In una recente intervista, il doppiatore di anime Kengo Kawanishi (voce di Smiley in Tokyo Revengers, Muichiro Tokito in Demon Slayer e Gen Asagiri in Dr Stone) ha condiviso delle utili dritte per la sopravvivenza nella dura industria del doppiaggio animato. Tra le varie cose dette dal doppiatore, quella che ha suscitato più curiosità è una dritta che potrebbe quasi sembrare un controsenso detta da chi, come professione, doppia anime. Kengo ha infatti consigliato di “stare alla larga dall’opera originale di un adattamento animato”.
Generalmente, infatti, i doppiatori familiarizzano con il lavoro che devono doppiare leggendone prima l’opera da cui l’anime è tratto, per comprenderne al meglio tutte le sfaccettature dei personaggi. Kengo però è stato chiaro in merito: “Il lavoro originale è i lavoro originale, l’anime è l’anime”. Per spiegare la sua affermazione, il doppiatore ha portato una sua esperienza diretta, avvenuta durante il doppiaggio di un personaggio di un anime che adorava:
“Una volta ho avuto l’opportunità di lavorare con un film anime di cui adoravo l’opera originale, ma c’era una discrepanza tra le direttive del regista e le mie in una certa scena del film. Avevo letto di quel personaggio nell’opera originale, ed ero fissato sul non interpretare il personaggio in quel modo. L’abbiamo girata più volte, ed è stato difficile per me riordinare le idee. Alla fine del lavoro, ho guardato il risultato e ho percepito che la mia performance è stata poco entusiasmante.
Il significato dell’aneddoto è chiaro: poiché l’animazione è un lavoro di squadra in cui il regista ha tutto l’anime già pianificato, la recitazione deve essere fatta basandosi sulle sue istruzioni. Un doppiatore non può semplicemente dire ciò che vuole, se desidera che venga fuori un buon lavoro. Ed è per questo che, secondo Kengo, chi doppia gli anime dovrebbe evitare di affezionarsi e appassionarsi troppo all’opera originale.
Le altre dritte del doppiatore su come sopravvivere lavorando con gli anime
Le chiavi per sopravvivere nell’industria degli anime, secondo Kawanishi, risiedono tutte nel capire “cosa si vuole fare, cosa si riesce a fare e cosa ci è richiesto di fare“. Per spiegare meglio i pilastri della sua strategia, Kawanishi porta ancora una volta il suo esempio.
Il doppiatore, infatti, racconta che agli albori della sua carriera avrebbe voluto lavorare su personaggi dalla testa calda, ma che ha poi dovuto accettare il fatto che la sua voce non fosse adatta a quei ruoli. Questa cosa lo ha costretto a evolversi e a trovare, infine, il suo stile:
“Recito molti personaggi un po’ strambi o misteriosi, e penso che sia per questo che molta gente mi conosce. Quindi ora mi sto concentrando su quella direzione e sto cercando di migliorarmi.”
L’ultimo consiglio che Kawanishi condivide riguarda l’importanza di fare tesoro del lavoro e dei consigli dei colleghi più esperti. Per il doppiatore è importante, oltre che imparare, mettere in atto ciò che si è capito con il proprio stile:
“I miei libri di testo del doppiaggio sono stati i doppiatori più esperti. La mia linea è che non mi limito a imparare da loro, ma faccio anche uno sforzo cosciente per aggiungerci qualcosa di mio”.
Oltre agli anime elencati all’inizio, Kengo Kawanishi ha lavorato anche in March Comes In Like A Lion nei panni del protagonista Rei Kiriyama, in Fire Force, in Fruits Basket, Naruto Shippuden, in That Time I Got Reincarnated As Slime e in molti altri ruoli.
Fonte: Animehunch