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Kaguya-sama_ Love is War

Kaguya-sama: Love is War 3×12 & 3×13 | Un finale Ultra Romantic

Con la undicesima puntata di Kaguya-sama: Love is War – Ultra Romantic siamo entrati nella fase finale dell’arco narrativo del festival culturale, da molti considerato come uno dei picchi assoluti dell’opera di Aka Akasaka, il quale porterà anche alla conclusione di questa terza stagione.
Dopo che negli scorsi tre episodi abbiamo visto una lenta e metodica costruzione delle vicende ed interazioni tra i personaggi, in questo gran finale ne vediamo l’evoluzione.
Fortunatamente per gli appassionati, è stato annunciato alla fine dell’episodio che il progetto animato di Kaguya-sama: Love is War proseguirà, anche se non è dato sapere se si tratterà di una stagione, un film o uno spin-off.

La coppia composta dal dodicesimo e dal tredicesimo episodio è una conclusione in grande stile con un duplice rilascio per amplificare la potenza delle scene che sono state mostrate.
Essendo arrivati al punto cruciale degli intrecci amorosi, nonostante nelle scorse puntate ci venisse riconfermato di come fosse un’abitudine consolidata per Kaguya-sama: Love is War – Ultra Romantic rimaneggiare l’ordine dei capitoli per renderli più affini al media dell’animazione, in questi ultimi episodi si è tornati ad uno stile più classico e lineare di narrazione.

A differenza che nelle scorse settimane per questo gran finale non ci sono stati annunci ufficiali riguardanti i capitoli adattati, ma considerando la media di tre capitoli per puntata era sottinteso che essi sarebbero stati il 132, il 133, il 134, il 135, il 136 ed il 137 a concludere in bellezza.
Tali capitoli sono rispettivamente intitolati Kaguya vuole dichiararsi (parte 2), Kaguya vuole dichiararsi (parte 3), Doppia dichiarazione (parte 1), Doppia dichiarazione (parte 2), Doppia dichiarazione (parte 3), Il dopofesta della Shuchiin.

kaguya sama stagione 3 visual ultraromantic

Kaguya, Hayasaka e le prove per la dichiarazione perfetta

Il penultimo episodio di Kaguya-sama: Love is War – Ultra Romantic si apre esattamente dove si era chiuso lo scorso, con Kaguya e Miyuki da soli all’interno dell’aula del consiglio studentesco. Nell’undicesima puntata abbiamo visto il presidente rivelare alla sua amata che da lì a pochi mesi sarebbe partito per frequentare l’università di Stanford e che quindi questo fosse il suo ultimo festival culturale.
La vicepresidentessa sembra aver preso positivamente la notizia, ma, in realtà, rimane attonita per qualche secondo e poi con la prima scusa che le viene in mente si dilegua, incapace di reggere un confronto con Shirogane in quell’istanza così improvvisa.

Nella sua “fuga” dal presidente, Kaguya afferra Hayasaka e la porta con sè in un posto appartato e spiegandole ciò che era appena successo. Dopo aver convenuto sull’impossibilità (e l’immaturità) di tentare di convincerlo a rimanere in Giappone, la fidata domestica di casa Shinomiya non trova altra soluzione che spronare la propria padrona a confessarsi una volta per tutte.
Dopo che Kaguya si è finalmente convinta ad aprire il proprio cuore, le due ragazze iniziano un “allenamento” attraverso il quale Hayasaka tenta di indottrinarla sul come rendere la propria confessione la più perfetta possibile.

La vicepresidentessa tuttavia ha sempre avuto una personalità a metà tra l’estrema timidezza e la volgarità della tsundere e quindi non ha assolutamente idea di che pesci prendere.
Dopo aver espresso apertamente ciò che ama del presidente ad Hayasaka, le due ragazze si abbracciano, rendendosi conto che cercare di “allenarsi” prima di una dichiarazione non abbia senso e che semplicemente debba essere un qualcosa di fatto con il sentimento.
Tuttavia si promettono vicendevolmente di impegnarsi a far si che la dichiarazione abbia successo.

