Gli anni Duemila per i Disney Animation Studios sono stati un periodo di Classici “sperimentali”, dopo il successo del Rinascimento Disney. Gli Studios probabilmente hanno cercato di un punto di partenza per una nuova serie di Classici, senza però trovarne uno. E così quel decennio vede molti titoli con una qualità molto oscillante.
Alcuni di questi sono amati dal pubblico ancora oggi, e che sono effettivamente degli ottimi prodotti. Tra questi, c’è Lilo & Stitch (2002), per la regia di Chris Sander e Dean DeBlois
Nello spazio remoto, la Federazione Galattica ha arrestato e messo sotto processo per esperimenti genetici illegali il dottor Jumba Jookiba. Una delle sue “creazioni” più pericolose è l’Esperimento 626: una creatura aliena blu progettata per essere una macchina da guerra, super intelligente e molto aggressiva. 626 riesce a evadere di prigione e, mentre viene inseguito, finisce per precipitare con la sua astronave sul pianeta Terra. Più precisamente, sulle isole Hawaii dove incontrerà la piccola Lilo, una bambina rimasta orfana che vive insieme a sua sorella maggiore e tutrice, Nani.
Il tema della famiglia sicuramente non è nuovo per un film Disney, soprattutto quando il target dei Classici sono proprio i bambini e i loro genitori. Ma mai prima di Lilo & Stitch era stato così al centro di un lungometraggio d’animazione degli Studios.
Lilo ha un rapporto difficile con la sorella maggiore; e al tempo stesso, 626, o meglio “Stitch” (come viene chiamato da Lilo), conosce solo la violenza e la distruzione. La nostra protagonista e il piccolo alieno impareranno durante il film l’importanza dell’amore della propria famiglia.
Lilo & Stitch merita assolutamente una visione. Un film che non cerca di raccontare una storia epica o una fiaba classica della letteratura mondiale. Ma presenta una situazione molto famigliare per tutti gli spettatori; anche se, per l’appunto, sono protagonisti anche diversi alieni, oltre a Stitch.