In un solo giorno e di una sfortunata notte, l’isola di Atlantide scomparve nelle profondità del mare.
Sin dal Timeo di Platone, uno dei miti più vecchi della cultura popolare è sicuramente il mito di Atlantide, la leggendaria isola che aveva sviluppato una tecnologia avanzata e che ha dato origine alla civiltà come la conosciamo noi. Dalle acque del Mediterraneo, fino all’Oceano Atlantico, per secoli il mondo ha cercato dove fosse sprofondata quest’isola leggendaria.
Un mito di questo tipo non poteva che diventare parte della letteratura mondiale prima, e del cinema poi. Finché la stessa Disney nel 2001 non ha voluto anche lei trattare di questa leggenda, con il lungometraggio d’animazione Atlantis – L’Impero Perduto.
Siamo nel 1914, e il giovane linguista Milo Thatch da anni è alla ricerca di indizi che lo possano condurre alla leggendaria città di Atlantide, sulle orme del nonno Thaddeus. In particolare, il nostro protagonista sta cercando l’ubicazione del “Dario del Vecchio Pastore”, dove sarebbero indicate le coordinate per Atlantide. Screditato dalla comunità scientifica, Milo incontra il miliardario Preston B. Whitmore, che decide di sdebitarsi con il nipote del vecchio amico Thaddeus Thatch. Trovando in Milo la stessa passione del nonno, Whitmore decide di consegnare al giovane il “Diario del Vecchio Pastore”, ritrovato in una spedizione. che aveva organizzato tempo prima. Per Milo giunge finalmente l’occasione per trovare Atlantide.
Atlantis – L’Impero Perduto fa parte di quei “sfortunati” Classici usciti subito dopo la fine del Rinascimento Disney che all’epoca non brillarono per critica e incassi, ma che con il tempo sono stati rivalutati soprattutto dal pubblico. E a ragione: il film di Kirk Wise e Gary Trousdale ancora oggi è molto affascinante, per diverse ragioni. A partire prima di tutto dalla sapiente integrazione della CGI con la tecnica tradizionale, che ci ha regalato scene mozzafiato come l’attacco del Leviatano al sottomarino Ulysses e in generale a tutte le sequenze legate ad Atlantide.
Molto bello anche il rapporto che si crea tra Milo e la principessa Kida, e anche tutte le relazioni tra gli iconici protagonisti di Atlantis. In particolare, i membri della spedizione sono tutti iconici e assolutamente riconoscibili: dallo stravagante Molière, al sarcastico Vinny (sempre con la battuta pronta), fino Packard e alle sue chiamate con l’amica Marge nei momenti meno opportuni. Nota di merito anche alla colonna sonora di James Newton Howard, che contribuisce a rendere ancora più epiche molte scene di Atlantis.
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