Mentre nelle sale cinematografiche giapponesi One Piece Red arriverà tra poco più di quattro mesi, nel mondo continua a salire vertiginosamente l’attesa per questo nuovo lungometraggio di una delle opere più amate dai fan di anime e manga. Il film porterà a svelare dei retroscena ad oggi inediti riguardo alcuni importanti personaggi della serie, soprattutto per quando riguarda l’iconico Shanks.
Tra vari trailer, locandine, key visual, teaser e rivelazioni sui personaggi presenti nella pellicola, sono anche emerse diverse interessanti informazioni circa le possibili caratteristiche sulle quali verterà la trama, che hanno allo stesso tempo condotto i fan a formulare le teorie più varie.
Intanto, poiché bisogna considerare anche di aver raggiunto il traguardo del quindicesimo film di One Piece, lo staff e gli editor associati alla creazione di queste opere cinematografiche hanno colto l’opportunità di discutere dell’operato del mangaka Eiichiro Oda nei confronti dei film, sia di quelli passati, che di quello che sta per arrivare.
Eiichiro Oda e One Piece Red: quanto ha influenzato la creazione?
Queste informazioni sono state svelate nell’episodio più recente di One Piece Variety, programma televisivo mensile dell’omonimo franchise, è un talk show condotto dal duo comico Kamaitachi, e narrato dalla doppiatrice di Rufy, Mayumi Tanaka. Da ciò che emerge, Eiichiro Oda sarebbe “ossessionato” dalle scene d’apertura dei film, adorando i film che partono sin da subito con un’opening spettacolare, e questo sarebbe proprio ciò che egli desidera apportare nei suoi lungometraggi quando ha modo di avere del controllo.
Parlando del decimo film, One Piece Strong World, egli avrebbe detto al team di produzione come fosse importante catturare l’attenzione degli spettatori con la scena d’apertura, e per questo avrebbe fornito delle istruzioni dettagliate e delle immagini in modo che fungessero da guida. Oda ha anche passato molto tempo a formulare l’ultima scena di Nami, soprattutto per il tono e le tempistiche della frase pronunciata dal personaggio.
Per quanto riguarda poi la creazione di One Piece: Gold, il tredicesimo film del franchise, Eiichiro Oda aveva assunto il ruolo di Produttore Esecutivo, aiutando a mettere insieme la sceneggiatura del film e a determinare il titolo finale. Oda è un fan di lunga data della doppiatrice di Rufy, e l’avrebbe invitata con entusiasmo a creare la musica per l’opening.
Il titolo originariamente sarebbe dovuto essere “Gold Rush”, ma per uno dei due editor di allora “Gold” sembrava “non essere abbastanza”; anche il resto dello staff era d’accordo con questa considerazione, e dopo aver cambiato il titolo i due editor principali si tinsero i capelli, diventando così biondi e trovandosi di fronte a un Oda molto contento di ciò.
Eiichiro Oda è colui che decide lo slogan presente nella locandina del film, scegliendolo tra una serie di suggerimenti anonimi. Per Gold, la persona selezionata avrebbe vinto un autografo di Oda, ma quando l’idea di un editor fu scelta ed egli si presentò tutto fiero per ottenere il suo premio, Oda gli avrebbe detto “Ah, sei tu, non ti serve il mio autografo”, lasciando così l’editor in uno stato di confusione che permane tutt’oggi.
Per Stampede, la storia originale era totalmente diversa da quella finale: il film avrebbe dovuto parlare della storia d’amore inedita di Ace. Dopo Gold, però, gli editor hanno pensato che Oda stesse ricevendo troppe responsabilità tra il film e il manga, e per questo Oda avrebbe avuto il minimo impatto sulla creazione del film che di solito spetta a un autore e supervisore.
Tuttavia, Oda aveva posto una richiesta: fare cose possibili solo perché egli non è coinvolto, delle cose che lui non potrebbe fare. Da qui nacque la proposta di un film con una storia originale su Ace, basata sulla novel pubblicata in quel periodo. Ma alla fine di tutto, la storia è stata cambiata per renderla una pellicola che celebrasse il 20esimo anniversario.
Infine, la scena del film dove Rufy prende Nami e Carina e le lascia a Robin è stata disegnata di pugno da Oda: per un breve periodo uno degli editor si era trovato ad aspettare fino a tardi l’arrivo della storyboard di un nuovo capitolo del manga, per poi ritrovarsi davanti 30 pagine di storyboard per il film di One Piece.