Si sa, i Fantastici 4 non sono stati molto fortunati al cinema: dal primo lungometraggio 2005, al sequel Silver Surfer, allo sventurato reboot del 2015, i loro film non hanno mai brillato tra il pubblico e la critica (aspettando il loro debutto nel Marvel Cinematic Universe per la regia di Jon Watts).
Ma di fatto, c’è “già” un film che è considerato il “miglior film dei Fantastici 4”: ed è Gli Incredibili – Una “normale famiglia di supereroi (2004).
Robert “Bob” Parr (Mr.Incredibile) ha costruito una famiglia insieme a Helen Parr (Elastigirl), ma non è contento della sua nuova vita: è frustrato dal suo lavoro e dai problemi famigliari, visto che gli manca la sua carriera da supereroe. Da diversi anni, infatti, il governo ha deciso di rendere illegali i supereroi, visto i danni collaterali delle loro azioni. Bob Parr farebbe di tutto per poter riavere la propria vita da Mr.Incredibile, e l’occasione gli arriva da una misteriosa donna chiamata Mirage, che offre un lavoro “super” e segreto per il governo.
Dopo aver diretto un film clamoroso come Il Gigante di Ferro (1999), Brad Bird con Gli Incredibili ha fatto un lavoro che definire “egregio” è dir poco. Questo film è un atto d’amore al mondo dei supereroi, soprattutto alla “Golden Age”, ovvero il periodo compreso tra il debutto di Superman (1938) e i primi anni Cinquanta. E non solo: si nota l’ispirazione di Watchmen di Alan Moore e altre opere che narrano della decostruzione dei supereroi.
Il titolo italiano Una “normale” famiglia di supereroi coglie bene l’elemento di spicco del film: Brad Bird riesce a dipingere molto bene la famiglia Parr, presentandola non solo nel suo lato supereroistico (con combattimenti epici e in generale cose da “eroi”), ma soprattutto nei suoi problemi quotidiani, che non sono così tanto distanti a quelli che di una “normale” famiglia della vita reale.
Come sempre, teniamo a sottolineare la bellezza della colonna sonora, più del solito con questo film: Gli Incredibili ha rappresentato infatti il debutto di Michael Giacchino in un film di un certo peso. E da questo lungometraggio è iniziato il suo sodalizio non solo con Brad Bird, ma anche con la stessa Disney/Pixar, visto che è tornato per altri film come Ratatouille (2007), Up (per cui ha vinto il premio Oscar nel 2010), Inside Out (2015), Coco (2017) e altri.
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