Se “chi comincia bene è a metà dell’opera”, questo vale anche per lo Studio Ghibli. Infatti, il film di esordio per Hayao Miyazaki e gli altri membri dello studio nipponico è stato Laputa – Il castello nel cielo, ancora oggi nel novero dei migliori film Ghibli
In un mondo immaginario, la giovane Sheeta si trova su un aereonave, apparentemente prigioniera. All’improvviso, il mezzo viene attaccato dall’energica Dola e i suoi pirati, che puntano proprio al ciondolo blu indossato dalla ragazza. Ma nella colluttazione, Sheeta finisce per precipitare nel vuoto. Sulla “terraferma” un ragazzo di nome Pazu vede la ragazza cadere dal cielo e corre verso di lei per prenderla al volo. Ma Sheeta viene salvata all’ultimo momento dal suo ciondolo, che illuminandosi le rallenta la caduta e finisce tra le braccia di Pazu.
Il castello nel cielo è un film in pura salsa steampunk, con chiari riferimenti all’Inghilterra vittoriana, soprattutto nell’ambientazione. Non proprio all’epoca delle regina Vittoria, la stessa “Laputa” del film è l’isola presente nelle pagine de I viaggi di Gulliver (1726) Jonathan Swift.
In questo lungometraggio sono presenti molti temi cari a Hayao Miyazaki che torneranno nei suoi film successivi, a partire dai velivoli dai mille design stravaganti, frutto della storica passione del regista per questo mezzo di trasporto. Tra l’altro, sempre rimanendo in tema tecnologico, i robot di Laputa sono sia un “autocitazione” di Miyazaki (essendo presenti in una puntata della seconda serie di Lupin III), ma sono un omaggio al robot visto nel Superman dei fratelli Fleischer (senza contare come faccia capolino in una sequenza di Avengers: age of Ultron)
Il castello nel cielo è un film che non vuole rappresentare una storia “profonda” come in diversi film successivi del Ghibli. Ma restituisce comunque un’avventura epica, con ambientazioni visivamente stupende, anche a quasi 40 anni dall’uscita del film.