Mark Zuckerberg avrebbe portato una katana in ufficio, agitandola all’indirizzo dei programmatori perché non soddisfatto del codice che stava venendo sviluppato. A dichiararlo è un ex-dipendente di Facebook, che rivela altri sorprendenti dettagli sulla sua esperienza dietro le quinte del primo vero social network.
Noah Kagan è stato il 30esimo impiegato di Facebook, e durante la sua breve permanenza nella Silicon Valley ha vissuto esperienze a dir poco bizzarre. In un TikTok che ha dello scandaloso ne racconta alcune che gli sarebbero capitate durante i nove mesi di lavoro presso l’azienda di Mark Zuckerberg, che confermano: il CEO di Meta è decisamente un weeb.
“Se non lo finisci più in fretta ti farò a fette con questa enorme spada!”
Una delle frasi motivazionali che Kagan ha sentito in ufficio. Non scherziamo.
Tra le sue tante avventure, Kagan ricorda di aver giocato a poker con Peter Thiel (co-fondatore di PayPal), vincendo dei soldi che un Thiel pentito ha poi rivoluto indietro. L’ex programmatore spende anche qualche parola per elogiare Zuckerberg, che si offriva di pagare il parcheggio a tutti i dipendenti, in un ambiente dove ciò non è garantito (né tanto meno consigliato, specie per un’impresa che all’epoca si stava ancora mettendo in piedi).
Tuttavia qualche spicciolo nel parchimetro non basta a fargli avere un bel ricordo di Mark “Occhio di Sauron” Zuckerberg, specialmente dopo che questi ha portato una spada in ufficio per minacciare gli impiegati, agitandola mentre parlava dei loro doveri e delle date di consegna.
“Ti do un pugno in faccia.”
Altro grande incoraggiamento proferito da un Mark Zuckerberg ventunenne.
Mark Zuckerberg, maniaco pazzo o weeb tenerone?
Non è la prima volta che Kagan parla della katana del suo dispotico capo, anzi: la storia dello Zuck spadaccino è spiegata molto meglio nel suo libro “Come ho perso 170 milioni di dollari: il mio periodo presso Facebook“.
Tra le pagine di Kagan si intuisce che quelle di Mark Zuckerberg non erano vere e proprie minacce, quanto più un modo molto, ma davvero molto strano di scherzare. Le inquietantissime frasi venivano pronunciate “con amore”, ma questo certo non giustifica presentarsi al lavoro con un’arma, tanto che viene da chiedersi come abbia fatto l’imprenditore a schivare molteplici denunce per minaccia.
Kagan non ha di certo un bel ricordo del suo tempo speso presso Facebook, come spiega molto frequentemente nei suoi TikTok. Ora si è messo in proprio ed è CEO di AppSumo, un sito aggregatore di sconti per prodotti digitali, ma spesso ricorda di aver perso una montagna di soldi con il licenziamento: circa 600 milioni di dollari secondo lui, perché oltre allo stipendio gli erano stati conferiti dei titoli dell’azienda che ha poi perso assieme al posto di lavoro.
Sicuramente Kagan ha il dente avvelenato con Mark Zuckerberg, ma è innegabile che almeno qualche presa in giro in questo caso è dovuta. “Nothing personal, Mark”.
Potrebbe interessarti anche:
GAMESTOP, IMPIEGATI SI LICENZIANO E INVITANO I CLIENTI A COMPRARE ALTROVE