Il tema del cambiamenti climatici è da anni al centro delle discussioni e dei dibattiti nei media; e sono tante le opere che hanno trattato questo tema. Una di queste è stata Wall-E (2008), diretto da Andrew Stanton e uno dei migliori prodotti dei Pixar Animation Studios negli anni Duemila.
È l’anno 2085 e la Terra è completamente sommersa di rifiuti e dall’inquinamento. Di forme di vita sembra non esserci più traccia, e in una delle tante metropoli abbandonate un robot solitario della serie Wall-E continua il suo lavoro di smaltimento di rifiuti. Un giorno, atterra sul Pianeta un razzo misterioso, che porta con sé Eve, un robot super avanzato che è alla ricerca di una forma di vita sulla Terra. E così, il destino di Eve e dell’umanità si incrocia con Wall-E, che ha trovato l’ultima piantina sul Pianeta. Insieme a Eve, il nostro protagonista parte per raggiungere l’astronave Axiom.
Wall-E è un film decisamente speciale, per il suo essere un omaggio sia al cinema muto, che al genere della fantascienza. Il rapporto che si instaura tra Wall-E ed Eve e le scene che li vedono protagonisti sono un tributo al cinema degli albori, dove le interazioni tra gli attori si basavano sugli sguardi e le loro espressioni. In generale, il piccolo robottino ricorda molto un goffo Charlot, che cerca di conquistare il cuore di Paulette Goddard (in questo caso, Eve).
Gli omaggi al mondo sci-fi sono diversi, ma sicuramente Andrew Stanton e il team che ha realizzato il film ha voluto rendere un tributo speciale a 2001: Odissea nello spazio; a partire da Auto, il robot pilota della nave Axiom, un chiaro richiamo a Hal 9000.
In generale, Wall-E è un film d’animazione che merita assolutamente la visione, sia per i citati omaggi, sia per la sua bellezza visiva, sia per per la grandiosa colonna sonora di Thomas Newman.