Un ottimo protagonista riesce spesso e volentieri a sollevare una storia nella media, a portarla sulle proprie spalle e valorizzarla superando le limitazioni dettate dalla trama. Tuttavia non è solo il protagonista a fare una grande storia e la presenza di un carismatico ed interessante antagonista è altrettanto importante, se non addirittura di più, ma in generale il fatto che antagonista e protagonista siano due controparti in perfetta opposizione è fondamentale in una storia.
C’è chi considera gli antagonisti più interessanti dei comprimari e in alcuni casi può essere così. Al di là di questo, oggi siamo qui proprio per scoprire quali sono i cattivi migliori degli anime, quelli che ci hanno quasi spinto a parteggiare per il “lato oscuro”, talmente bene sono scritti e caratterizzati.
Ryo Asuka (Devilman)
Ryo è uno dei primi antagonisti della storia degno di questa nomea, per quanto l’interesse che il lettore prova nei suoi confronti è soprattutto legato ad uno dei plot twist finali del capolavoro di Go Nagai, Devilman.
Ryo, diciamolo, è un personaggio che di per sé ci mette un po’ ad esplodere ma che guadagna parecchio terreno se messo a confronto (e scontro) con Akira, il protagonista dell’opera. I due, così diversi nei modi di fare e negli obiettivi, rappresentano una delle opposizioni più famose nella storia del manga e destinate a fare la storia.
Oltre al Ryo presente nel originale di Devilman occorre fare un apprezzamento anche nei confronti del Ryo di Devilman Crybaby, che secondo me risulta un personaggio molto più completo di com’era in origine: a differenza di quanto accadeva nel manga, qui Ryo è al centro dell’attenzione fin da subito e le sue azioni, la sua etica sono subito poste dinnanzi allo spettatore che ha così il tempo di capire e comprenderne il pensiero. Il tutto culmina anche in questo caso nel colpo di scena che già conosciamo, tuttavia l’anime ci porta verso di esso tramite una maggiore introspezione ed approfondimento nei confronti del personaggio che inevitabilmente lo impreziosiscono molto più di quanto già non fosse in Devilman.
Alexander Anderson (Hellsing)
Parlando di controparti perfette per i protagonisti non si può non citare Alexander Anderson, dichiaratamente la perfetta nemesi di Alucard in Hellsing, disponibile gratuitamente su VVVVID.
In questo caso c’è una precisazione da fare: in Hellsing è molto difficile distinguere bene e male perché non esistono personaggi assolutamente positivi o assolutamente negativi. Se però prendiamo Andersen come, appunto, la perfetta nemesi del protagonista allora è innegabilmente uno degli antagonisti principali, se non il più importante, di tutta l’opera.
Anderson è un personaggio che potremmo tranquillamente definire una contraddizione vivente: è un credente, eppure non lo è, è un peccatore eppure non lo è, proprio come recita il giuramento della Sezione Iscariota di cui lui stesso è uno dei maggiori esponenti. Anderson è un ipocrita, qualcuno che predica un modo di agire che però tradisce tramite il proprio comportamento, eppure nel mezzo della sua ipocrisia è riuscito ad ottenere qualcosa che Alucard, in cinquecento anni, non è mai riuscito a raggiungere: la pace dell’animo. Tra le sue contraddizioni ed ipocrisie Anderson riesce comunque a vivere serenamente ed è questo, più di tutto, che lo rende un personaggio estremamente interessante, oltre che uno degli antagonisti migliori mai realizzati.
Kirei Kotomine (Fate/Stay Night)
Uno degli antagonisti meglio caratterizzati che potrete mai trovare in un prodotto (in questo caso una visual novel, poi adattata ad anime da Ufotable, di cui trovate qui la nostra guida alla visione) è Kotomine Kirei.
Il pregio più grande di Kirei è il suo essere un personaggio negativo senza un motivo specifico. O meglio, non c’è un evento traumatico, un passato triste o un background di odio e soprusi che lo hanno spinto a diventare cattivo: Kirei lo è semplicemente perché, un giorno, ha realizzato che vedere gli altri star bene non gli ha mai provocato piacere, mentre al contrario vedere gli altri soffrire lo faceva stare bene. È un antagonista che non ha bisogno di un perché, ma che è così semplicemente perché è nella sua natura, e certe volte non esiste niente di più terrificante ma al tempo stesso appassionante da vedere, coinvolgente da leggere in tutto il suo fascino.
Kirei ha cercato per molto tempo di sopprimere questa parte di sé che riteneva sbagliata, ma senza successo e quando l’ha finalmente accettata è diventato uno degli antagonisti più carismatici, affascinanti e al tempo stesso meglio costruiti e caratterizzati che potreste mai trovare, arricchito anche dal contrasto con Shirou Emiya in Heaven’s Feel (di cui a questo link potete leggere un nostro approfondimento).
Grifis (Berserk)
In una classifica degli antagonisti migliori nella storia dell’intrattenimento giapponese non poteva certo mancare Grifis, che rappresenta non solo uno dei cattivi più carismatici della storia degli anime ma anche uno dei personaggi meglio scritti, così umano da essere capace di mostruosità indicibili.
Grifis è la controparte per eccellenza, è l’antagonista che è al tempo stesso protagonista e che riesce tanto quanto Gatsu – se non di più – a tenere i lettori incollati a Berserk. Grifis è carismatico, capace, talentuoso e la cosa incredibile è che nessuno di questi pregi sono stati ottenuti da lui dopo essere diventato un membro della Mano di Dio: Grifis era già tutte queste cose e sin dall’inizio il suo più grande talento è sempre stato proprio quello di convincere gli altri, tramite il suo fascino e le sue parole, a seguirlo e ad essere disposti a sacrificare tutto per la sua causa. Più di qualsiasi altra cosa Grifis ispira e questo lato di lui è il suo più grande pregio e al tempo stesso ciò che più di tutto lo rende pericolosissimo.
Johan Liebert (Monster)
Johan è un personaggio contorto che agisce inseguendo un disegno che solo lui vede e che neppure per un attimo mostra agli altri. A differenza di Grifis, che non nasconde il proprio sogno allo sguardo altrui, Johan ha sempre lo sguardo puntato verso qualcosa che solo lui riesce (o desidera) intravedere, tuttavia i personaggi di Monster che gravitano attorno a lui non dubitano neppure per un secondo ed eseguono ogni suo ordine e comando.
Johan più di qualsiasi altro personaggio riesce a vedere le debolezze degli altri, i punti giusti da toccare per fare in modo che le persone si fidino ciecamente di lui, che gli dicano tutto ciò che vuole sapere e facciano tutto ciò che desidera. Senza mai sbagliare, senza mai mancare il bersaglio, Johan non è solo uno dei cattivi migliori nella storia degli anime, ma è anche uno dei più spaventosi mostri mai creati: non ha alcun potere particolare, eppure un solo sguardo basterebbe a terrorizzare a morte un uomo ed è la prova che talvolta nell’uomo il male puro esiste. Quel male innato, che non è causato da nulla se non dalla propria stessa natura e che non è possibile in alcun modo eliminare: il mostro cammina in mezzo a noi e a volte sconfiggerlo è impossibile.