Chi non conosce i “Minions“? Ritroviamo il loro faccione giallo ovunque, dagli oggetti più comuni alle pagine Facebook, li troviamo nei post d’Instagram che annunciano la nascita di un nuovo bambino, sui cartelli di QAnon, ai lati di autobus e camion. E pensare che tutto questo poteva essere della Disney.
Pensateci, vedete in giro di più Topolino o i Minions? La risposta non è un caso: la nostra cara vecchia azienda, compagna di una spensierata infanzia, ha preferito attuare con Topolino e i suoi amici una strategia ben diversa che le sta costando in fatto di popolarità. La Disney, infatti, ha protetto fin dall’inizio l’immagine dei propri personaggi, difendendo strenuamente il suo diritto di copyright e facendo rimuovere tutto ciò che lo violasse. La sua è stata una politica del tipo “Il tuo asilo ha un bel murales con Topolino e Paperino? Beh, non li puoi mettere. Cancellalo.”
E mentre Disney era occupata a cercare altre prede del suo banhammer, la Universal (azienda madre dei Minions) ha dapprima proposto di sostituire gli inafferrabili personaggi Disney con i suoi Flinstones, per poi arrivare ai giorni nostri e lasciare a chiunque lo voglia di utilizzare l’immagine delle sue nuove mascotte, i Minions, a proprio piacimento.
Perché vediamo i Minions ovunque?
Il punto di forza dei Minions è la loro malleabilità: possono essere utilizzati in ogni media, in ogni situazione o scenario e su ogni oggetto. Possiamo trovare Minions vestiti da Joker, da personaggi di anime e manga, di film e serie TV. Immaginatevi adesso una cosa del genere con la faccia di Topolino, e anche a voi verrà da storcere il naso. Inoltre, il fatto che i Minions abbiano un carattere energetico e imprevedibile, e che siano gioiosi e canterini, piace alla gente molto di più del serioso topo Disney.
E ciò, in realtà, non vale solo per i Minions. Anche per “Spongebob e Shrek” si può fare un discorso simile. Sia chiaro, tutto questo non accade perché Universal sia generosa e magnanima, ma perché questa è una strategia che ripaga. Mentre Disney continua a fare causa alle pagine di Etsy che vendono prodotti raffiguranti i suoi personaggi, sullo stesso sito vengono venduti anelli di fidanzamento con la faccia dei Minions.
Inoltre, mentre Disney ha esaurito le fiabe da adattare e cerca di rimediare comprando altre aziende per aumentare il raggio d’azione del suo banhammer, la Universal lascia campo libero alla diffusione delle sue creature, ottenendo in cambio una montagna di pubblicità a costo zero. A dimostrazione della strategia vincente c’è anche l’entusiasmo causato dall’ultimo film sui Minions uscito al cinema in questi giorni.
Sono passati dieci anni dall’uscita di “Despicable Me”, il film dalla quale è nata ufficialmente l’era dei Minions e adesso, nel 2022, è uscito il film “Minions: The rise of Gru”. Orde di adolescenti (strano ma vero) si stanno radunando nei cinema di tutto il mondo a vederlo, in abito elegante.
Si tratta di un nuovo trend di TikTok, che non è piaciuto granché ad alcuni cinema (che hanno addirittura cacciato alcuni di questi adolescenti dalla sala) ma che invece sembra ottenere l’ampia approvazione di Universal Studio, che ha twittato in risposta al trend:
Fonte: Polygon