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Miss Kobayashi’s Dragon Maid vol. 4: Ilulu

Se nello scorso volume abbiamo visto l’introduzione di tanti personaggi, in questo quarto appuntamento abbiamo il piacere di leggere tutto l’arco dedicato ad Ilulu, che nel manga è strutturato in modo diverso rispetto all’anime. In questo volume abbiamo anche modo di scoprire le altre differenze che ci sono tra il mondo dei draghi e il mondo di Kobayashi.

Il volume si apre con lo scontro tra Tohru e Ilulu, con la prima in svantaggio perché cerca di trattenere i suoi poteri per proteggere la città (anche se non solo per motivi nobili). In questo capitolo Ilulu ci viene presentata come un drago crudele che non si fa problemi a creare scompiglio e calamità in giro, e che soprattutto odia tutti gli esseri umani come ogni drago del caos. Grazie al supporto di Kobayashi (che riesce praticamente a corrompere Elma), Tohru riesce ad uscire vincitrice dallo scontro, e a proteggere la città.

Nel corso del volume, però, impariamo come di fatto si tratti di una sorta di maschera costruita a causa dal contesto in cui ha vissuto finora. Alla fine dello scontro con Tohru, infatti, rimane genuinamente stupita dal supporto che Kobayashi dà a Tohru, e così le inizia a spiare senza farsi notare, se non venendo fuori per spronare Kanna a distruggere la sede degli uffici di Kobayashi per farla andare alla giornata dei genitori.

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Tutto, ovviamente, cambia quando Ilulu inizia a venire a contatto con Kobayashi, la quale non è convinta su quello che Ilulu dice sul rapporto tra gli esseri umani e i draghi. Il suo discorso sul legame tra le due specie sembra scuotere qualcosa nel giovane drago, tanto che la si vede palesemente in conflitto tra quello che le viene dimostrato dall’umana (nonché quello che in fondo prova davvero anche lei) e quello che le è stato insegnato dal suo clan in seguito alla morte dei genitori.

Nonostante il conflitto interno, Ilulu continua imperterrita nelle sue convinzioni, sottolineando come, secondo lei, il rapporto tra l’umana e Tohru si basi solo e soltanto sulla lussuria. Per questo decide di mettere alla prova Kobayashi trasformandola momentaneamente in un uomo, per dimostrare di avere ragione. Questo punto è quello più ironico di tutto l’arco narrativo, anche se non mi ha mai fatto impazzire completamente. Grazie all’anime e alla rilettura di questi capitoli, però, ho rivalutato questo gender bender momentaneo di Kobayashi un po’ più positivamente.

Non nego che sia anche abbastanza divertente vedere Kobayashi evitare di far scoprire a Tohru e Kanna il suo cambiamento, anche se a mio avviso la parte migliore della vicenda arriva quando Tohru aiuta inavvertitamente la padroncina a tornare normale togliendosi il vestito da maid e scatenando la ricorrente ramanzina che Kobayashi le fa riguardante l’essere maid. Nonostante non vediamo interamente la ramanzina, è divertente perché la scena si interrompe proprio quando Kobayashi mostra un’espressione delusa, con Tohru che inizia a disperarsi per quello che le sta per venire detto di nuovo.

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Tornata come prima, la protagonista ha il desiderio di parlare ancora una volta con Ilulu, in quanto è sicura del fatto che possa riuscire ad andare d’accordo con lei. Approfitta così di un’uscita per fare la spesa per cercarla, arrivando anche a salvarla dagli attacchi di un crudele drago del clan dell’armonia, dimostrandoci come non tutti i draghi dalla parte del “bene” siano come la già citata Elma.

Grazie alle azioni di Kobayashi il drago capisce, finalmente, che quello che la ragazza le aveva detto in treno è vero, rivelando anche che lei non provi un odio genuino nel confronto degli umani, e che anzi avrebbe voluto stringerci un’amicizia più profonda. Fino ad ora ha dovuto nascondere il suo vero desiderio a causa del suo clan, e ora decide quindi di “farsi ingannare“. Ilulu diventa così il nuovo membro della famiglia di Kobayashi, come una seconda figlia (nonostante provi più volte a sedurre l’umana manco fosse Tohru).

Purtroppo per lei, è Tohru ad aiutarla ad abituarsi alla vita in questo mondo, e la maid non si dimostra una brava insegnante, contando che molti dei suoi appunti siano relativi a come far innamorare la padroncina di lei o su come convincerla a mangiare la sua coda. Nonostante questo, Ilulu riesce ad imparare qualcosa, che le sarà sicuramente utile per il futuro, ma di questo ne riparleremo nell’articolo dedicato al prossimo volume.

Quello di Ilulu è forse uno dei migliori debutti finora nella serie, se non addirittura il migliore dal lato storia, in quanto è stato quello più “complesso” e l’unico finora ad esser stato un vero e proprio arco narrativo.

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Un’altra cosa particolare di questo volume è che è il primo dove la maggior parte dei suoi capitoli non iniziano con un’illustrazione di “copertina”, portando direttamente il lettore nelle vicende raccontate. Come nei tre precedenti, la lettura scorre abbastanza liscia, anche se a mio avviso c’è un capitolo che può dare la sensazione di trovarsi in un punto sbagliato, ossia quello di Elma, visto che non ha veri e propri collegamenti e rimandi a tutta la narrativa principale del volume (contando anche che la parte ambientata alle terme è una diretta conseguenza dello scontro iniziale con Ilulu, visto che la gita è un’idea che Takiya ha avuto per far rilassare Tohru e compagni dopo quell’accaduto).

Nonostante la sensazione descritta sopra, il capitolo si mantiene in linea con il tono ironico della serie, e ci dà almeno un altro punto di vista sulla differenza tra il mondo da cui vengono i draghi e il nostro.

Se volete leggere il quarto volume di Miss Kobayashi’s Dragon Maid, lo potete trovare nelle varie fumetterie, librerie e store online, edito da J-POP.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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