Mentre la Francia di Macron punta a rendere gli eSports un settore di punta per il Paese, in Italia ci si prodiga a chiudere ogni sala d’intrattenimento che apporta questo genere di servizi. Nelle ultime ore, tutte le sale giochi italiane con diverse strumentazioni tecnologiche, dai PC alle console casalinghe più conosciute e diffuse, si sono trovate a dover fare improvvisamente i conti con questa situazione surreale.
L’allarme è stato lanciato da alcune prominenti sale eSports in Italia tra cui l’eSport Palace, una delle più popolari presenti a Bergamo e appartenente ad AK INFORMATICA. Nelle scorse ore, infatti, l’azienda ha pubblicato su Instagram una storia che racconta cosa sta avvenendo proprio in questi istanti, spiegando come sia in atto un intervento da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che li avrebbe obbligati a chiudere.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli pare si sia mossa spinta da un esposto presentato dal titolare della società Led S.r.l Sergio Milesi, la quale opera nel “settore dell’amusement” (dunque sale slot, biliardo e affini). L’imprenditore invita l’Amministrazione a fare chiarezza per quanto riguarda i locali che vengono definiti “parchi d’intrattenimento digitali”, nei quali è possibile svolgere diverse attività ludiche senza vincite in denaro, usando dispositivi d’intrattenimento che non necessitano di gettoni, e che farebbero da competizione scorretta nei confronti delle tradizionali sale giochi.
La crociata anti-esports e pro-slot machine
Da quel che emerge all’interno dell’esposto (Via Agimeg.it), Sergio Milesi si oppone alla competizione data dai locali eSports et similia. La sua società è titolare di numerose sale giochi in Italia, nelle quali sono consentite vincite in denaro come attività principali, oltre alle attività di bowling e biliardo. Poiché le macchine presenti nei suddetti locali sono sottoposti a numerosi controlli, egli troverebbe ingiusto come queste altre attività sembrino non seguire l’obbligo di conformità alle procedure a cui le sale slot e giochi devono attenersi.
L’imprenditore ha quindi deciso di far intervenire l’Agenzia delle Dogane, in modo da valutare la regolarità di attività che vengono denominate “parchi intrattenimenti digitali”, “sale lan”, “eSports Bar” (nell’esposto scritto “Esposts bar”, n.d.r.). Da quanto affermato nell’esposto, la presenza di dispositivi destinati all’home entertaiment come console, PC, simulatori, presso dei locali aperti al pubblico e a pagamento, sarebbe “un’elusione delle normative vigenti”.
Viene inoltre usato come esempio una foto di una postazione di simulazione di guida, comparata a una macchina a gettoni di aspetto molto simile e presente spesso nelle sale giochi a gettoni; ebbene, solo quest’ultima sarebbe obbligata ad essere omologata attentamente dagli enti proposti (evidentemente, l’esimio Sergio Milesi non è a conoscenza delle AEE Dual Use, apparecchiature elettriche/elettroniche ad utilizzo domestico e/o professionale).
Ad avvalorare la tesi della Società, viene dichiarato anche come, mentre le attività che rientrano nel settore delle sale giochi sono sottoposte a delle normative stringenti per evitare l’esercizio illegale del gioco d’azzardo secondo le basi di regole tecniche stabilite con il Ministero dell’Interno, le attività dedicate al mondo eSports risultano avere installati solo delle semplici console e PC, utilizzabili senza alcun tipo di controllo e regolamentazione.
Arriviamo ora al “dubbio” che l’imprenditore si pone nei confronti di questi luoghi d’intrattenimento videoludico: egli afferma di non comprendere come i giochi solitamente in commercio sotto forma di “home entertaiment” siano messi a disposizione a pagamento agli utenti, mascherandone il costo giustificando il noleggio dell’attrezzatura e non nell’uso del gioco. Viene allora richiamata l’attenzione dell’Agenzia delle Dogane sulle suddette attività, per verificare che esse non stiano aggirando la normativa nazionale sul gioco lecito. La società si riserva infine dal segnalare anche la “concorrenza sleale” messa in pratica dai locali all’Autorità Italiana della Concorrenza e del Mercato.
Leggendo l’intero esposto, si può notare con amarezza un’altra faccia che ancora non vuole lasciare il passo a un tipo d’intrattenimento che continua a prendere sempre più piede in Italia e in tutto il globo; il mondo degli eSports infatti continua ad essere sempre più diffuso e promosso, anche da società operanti nel mondo dello sport e dalle stesse società sportive, come nel caso del calcio e dell’NBA. Da notare inoltre come vengano citati articoli emanati decenni fa, che si adattano solo ed esclusivamente a sale da gioco in cui vi sono remunerazioni economiche (cosa molto diversa per gli eSports).
L’evoluzione tecnologica, che adesso è andata ad accompagnare o “rimpiazzare” alcune attività ludiche e sportive è un elemento inarrestabile, e se esse porteranno così alla morte e conseguente sparizione di attività ormai “desuete” come le sale slot, si tratterà semplicemente di una transizione naturalmente favorita dai giocatori.
Aggiornamento: c’è stata la risposta da parte dell’Adm: potete leggerla a questo link.