Superman è sicuramente “IL” supereroe per antonomasia: comparso per la prima volta sulle pagine della DC Comics nel 1938, creato da Jerry Siegel e Joe Shuster, Superman conquistò fin da subito i lettori e diede il via al successo dei fumetti di supereroi.
Inevitabilmente, il mondo dei comics si è intrecciato sin dalle origini (o quasi) con il cinema, e per Kal-El non è stato da meno: basti ricordare alla serie in 17 episodi su Superman dei fratelli Fleischer, usciti tra il 1941 e il 1943. Ma il film che ha consacrato il personaggio e i supereroi al cinema è stato Superman del 1978 per la regia di Richard Donner, con Christopher Reeve nei panni di Clark Kent.
Nonostante questa “precocità” di Superman al cinema, a parte le opere sopracitate, sul grande schermo il personaggio non ha mai avuto molta fortuna, tra i seguiti non molto riusciti sempre con Reeve, e Superman Returns (2006) di Bryan Singer.
Sull’onda del successo del Il Cavaliere Oscuro di Cristopher Nolan i vertici Warner Bros. decisero di rilanciare nuovamente il personaggio e dar via a un universo parallelo a quello Marvel: così, nel 2013 per la regia di Zack Snyder è uscito L’Uomo d’Acciaio.
Il pianeta Krypton è sull’orlo della distruzione; nella confusione, il generale Zod cerca di prendere il potere, ma il suo tenttivo fallisce, e viene spedito in esilio nella Zona Fantasma. Jor-El, intanto, riesce a spedire verso la Terra il suo unico figlio, il piccolo Kal-El; insieme a lui, c’è l’intero codice genetico dei kryptoniani, con la speranza un giorno di poter ricostruire Krypton. Sulla Terra, il piccolo Kal viene trovato da una coppia, Jonathan e Martha Kent, che lo adottano e lo crescono come un terrestre: e gli danno come nome Clark.
L’Uomo d’Acciaio è un film che ha completamente diviso il pubblico fin dalla sua uscita, e non ha mai trovato un consenso unanime: tra chi lo definisce un capolavoro, tra chi apprezza molto Henry Cavill nei panni di Clark; e chi invece non sopporta proprio questo film, specie lo stile del suo regista, Zack Snyder. La verità in fondo sta nel mezzo: il film cerca di approfondire il personaggio di Superman da una prospettiva più intima di quanto visto solitamente nei cinecomics; un approccio non perfettamente riuscito, sicuramente. Ma rimane interessante, e nel complesso funziona.
Tutto il film bene o male è (im)perfetto, così anche le scene d’azione: sono molto intense, ma anche qui, la CGI a volte è buona, altre invece è troppo “finta”. Forse ciò che è riuscito meglio del film è la colonna sonora di Hans Zimmer: qui nulla da eccepire, molte tracce accompagnano alla perfezione L’Uomo d’Acciaio.