicità per conto del sito di incontri “SofiaDate”. Gli annunci sono usciti nel periodo in cui il governo americano aveva lanciato un’iniziativa, rivolta ai cittadini, per incoraggiare le persone ad accogliere i rifugiati della guerra in Ucraina.
Lo spirito con cui SofiaDate ha risposto all’iniziativa per l’Ucraina, però, non era proprio quello che si pensava di ottenere. Infatti, su alcuni siti web sono state viste degli annunci ricollegati al sito piuttosto di cattivo gusto, inappropriate e offensive, e che poco c’entravano con il dare ospitalità ai rifugiati di guerra.
Gli annunci, infatti, si ponevano agli utenti offrendo loro “la possibilità d’incontrare donne ucraine sole”. I tre banner pubblicitari sono stati visti su due siti diversi, e il loro contenuto ha portato coloro che se li sono trovati davanti a segnalare il fatto all‘ASA, l’Autorità degli Standard Pubblicitari.
Il contenuto della pubblicità e le giustificazioni dei siti web
La prima pubblicità, vista sul sito Dorset Echo, conteneva l’immagine di una donna su un balcone accompagnato da una frase (che tra l’altro conteneva l’aggettivo “ucraine” scritto male): “Donne ucraine. Incontra migliaia di donne ucraine sole. Dimentica la solitudine. Sii felice.”
Altre versioni ancora sono state viste sul sito The National, tra cui una dal titolo “donne ucraine” seguita poi da una frase che offriva agli utenti l’opportunità di “connettere i single nel mondo al loro partner ideale”.
Dopo le segnalazioni di alcuni utenti, l’agenzia responsabile dei banner ha ammesso di aver usato modelle in abiti succinti apposta per rendere interessati i lettori. L’agenzia ha detto:
“Abbiamo pensato che focalizzare gli annunci pubblicitari su donne ucraine vestite in quel modo, specificando inoltre come fossero sole, avrebbe avuto l’effetto di risaltare la loro vulnerabilità e connetterla alla loro sensualità.”
SofiaDate ha poi rimosso le pubblicità, ma gli altri siti sulle quali erano stati visti gli annunci, e cioè i sopramenzionati The National e Dorset Echo, hanno ribattuto giustificando il fatto che fossero sul loro sito, e affermando che gli annunci non si riferivano alla guerra in Ucraina e non erano insensibili nei confronti delle donne ucraine né degli ucraini in generale.
I siti hanno però specificato di aver accettato di rimuovere gli annunci per rimediare al fatto di essere stati incoerenti con la loro politica aziendale, che prevede che annunci sulla prostituzione non debbano essere inclusi sulle loro pagine.
Fonte: SkyNews