La cultura popolare denota quell’agglomerato di tradizioni, saperi, idee, usanze, e altri aspetti magico-religiosi rientranti nell’immaginario complessivo di un numero considerevoli di individui, che umilmente chiamiamo comunità mainstream. Il paradigma socio-culturale a cui fa riferimento la Pop Culture è vasto, sfaccettato e proprio per questo non è mai possibile comprenderne tutto il suo valore, comprese le immani citazioni in ogni film, serie TV, fumetto o qualsiasi altro medium comunicativo di intrattenimento.
Stranger Things e il suo presente “popolato” dalla cultura del passato
Oggi ci proviamo a catturarne alcuni (senza presunzione o superiorità alcuna ndr) o almeno quelli con una valenza maggiore e accurata, in quella che è stata la serie evento degli ultimi anni: Stranger Things. Il racconto dei Duffer Brothers è un viaggio sfaccettato, mistico e profondo in quella che è la Cultura Pop, rilasciando al loro pubblico un bagaglio immenso delle grandi glorie del passato, permettendo di donare un volto specifico a quelle che sono le opere odierne.
Prima di immergerci nel pezzo, se volete vi consigliamo una playlist a tema da ascoltare mentre leggete:
Fatte le dovute premesse…
Non è una cosa complessa da capire e ovviamente siamo tutti a conoscenza che ormai è veramente difficile inventare qualcosa, e che il modo giusto per creare qualcosa di nuovo sta nel modo di raccontare, insieme alla messinscena delle sceneggiatura e dalla scrittura dei personaggi, che devono colpire e “impossessarsi” dello spettatore, proprio come accaduto in Stranger Things.
L’empatia e la connessione che si crea tra pubblico è Serie TV (ma anche in altre opere ovviamente ndr) è un tassello fondamentale per la riuscita della produzione, data la possibile mutazione in “ancora di salvezza” nel caso di una scrittura scarna e una messa in scena ridicola. Ma questa non ha nulla a che vedere con la serie diretta dai Duffer Brothers.
Fatte queste premesse sprofondiamo nel “nerdaggio” più totale e discutiamo dei tasselli fondamentali che hanno concesso la costruzione di una delle serie di punta di casa Netflix più amate di sempre.
Alien (1979)
Alien ha sicuramente ispirato l’apparizione e la creazione del Sottosopra (Upside Down) in Stranger Things. Nella prima stagione, David O’Bannon è il poliziotto statale che sostiene di aver trovato il corpo di Will. Il suo cognome è tratto da Dan O’Bannon, che ha scritto la sceneggiatura di Alien. L’uovo che Hopper osserva, così come il viticcio trovato nella gola di Will, sono cenni ad Alien. Il film ha anche ispirato i Duffer a creare un mostro in CGI somigliante ad una delle creature del film di Ridely Scott.
Difatti se ben ricordate, la creatura che si presenta in faccia a Nancy Wheeler nell’episodio 6 assomiglia in modo impressionante alla temibile minaccia interstellare preferita dalla maggior parte del pubblico, all’interno del franchise di “Alien”. (“Alien” di Ridley Scott, del 1978, e “Aliens” di James Cameron, del 1986, sono sempre state influenze evidenti, anche se la scena con Nancy ricorda più da vicino un faccia a faccia di “Alien 3”).
Anche la sottotrama di questa stagione riguardante i corpi umani usati come ospiti richiama i film di “Alien”, e l’aspetto del Mind Flayer ricorda il lavoro di H.R. Giger, che ha progettato la creatura di “Alien”. Insomma un lavoro immenso di ricerca da parte della produzione che ha dato i suoi “maturi” frutti.
Da come avete avuto modo di leggere/vedere, la temibile e terrificante figura del Demogorgone ha una struttura basata sull’enorme vastità di creature presenti in ambito cinematografico, ed oltre a quelle citate e mostrate è presente anche l’ideologia di David Cronenber, il maestro e creatore del “Body Horror”.
Nel nostro Paese possiamo invece vantare dei versi di Giovanni Boccaccio presenti nell’Opera Genealogia deorum gentilium “Genealogie degli Dei dei Gentili”, dove cita la spaventosa figura che semina il panico nelle strade di Hawkins: «Con grandissima maestà di tenebre, poscia ch’io hebbi descritto l’albero, quel antichissimo proavo di tutti i Dei Gentili, Demogorgone, accompagnato da ogni parte di nuvoli et di nebbie »
Akira (1988)
Per chi non conoscesse l’opera, la trama è incentrata su un motociclista adolescente con poteri psichici, che tenta di liberare un sensitivo imprigionato di nome Akira. I fratelli Duffer hanno dichiarato che nel DNA della serie è presente molto dell’opera di Katsuhiro Ōtomo.
Akira ha come protagonisti dei bambini che possiedono poteri psichici, chiamati collettivamente “Espers”. Questi bambini sono soggetti di test, nell’ambito di un progetto governativo segreto, che mirava a sviluppare e utilizzare le loro capacità per scopi personali.
Allo stesso modo i poteri di Eleven vengono utilizzati dal Dipartimento dell’Energia per spiare i russi durante la Guerra Fredda. Agli Espers sono stati assegnati dei numeri di soggetto accanto ai loro veri nomi, tra cui il numero 28 di Akira. Questo potrebbe essere un’ispirazione per il “nome” di Undici.
