La nuova frontiera della telefonia mobile non è nulla di rivoluzionario, anzi, questa volta la periodica battaglia tra Android e iOS si giocherà sulle schermate di blocco. Ma come si può innovare significativamente una feature che da decenni rimane sostanzialmente invariata?
Semplice, con la pubblicità. Questa almeno è la soluzione di Glance, un’azienda indiana che ha pensato di svecchiare gli schermi di blocco con un carosello di contenuti sempre diversi e molto spesso interattivi. La funzione spopola già da tempo in Asia, dove raggiunge i 400 milioni di dispositivi anche grazie ai finanziamenti di Google e Peter Thiel (co-fondatore PayPal), ma in occidente alcuni utenti si dicono scettici verso la novità (in arrivo tra due mesi sul mercato USA), e probabilmente hanno ragione di esserlo.
Anche chi crede che il design del lock screen potrebbe essere migliorato non si fida completamente di Glance. Se è vero che i contenuti saranno simili al feed di un social network, è altresì molto semplice — se non garantito — che questi poi aprano la via a pubblicità più invasive e distraenti, soprattutto considerate le origini di Glance.
Cos’è esattamente Glance, il nuovo modo di fare schermata di blocco
Non si tratta di un’app, ma di una funzionalità preinstallata che gli sviluppatori paragonano alla pagina “esplora” dei social media, come Snapchat o Instagram. In pratica sbloccando un dispositivo dotato di Glance non si viene accolti dal proprio screensaver, bensì da un fun fact, oppure un articolo che secondo l’algoritmo ci può interessare, o ancora da minigiochi, suggerimenti per un viaggio, quiz, tutorial.
Secondo i dati dell’azienda le “occhiate” vengono usate circa 65 volte al giorno per utente. Secondo il loro report, nove volte su dieci chi prende in mano il telefono cerca di “consumare” il contenuto senza sbloccare il telefono — probabilmente si riferiscono all’espandere una notifica, come si fa quando si tenta di leggere un messaggio senza visualizzarlo.
Un’innovazione che divide nettamente l’utenza, e a buona ragione: nonostante l’idea possa risultare carina se realizzata con criterio, a qualcuno Glance sembra solo un grosso cartellone pubblicitario parcheggiato sul proprio schermo di blocco. Precedenti notevoli in questo senso sono i Kindle con pubblicità a schermo e alcuni smartphone Huawei, che presentano spot video di cinque secondi perfino sull’esplora risorse.
Lasciando da parte il fastidio delle pubblicità invasive sul proprio dispositivo, resta comunque una questione di fondo relativa a feed, algoritmi e bolle personali. Le “cards” offerte da Glance vanno senza dubbio nella direzione di propugnare contenuto all’utente, piuttosto che lasciare all’utente stesso il compito di attivarsi e scegliere da sé cosa consumare. Un onere, certo, ma anche una libertà, caratteristiche che avevano attirato moltissimi utenti sulle piattaforme web e sempre più vengono soppiantate da un oceano sterminato di contenuti mediocri di facile accesso.
“I consumatori passeranno dal ricercare contenuti a consumare ciò che gli viene mostrato”
CEO di InMobi per Forbes al lancio di Glance, nel19842019
Insomma una televisione 2.0, come conferma il Glance Live Festival, un evento musicale che è stato streammato sugli schermi di blocco di tutta l’India. Per capire cos’è stato, immaginate di sbloccare il telefono ed essere subito collegati al Concerto del Primo Maggio, con tanto di chat infinita e carrellata di selfie dei VIP. Un po’ come quando usate Reddit e vi trovate un adolescente con la chitarra sulla finestrella di r/pan, ma succede ogni volta che lo schermo si accende, magari per la notifica di un messaggio o un articolo di DrCommodore.
Tuttavia Glance ha conquistato l’interesse della Silicon Valley, e sono già in corso le trattative per implementare il carosello nei prossimi smartphone Android. Secondo indiscrezioni riportate da TechCrunch, i primi modelli con Glance dovrebbero arrivare entro un mese sui mercati statunitensi. La soffiata, che Glance si è rifiutata di commentare, confermerebbe i piani dell’azienda annunciati a febbraio, che prevedevano un’espansione sui mercati esteri.
L’arte di non sbloccare il telefono
Glance o non Glance, importanti novità sono in arrivo sugli schermi di blocco. Anche Apple è interessata a migliorare l’esperienza del telefono “chiuso”, e almeno in teoria si sta muovendo nella direzione opposta: la personalizzazione estrema. Annunciando le novità di iOS 16, Apple ha fatto sapere che lo schermo di blocco sarà altamente customizzabile, stavolta non solo con qualche font e layout addizionale, ma con una serie di live activities in stile widget. Una frase che se detta a vostra madre le farà chiamare l’esorcista, solo per dire che i nuovi iPhone presentano tutto e subito. Un modo per usare meno il telefono, perché tutto ciò di cui si ha bisogno è lì, sulla schermata di blocco.
Una filosofia diametralmente opposta a quella di Glance, che invece vuole infilare distrazioni extra sulla prima interfaccia dello smartphone, allontanando l’utente dalle informazioni che gli servono nella speranza di farlo interagire con qualche pubblicità. Andare in cucina e dimenticarsi perché si è lì gang, dove siete?
Senza dubbio i telefoni di nuova generazione saranno riconoscibili con una singola occhiata al lock screen, nel bene o nel male. A dire la verità le intenzioni di Apple non sono una così ferrea garanzia che i dispositivi della mela si salveranno dalle pubblicità intrusive, dato che con tutta probabilità apriranno la strada ad applicazioni di terze parti e potenzialmente anche sistemi “freemium”. Non ci resta che affidarci al buon senso delle aziende, sperando che i TikTok sopra le notifiche siano una funzione disattivabile dalle impostazioni.
Glance è una sussidiaria di InMobi Group, un’enorme agenzia pubblicitaria indiana. L’introduzione di veri e propri messaggi sponsorizzati sugli schermi di blocco non è tanto una possibilità quanto più una certezza, come confermato dalla home page del sito di Glance. Da lì allo spot non skippabile di Raid Shadow Legends quando dobbiamo chiamare l’ambulanza il passo è davvero breve.
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