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I fiori di ciliegio

La puntata prosegue sulla stessa riga del siparietto precedente, con le due ragazze che partono alla ricerca del presidente che però risulta introvabile, il che complica i piani per una dichiarazione Ultra Romantic della sua padrona. D’altronde mancano poche ore al momento in cui Kaguya dovrebbe accendere il falò del festival con le sue innate abilità nel tiro con l’arco, ma l’assenza di Shirogane al suo fianco la rende inquieta.
In quell’istante la ragazza nota Tsubame ed Ishigami passeggiare insieme; come abbiamo visto nella scorsa puntata, la diva del terzo anno aveva invitato il tesoriere nel retro della scuola per mettere le cose in chiaro.

Tsubame, dopo aver ricevuto il biscotto a forma di cuore, è visibilmente imbarazzata nello stare affianco al suo kouhai, il quale tuttavia non si è ancora reso conto di cosa comportasse tale gesto.
Dopo una digressione riguardante i fiori di ciliegio, Koyasu vuole tornare al motivo principale del loro incontro e chiede al ragazzo di darle un tempo massimo entro il quale dargli una risposta in merito alla sua inconsapevole confessione.
Ishigami, che oggi non è particolarmente brillante, confonde ancora una volta la frase della sua amata con una proposta per andare a vedere i ciliegi insieme e quindi le afferma che Marzo sarebbe il periodo ideale.

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Sollevata nel constatare di avere ancora qualche mese di tempo per conoscere meglio il suo spasimante, Tsubame ritorna al lavoro per ultimare gli ultimi dettagli prima della conclusione del festival.
Rimasto solo, Ishigami si reca a vedere la recita dei suoi compagni ed è proprio in quel momento che viene a conoscenza del simbolismo dietro al cuore, rendendosi conto di aver espresso i propri sentimenti in maniera involontaria. Ciononostante, il tesoriere si conferma essere poco pimpante in quanto si auto-convince che donare un oggetto a forma di cuore non abbia lo stesso peso di una vera e propria dichiarazione.

Passata qualche ora il sole tramonta lasciando spazio ad un suggestivo cielo stellato sotto il quale Kaguya scocca la propria freccia, accendendo il falò che da inizio alla conclusione del festival culturale.
Immersa nei suoi pensieri e amareggiata dall’assenza di Shirogane al suo fianco, la sua attenzione, come quella di tutti gli altri studenti, si sposta sul tetto dell’edificio dal quale stanno cadendo dei foglietti firmati “Arsène”.
Miyuki si rivela essere la misteriosa figura dietro agli avvenimenti di queste due giornate e si dilegua dopo aver rubato il gioiello del drago.

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Elementare, Watson

L’episodio continua con Chika che afferra per il braccio Kaguya e la obbliga a seguirla nella ricerca del misterioso farabutto; d’altronde solo a noi spettatori viene rivelata la vera identità di Arsène, il resto della scuola riesce solo a vedere una fugace sagoma disperdersi nel buio della notte.
La segretaria del consiglio studentesco è in modalità detective da ormai due giorni e, troppo immersa in questo gioco di ruolo, cerca di decifrare un codice all’interno dei messaggi del ladro quando in realtà non c’è assolutamente nulla da decifrare. Gli indizi lasciati da Miyuki difatti avevano anche e soprattutto l’obiettivo di depistare Chika così che non si mettesse in mezzo.

Kaguya sama

Kaguya, che è sin troppo sveglia per cascare in questi banali tranelli, arriva in men che non si dica alla conclusione che tale Arsène debba essere per forza il presidente Shirogane; l’unico mistero rimasto per la rampolla di casa Shinomiya resta quindi scoprire dove si trovi il suo amato.
Secondo la ragazza tutto questo teatrino è solo il gioco del “capire cosa pensa il presidente e dove sia andato”, di conseguenza cerca di ragionare nella stessa maniera in cui farebbe Miyuki.

Sapendo di quanto sia altruista il presidente e di quanto sia appassionato di astronomia, la sua ubicazione è presto detta; Shirogane non può che essere sulla cima della torre dell’orologio dell’accademia.
Smascherata celermente la posizione di Arsène, Kaguya si dirige tranquillamente verso un distributore automatico per comprare 2 caffè caldi in lattina e proseguire il piano escogitato precedentemente con Hayasaka. La vicepresidentessa tuttavia è completamente negata anche in questo e, convinta che la macchinetta sia rotta, abbandona l’idea e ripiega sul solo dono del ciondolo a forma di cuore che tuttavia non si è accorta di aver perso.