Carrie (1976) – IT (1990 Miniserie TV)
I fratelli Duffer hanno detto che la lotta di Eleven per tenere sotto controllo i suoi poteri nel corso della prima stagione è stata principalmente ispirata dalla lotta di Carrie per contenere i suoi poteri nel film. Dando il via alle infinite citazioni “rubate” dalle migliori opere di King.
La battaglia dei ragazzini contro delle entità demoniache e ultraterrene, ricorda la lotta efferata contro Pennywise, il temibile villain del capolavoro di Stephen King IT.
E.T. l’extra-terrestre (1982)
Alcuni spezzoni del film sono stati utilizzati nel finto trailer che i Duffer hanno creato per lanciare lo show. Gli abiti di Jonathan, Will e Holly sono stati ispirati dai tre bambini principali: Michael, Elliot e Gertie. In questo caso non esiste dubbio alcuno sulla citazione.
La famiglia di Elliott è estremamente simile alla famiglia Byers (esclusa Gertie): Joyce ha divorziato da poco (come Mary), ha due figli che lottano contro una figura paterna assente e un cane che spesso è testimone di strani eventi.
Nella versione originale, Mike si chiamava Elliott. In The Vanishing of Will Byers, la serie si apre con i ragazzi che giocano a Dungeons & Dragons mentre mangiano la pizza, in modo simile al fratello di Elliott, Michael, che gioca a D&D con i suoi amici.
Quando Mike, Dustin e Lucas arrivano a scuola il giorno dopo, si vede uno studente che porta con sé un cestino di metallo di E.T. Se la pellicola di Stephen Spielberg era incentrata sul legame che si sviluppava tra E.T. ed Elliott, il secondo episodio era in gran parte incentrato sul legame che si sviluppava tra Eleven e Mike.
Successivamente vediamo il travestimento di Eleven che ricorda quello del piccolo Extraterrestre nel film, insieme alla citazione in una delle scene successive di inseguimento, quando i protagonisti scappano dagli inseguitori con delle bici. Per citare l’iconica scena del film di Spielberg.
I Goonies (1985)
La prima stagione della serie si ispira principalmente a I Goonies. Come Stranger Things, il film presenta un gruppo affiatato di ragazzi (quattro bambini e tre adolescenti): il leader Michael “Mikey” Walsh, il suo atletico fratello maggiore Brandon “Brand” Walsh, il soave Clark “Mouth” Devereaux, l’intraprendente Richard “Data” Wang, il pessimista Lawrence “Chunk” Cohen, la popolare fidanzata di Brand Andrea “Andy” Carmichael e la sarcastica migliore amica di Andy, Stephanie “Stef” Steinbrenner.
I personaggi rispecchiano i nostri eroi in Stranger Things: il leader Michael “Mike” Wheeler, l’atleta Steve Harrington, il soave Lucas Sinclair, l’intraprendente Will Byers, il pessimista Dustin Henderson, la popolare Nancy Wheeler e la sarcastica Barbara Holland. Il personaggio di Mike era originariamente basato su Michael “Mikey” Walsh del film, con il suo nome di battesimo che era un riferimento diretto.
In più lo stesso attore nel film, ovvero Sean Astin, compare come personaggio centrale della seconda stagione.
A Nightmare on Elm Street (1984)
Quando gli è stato chiesto quali fossero i punti di riferimento culturali della storia dei ragazzi protagonisti, i Duffer hanno dichiarato che “i ragazzi si trovano in quella sorta di film horror degli anni ’80 come Nightmare on Elm Street”. Inoltre hanno anche detto che “A Nightmare on Elm Street” è stato un film che li ha spaventati fortemente da bambini.
Tra i richiami più forbiti rammentiamo quando Il Demogorgone si spinge attraverso le pareti di Joyce e tende la carta da parati violentemente, ricordando visivamente la scena in cui Freddy Krueger cerca di spingere attraverso il muro appena in alto, al letto di Nancy Thompson.
Nel film, i personaggi sfruttano la natura e il comportamento di Freddy Krueger per sconfiggerlo, dipendendo da una persona fidata che li faccia uscire dal sonno se attaccati da Freddy nei loro incubi. In modo simile, i ragazzi di Stranger Things sfruttano la natura del Demogorgone per sconfiggerlo.
Nancy e Jonathan si tagliano, sperando che l’odore del sangue attiri la creatura in una casa con una trappola esplosiva all’interno. Nancy e Glen escogitano un piano simile per combattere Freddy. La menzione di una “Elm Street” in La vasca da bagno (1×07) è un ovvio riferimento al titolo del film.
L’omonimo personaggio di Nancy Wheeler è basato principalmente sulla protagonista del film, Nancy Thompson. Entrambe sono tipiche liceali americane, entrambe escono con un atleta popolare, entrambe hanno un migliore amico ucciso da un’entità misteriosa e vanno a caccia del mostro per vendicarsi. Il design dei costumi di Steve Harrington è ispirato a Glen Lantz, il fidanzato di Nancy nel film.
Inoltre possiamo velocemente citare altre reference presenti nell’opera: Altered States (1980), Close Encounters of the Third Kind (1977), Cujo (1983), Escape from New York (1981), Firestarter (1984), Gremlins (1984), Scanners (1981) e The Exorcist (1973).
Da come potete vedere le citazioni sono infinite e qui abbiamo discusso quelle più appetibili. Le successive non hanno bisogno di specificazioni, dato che la valenza citazionistica parla da sola, tramite le immagini che richiamano il materiale originale. Buon divertimento.