Oggi siami abituati a vedere film e serie d’animazione realizzate in computer grafica; anzi, sono diventati prevalenti rispetto alla tecnica tradizionale, sempre più rara nel mondo del cinema. Ma non è sempre stato così. La CGI nei film d’animazione aveva fatto la sua prima timida apparizione alla fine degli anni Ottanta, dove diversi prodotti avevano presenti inserti in compute grafica: molto spesso erano elementi tecnologici, come astronavi o veicoli. Senza contare i primi cortometraggi Pixar realizzati in CGI.
Finché, la stessa Pixar nel 1995 non ha prodotto Toy Story – Il Mondo dei Giocattoli il primo lungometraggio d’animazione realizzato interamente in CGI, per la regia di John Lasseter.
Nella camera di Andy i giocattoli “prendono vita” quando lui é assente o durante la notte. Nella sua stanza il loro leader è il cowboy Woody, amato e rispettato dagli altri giocattoli, e, soprattutto, è il preferito di Andy. Le cose, però, cambiano con il compleanno di Andy, dove riceve in regalo l’astronauta spaziale Buzz Lightyear, che rapidamente ruba la scena a Woody sia tra gli stessi giocattoli che con Andy.
Il primo Toy Story ha cambiato per sempre il mondo dell’animazione, nel bene o nel male, visto che insieme a Shrek (2001) ha contribuito all’affermazione della CGI nel cinema animato. A prescindere dal suolo nella storia del cinema, il primo Toy Story rimane un grande film ancora oggi.
Se per ovvie ragioni il comparto grafico e tecnico risente ababstanza degli anni passati, il resto invece è ancora perfettamente godibile. A partire dalla storia molto originale e dai personaggi, tutti iconici e interessanti, da Woody a Buzz, per passare a Mr.Potato, Ham e Rex.
Nota di merito alla colonna sonora di Randy Newman, in cui spicca sicuramente la canzone Hai un amico in me che è diventato non solo il brano simbolo della saga (arrivata a 4 film), ma è ben ricordata e amata dal pubblico italiano per la voce di Riccardo Cocciante e del compianto Fabrizio Frizzi (che è anche la voce di Woody nei primi tre lungometraggi della saga).