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Shirogane nel frattempo la sta aspettando sul tetto dell’edificio, imbarazzatissimo per aver escogitato un simile piano che ha avuto luogo nell’arco di ben 2 giornate di festival culturale.
Entrambi avevano perso le proprie armi migliori: Miyuki la sua fiducia e spavalderia, Kaguya il suo ciondolo. Il faccia a faccia finale è però inevitabile.
Prima che ciò avvenga, l’attenzione viene però spostata brevemente su Ishigami che, resosi finalmente conto del suo gesto del giorno prima, cerca di mantenere le distanze dalla sua amata per non risultare troppo opprimente. Mentre si sta dirigendo verso la direzione opposta, il tesoriere trova per terra un ciondolo a forma di cuore, presumibilmente quello perso dalla stessa Kaguya qualche minuto prima.

Un clima di tensione palpabile

Arrivata sul tetto della torre dell’orologio, Kaguya ha la conferma ufficiale che Arsène sia proprio Shirogane e, chiedendogli il motivo delle sue recenti azioni, il presidente controbatte chiedendole quale secondo lei fosse la ragione.
In questo momento parte una sequenza di roboanti silenzi, intervallati solo dai caotici e confusionari pensieri di Kaguya, la quale non riesce a trovare il coraggio per fare il passo decisivo e inizia ad avere timore di ciò che potrebbe accadere.

Miyuki, nonostante stesse iniziando a perdere un po’ di fiducia, prende in mano la situazione e, sostenendo di essere stato smascherato, promette di dare alla ragazza un qualsiasi premio di suo gradimento.
La vicepresidentessa, tremolante come una foglia, vorrebbe urlare tutti i propri sentimenti ma le sue labbra non si muovono e dalla sua bocca non fuoriesce nemmeno un fiato; vorrebbe potergli dire di non abbandonarla, di stare sempre al suo fianco e di dichiararsi a lei, ma la paura ha preso il sopravvento.

Kaguya ripercorre interiormente la sua vita scolastica, rendendosi conto di quanto la gentilezza e l’altruismo di Miyuki l’abbiano cambiata, trasformandola dalla principessa di ghiaccio alla docile e indifesa ragazzina che vediamo ora sul tetto della scuola.
Alla ragazza tremano le mani, le si è seccata la gola ed è così spaventata da non riuscire nemmeno a dire una singola parola.

Kaguya sama Love is War
Love is War

Miyuki allora, notando la titubanza e lo straziante silenzio della sua amata, passa all’attacco e sollevando il gioiello del drago precedentemente rubato.
Il gioiello in seguito esplode arrivando in prossimità del falò, liberando migliaia e migliaia di cuori nel cielo stellato sopra l’accademia; un piano Ultra Romantic.
Questo è quello che prova Miyuki Shirogane.

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Un piano studiato nei minimi dettagli

Shirogane ha attentamente preparato questo piano sin dall’Autunno e fino ad ora sta andando tutto secondo i suoi calcoli. Gli ci sono voluti oltre 2 mesi di preparativi per far si che nulla potesse andare storto.
Innanzitutto Miyuki doveva sbarazzarsi della mina vagante chiamata Chika Fujiwara e per farlo ha architettato tutta la messa in scena di Arsène, sapendo tuttavia che Shinomiya avrebbe ricollegato il significato greco della parola (da uomo) alla sua figura misteriosa.

Per far sì che tutto filasse liscio come l’olio, Shirogane è ricorso persino ad intrighi e sotterfugi, abusando del proprio potere di presidente del consiglio studentesco per piazzare Miko all’interno del comitato organizzativo e tenerla occupata con gli stand culinari e, al contempo, di mettere lo spettacolo di Tsubame alla fine del festival così da tenere fuori dal discorso anche Ishigami.

Tutto questo stratagemma farebbe presagire ad una sua confessione a momenti; Miyuki invece ha organizzato tutto in funzione della speranza di essere lui il ricevente della dichiarazione. Egli difatti soffre ancora oggi, a più di un anno di distanza dal loro primo incontro, di un senso di inferiorità dovuto al proprio retaggio e ai propri talenti naturali.
Shirogane si sente umanamente inferiore alla sua amata e l’unica maniera per far iniziare una relazione equa sarebbe che Kaguya si dichiarasse, riconoscendolo come suo pari.

