Negli anni Novanta Disney aveva raggiunto un livello qualitativo con i suoi Classici d’animazione che non toccava da anni. E infatti quel periodo, iniziato con La Sirenetta (1989) e “concluso” con Tarzan viene chiamato non a caso “Rinascimento Disney“.
Con l’avvento degli anni Duemila, però, i film d’animazione dell’azienda hanno iniziato a suscitare reazioni tiepide, e soprattutto a non andare bene al botteghino. Diversi dei Classici di quel periodo sono stati rivalutati nel tempo e sono diventati quasi dei cult; tra questi c’è Il Pianeta del Tesoro:
Jim Hawkins vive sul pianeta di Montessori insieme al sua madre, che si è ritrovata da sola a crescere suo figlio e a gestire una locanda. Un giorno vicino a loro precipita un astronave con a bordo il povero Billy Bones, in fin di vita: stava fuggendo da dei pirati spaziali, alla ricerca di una sfera misteriosa in suo possesso. Insieme al suo amico, il dottor Doppler, Jim scopre che si tratta di una mappa stellare, che conduce al “Pianeta del Tesoro”, dove si dice il leggendario capitano Nathaniel Flint abbia nascosto il “bottino dei mille mondi”
Rielaborazione “sci-fi” de L’Isola del Tesoro di Robert Louis Stevenson, il film diretto da Ron Clements e John Musker è stato (fortunatamente) rivalutato nel tempo e oggi per diversi motivi è forse uno dei Classici Disney più amati dal pubblico: dal bellissimo rapporto che si instaura tra Jim e John Silver, alla canzone Ci sono anch’io, versione italiana realizzata dagli 883 dell’originale I’m still here.
Oltre ai motivi già citati, c’è molto altro che rende così bello Il Pianeta del Tesoro. Come per esempio, lo stile cybperunk e “spaziale” scelto per adattare il libro di Stevenson; una soluzione vincente e che rende uniche le atmosfere di questo lungometraggio.
Anche il comparto tecnico è degno di nota. Il film rientra in un particolare periodo per la Disney, dove sostanzialmente venivano integrati inserti in CGI nei suoi film in tecnica tradizionale. Qui, per esempio, sono le navi e altri elementi tecnologici a usare la computer grafica; e su questo aspetto, Il Pianeta del Tesoro è invecchiato molto bene, specie con molte scene iconiche come quella dell’esplosione di una supernova.