Dei piccoli droni robot in grado di esplorare gli ambienti acquatici presenti sugli altri pianeti. Ecco l’ultimo progetto lanciato dalla NASA legato al programma Innovative Advanced Concepts (NIAC). Grazie ai nuovi investimenti garantiti dal governo Biden per il 2023 (per un totale di 26 miliardi di dollari) anche il progetto dell’ingegnere Ethan Schaler farà parte del futuro dell’agenzia americana. Dopo aver ottenuto 125.000 dollari per studiare la validità del progetto, l’ingegnere NASA ha ottenuto il via libera e altri 600.000 dollari per la fase successiva, ovvero il testing di prototipi 3D da realizzare nei prossimi 2 anni.
Entrando nello specifico, il progetto ha come obiettivo l’esplorazione delle lune ricche d’acqua presenti sotto gli strati di ghiaccio. L’idea è che in questi luoghi (in sostanza degli enormi bacini acquatici) possano crearsi le condizioni ambientali ideali per lo proliferazione di organismi viventi, anche unicellulari.
Ma quali sono i piani della NASA riguardo l’esplorazione di questi luoghi e soprattutto che tipo di droni verranno utilizzati?
I nuovi droni della NASA
Il progetto di Schaler prevede lo sviluppo di numerosi droni, con l’obiettivo di creare un vero e proprio sciame di piccoli robot nuotatori a forma di cuneo, il cui nome è SWIM (Sensing With Independent Micro-Swimmers). Si tratterà di macchine di dimensioni ridotte, ovvero 12 cm di lunghezza, con un volume totale compreso tra i 60 e i 75 centimetri cubi. Essendo molto più piccoli del normale, i robot (fino a 48 secondo le stime) verranno inseriti all’interno di sonde in grado di scavare attraverso il ghiaccio. Una volta raggiunta l’acqua i droni verranno rilasciati e daranno il via alle rilevazioni e alle analisi richieste.
Secondo Schaler ciò permetterà di esplorare aree più ampie e ottenere misurazioni più accurate, oltre ad offrire una mobilità maggiore. Per quanto ambizioso, il progetto è ancora nelle sue fasi iniziali, per cui sarà necessario attendere ancora qualche anno per poter ottenere dei risultati concreti e dare il via alle esplorazioni. Per ora vi saranno semplici missioni di controllo e monitoraggio delle lune interessate come quella gioviana Europa e quella saturniana Encelado. La prima sarà oggetto di una missione, chiamata Europa Clipper, la cui partenza è prevista per il 2024.
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