Kaguya-sama_ Love is War

Sullo sfondo di questo momento ultra romantico, tuttavia, c’è una motivazione ben più importante dietro alle sue azioni. Certo, Miyuki vorrebbe che Kaguya si confessasse (e nel caso non lo facesse allora sarebbe lui a farsi avanti) ma tutto questo scenario è stato messo in scena per creare l’atmosfera giusta e cercare di convincere la sua amata a seguirlo a Stanford.
La ragazza, dopo un primo momento di riluttanza dovuto alle strette regole della famiglia Shinomiya, decide di accettare e di conseguenza tagliare i ponti con la propria casata.

Dopo aver messo in chiaro la questione dell’America, Kaguya riporta il discorso sul premio che le spetta per aver incastrato il misterioso Arsène.
Miyuki d’altronde aveva affermato che l’avrebbe compensata con qualunque cosa che fosse di suo gradimento e la ragazza, dopo essere stata smossa nell’animo da ciò che è accaduto negli scorsi istanti, si accinge a riscuotere il suo premio.

Parallelamente vediamo Maki sul punto di una crisi isterica dovuta al suo amore non corrisposto. Kashiwagi però le prende la mano e la esorta a ballare insieme, sostenendo che la loro amicizia sia addirittura più importante della sua relazione con Tsubasa.

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Fuori dal perimetro della scuola invece Miko sta, come promesso, pattugliando la zona per garantire che l’atto finale del festival culturale prosegua regolarmente. La ragazza viene poi raggiunta da Ishigami che le porge il ciondolo a forma di cuore dato che gli oggetti smarriti vanno consegnati al comitato della morale pubblica.
Dopo il passaggio del gadget, il tesoriere del consiglio studentesco le mostra dei video per farle vedere quanto tutti si stiano divertendo al falò che lei stessa ha riportato al centro della Shuchiin dopo ben tre anni d’assenza, sostenendo che avrebbe dovuto lasciare la perlustrazione a qualcun altro e andarsi a godere lo spettacolo che lei in persona ha voluto più di tutti.

Dall’altra parte della scuola Chika, Erika e Karen ancora alle prese con l’indovinello di Arsène, con la segretaria del consiglio studentesco che ormai si sta arrampicando sui vetri pur di non sembrare una completa idiota.
Le ragazze puramente a caso tuttavia scovano un passaggio segreto creato ai tempi della guerra che porta ad un punto d’osservazione tramite il quale l’unica cosa che si vede è la riscossione del premio sul tetto della torre dell’orologio.
Questo è quello che prova Kaguya Shinomiya.

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Dopo la conclusione del festival vengono proposti alcuni spezzoni presi qua e la dai capitoli futuri; in un primo frangente vediamo Shirogane a casa sua in preda all’imbarazzo che si domanda se ciò che è appena successo abbia o meno risolto qualcosa. D’altrondo nessuno dei due si è effettivamente dichiarato all’altro.
Dall’altro lato invece Kaguya è al settimo cielo nella sua stanza da letto insieme ad Hayasaka e vediamo le ragazze parlare di come sia stato romantico il gesto e bello il bacio, con però sullo sfondo lo stesso dubbio che attanaglia il presidente.

Dopo i titoli di coda vediamo il consiglio studentesco al gran completo sul procinto di giocare al nuovo gioco da tavolo ideato da Chika ed il suo club.
Con un primo piano di Miyuki e Kaguya che si stringono la mano si conclude l’arco narrativo del festival culturale e con lui anche questa terza stagione di Kaguya-sama: Love is War, adattamento animato a cura di A-1 Pictures che si conferma ancora una volta un caposaldo delle commedie romantiche degli ultimi anni.

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Matteo Comin

Matteo Comin

Sono Matteo, scrivo da Desenzano (BS), Studio Scienze della comunicazione e lavoro in un cinema multisala. Sono appassionato, come tutti voi, di tutto ciò che riguarda la cultura nerd, in particolar modo di anime e manga.

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