In Giappone il mercato del mondo fumettistico ha sempre svolto un importante ruolo nell’economia del paese e ancor di più se si parla di manga.
Nonostante l’aumento costante della minaccia legata alla pirateria, i manga in madrepatria hanno battuto il record di vendite di sempre per il secondo anno consecutivo. Ciò è indice del fatto che, nonostante i cambi generazionali, il fumetto nipponico resta molto radicato nella cultura del proprio popolo.
Dal 2020 le vendite di fumetti in Giappone hanno ricevuto un’ingente impennata a causa della domanda da parte delle persone che hanno trascorso più tempo del solito a casa durante la pandemia di COVID-19 ed, inoltre, per la facilità e comodità di acquisto tramite dispositivi mobili.
Le vendite totali di fumetti e riviste cartacee ed elettroniche in Giappone sono aumentate anno dopo anno, portando nel 2021 ad un aumento del 10,3%, arrivando a 675,9 miliardi di yen, segnando il secondo record consecutivo. La quota delle vendite di manga all’interno del mercato editoriale complessivo è stata del 40,4%, superando per la prima volta il 40%. Questa è la stima di All Japan Magazine and Book Publishers’ and Editors’ Association e Research Institute for Publications, due organizzazioni di ricerca specializzate nel settore editoriale.
I nomi e i numeri del record di vendite in Giappone
Le vendite di fumetti nel 2020 hanno superato per la prima volta i 600 miliardi di yen a causa delle vendite mastodontiche della serie Demon Slayer, oltre all’aumento della domanda durante la pandemia poiché le persone trascorsero più tempo a casa. Le aspettative prevedevano che le vendite sarebbero diminuite nel 2021, ma in realtà sono proseguite con un tasso di crescita di oltre il 10%.
Per tipologia di pubblicazione, le vendite di fumetti online accessibili tramite smartphone e altri dispositivi mobili sono aumentate del 20,3% su base annua, arrivando a 411,4 miliardi di yen e i fumetti stampati nel formato tankōbon sono aumentati dello 0,4%, raggiungendo i 208,7 miliardi di yen.
Tuttavia, al contrario, le vendite delle iconiche riviste sono scese dell’11% a 55,8 miliardi di yen.
Uno sguardo alle tendenze recenti, quindi, rivela che la mole del mercato dei fumetti cartacei è rimasta ferma a circa 250 miliardi di yen per le vendite combinate di libri e tankōbon. Al contrario, la dimensione del mercato dei fumetti elettronici è più che raddoppiata negli ultimi cinque anni, sintomo di come pure il pubblico lettore stia cambiando, a pari passo col cambio generazionale dei target delle case editrici.
Come detto poc’anzi, ci si aspettava un calo delle vendite nel 2021 a causa della conclusione del manga di Demon Slayer.
Lo stesso studio di mercato, invece, ha attribuito le elevate vendite di fumetti nel 2021 alla popolarità di opere come Jujutsu Kaisen e Tokyo Revengers, oltre a nuovi fumetti di successo creati per app e siti Web, che hanno raccolto l’eredità dell’opera di Koyoharu Gotouge e ne hanno sfruttato la scia.
Tutto ciò senza ovviamente dimenticare i classici intramontabili che trainano da decenni il mercato fumettistico in Giappone. Il manga di One Piece, che ha iniziato la serializzazione nel 1997, ha infatti visto il suo centesimo volume pubblicato nel 2021, raggiungendo anche 490 milioni di copie di vendite cumulative, con la prospettiva di superare le 550 entro la fine del 2022. Anche un’altra serie a fumetti di lunga data, Detective Conan, che ha debuttato nel 1994, ha ottenuto grande attenzione lo scorso anno per aver pubblicato il suo centesimo volume.
La paura per molti lettori di opere giapponesi era che, con il ricambio generazionale e le innovazioni tecnologiche, il mercato dei manga potesse andare incontro ad un lento declino.
Questo rapporto, invece, ci fa notare come siano semplicemente cambiati i supporti su cui leggere i nostri fumetti preferiti; l’industria, a livello di numeri, è più fiorente che mai.
Fonte: Nippon.com
