C’è un’immagine piuttosto nota legata a Microsoft, e risale al settembre 2010: un finto funerale per iPhone e Blackberry, celebrato dagli impiegati dell’azienda nel campus di Redmond (USA) all’uscita di Windows Phone 7, l’evoluzione di Windows Mobile che avrebbe dovuto battere la concorrenza.
12 anni dopo, sappiamo bene che le cose non sono andate proprio così: se da una parte Blackberry effettivamente è uscita dal mercato mobile (ma per ragioni diverse e non legate a Windows Phone), Apple con gli iPhone registra ricavi record ogni trimestre. E di Windows Phone rimane solo il ricordo, purtroppo.
Nella sua (breve) storia il sistema operativo mobile di Microsoft è stato utilizzato da diversi produttori: Samsung, HTC, Huawei e diversi altri. Ma più di tutti, c’è un brand che per anni è stato il simbolo di Windows Phone, ed è diventato tra i più amati dal pubblico: i Lumia, la gamma di smartphone prodotti prima da Nokia e poi da Microsoft Mobile.
Nascita del brand Lumia
Tutto ha inizio nel settembre 2010, quando Stephen Elop divenne CEO di Nokia, dopo aver trascorso per due anni in Microsoft come capo della Business Division. Allora l’azienda finlandese si trovava in una situazione incerta come vendite: dopo il picco raggiunto negli anni Novanta e nei Duemila, l‘uscita sul mercato di iPhone e di Android stava iniziando a farsi sentire sulle vendite dei telefoni Nokia.
Nel febbraio 2011, Microsoft e l’azienda finlandese hanno annunciato una partnership che avrebbe portato Windows Phone 7 sugli smartphone Nokia, affiancando e sostituendo gradualmente Symbian, principale sistema operativo dei telefoni dell’azienda fino a quel momento (e che Nokia stessa aveva contribuito al suo sviluppo).
Nokia aveva già nei suoi piani di utilizzare un altro sistema operativo prima della partnership con Microsoft, ovvero MeeGo, anche questo sviluppato dall’azienda finlandese stessa (insieme a Intel). Il progetto però è stato interrotto, e l’unico smartphone uscito con MeeGo è stato il Nokia N9, commercializzato tra il 2011 e il 2012.
MeeGo come sistema operativo era decisamente avanti per i suoi tempi: infatti, non erano previsti tasti fisici per i tasti “indietro” e “home”, ma era tutto basato sul Touchscreen; e questo anni prima che arrivassero le “gesture” su Android e iOS. Ma come detto, la partnership con Microsoft ha portato alla chiusura del progetto MeeGo; e il Nokia N9 è rimasto un mito tra gli appassionati.
I primi frutti della partnership arrivano alla fine del 2011: il 29 ottobre l’azienda finlandese svelò al mondo i primi due smartphone del nuovo marchio, ovvero il Nokia Lumia 800 e 710. Il design del primo modello stabilì un punto di riferimento per il brand, visto che bene o male tutti gli smartphone Nokia con Windows Phone avrebbero adottato un form factor di questo tipo.
Per il nome di questo brand, in Nokia ci sono arrivati dopo una minuziosa scelta tra una lista di 200 vocaboli, in modo che tale se ne potesse trovare uno che potesse essere pronunciato e suonasse bene nel maggior numero di lingue possibili. Finché, non si è trovato il nome più adatto per questo nuovo brand: “Lumia”, che in finlandese significa “neve”. La scelta di Nokia non si può dire che non sia stata indovinata.
Il periodo d’oro dei Nokia Lumia
Gli inizi del matrimonio tra Windows Phone e Nokia non sono stati facili: seppur il pubblico avesse apprezzato i primi Lumia messi in commercio, la decisione di non aggiornare a Windows Phone 8 gli smartphone con la precedente versione provocò numerose polemiche tra gli appassionati. Ma visto il market share ancora in crescita, tale (infausta) decisione passò in secondo piano quando nel settembre 2012 vennero presentati i nuovi Nokia Lumia 820 e 920.
In particolare, il Nokia Lumia 920 incarnava tutte quelle caratteristiche che avrebbero definito il brand e che ne avrebbero decreto il successo. A partire sicuramente dal design, così stondato e colorato, ma al tempo stesso elegante e “semplice”, utilizzando sul frontale una soluzione “soft touch” per i pulsanti Home, Indietro e Ricerca invece che dei tasti fisici come nella concorrenza dell’epoca.
Senza contare la collaborazione con Carl Zeiss per le lenti del modulo fotocamera, e il marchio “Nokia PureView”, che sarebbe rimasto una costante nei Lumia di fascia media e alta dell’azienda, sinonimo di qualità nelle foto. L’algoritmo presente nei Nokia Lumia, infatti, era di qualità eccellente, grazie a una pulizia nell’immagine e a una gestione delle foto con poca condizione di luce che aveva pochi rivali in ambito smartphone.
Ma soprattutto, il Nokia Lumia 920 è stato il primo smartphone in assoluto ad avere la ricarica wireless incorporata nella scocca: una caratteristica che oggi è presente nella maggior parte dei telefoni di fascia medio-alta, ma che allora fu una vera innovazione.
Il periodo “d’oro” per i Nokia Lumia iniziò da qui. Sono diversi i fattori che hanno decretato per un breve momento il successo di questo brand: alcuni li abbiamo accennati con il Lumia 920, ovvero per diverse caratteristiche innovative e per il design immediatamente riconoscibile.
Uno dei diversi fattori di questo successo è legato all’ottimo rapporto qualità/prezzo di alcuni modelli: in questo campo, sicuramente il più noto è il Nokia Lumia 520. Presentato all’Mobile World Congress del 2013, il più piccolo degli smartphone dell’azienda finlandese conquistò subito il pubblico per la sua bontà. Con un costo così contenuto, nonostante un hardware sulla carta non proprio al top, il Lumia 520 riusciva a offrire prestazioni molto buone, decisamente migliori di quanto si vedeva in campo Android nella medesima fascia di prezzo.
Oggi siamo abituati a trovare smartphone per tutte le tasche: ma “allora” non era così scontato, e perciò il Lumia 520 ha rappresentato una piccola “rivoluzione”, visto che non c’erano smartphone di fascia bassa che viaggiavano così bene come lui.
Il 2013 è stato proprio un anno fortunato per Nokia: il 14 maggio venne svelato il Nokia Lumia 925, una versione revisionata del 920 con un frame in alluminio e un form factor più sottile; abbastanza all’unanimità, è riconosciuto come uno degli smartphone dal design più riuscito di sempre.
Ma soprattutto, poche settimane dopo fece il suo ingresso sul mercato con un evento apposito a New York quello che forse è il più iconico degli smartphone frutto del matrimonio tra l’azienda finlandese e Windows Phone: il Nokia Lumia 1020, con il suo modulo fotografico posteriore di 1/1.5″ da ben 41 megapixel e un flash Xenon.
Lo avevamo già citato come uno dei diversi fattori del successo dei Lumia: la qualità delle loro fotocamere. Il Lumia 1020 ereditava le caratteristiche del Nokia PureView 808 (uno degli ultimi telefoni con Symbian dell’azienda finlandese), a partire per l’appunto dalla vistosa fotocamera. Uno smartphone il Lumia 1020 che non ha avuto eguali per diversi anni nella qualità delle foto, e il cui unico collo di bottiglia era costituito dal processore, lo Snapdragon S4 Plus
E arriviamo al fattore cruciale di questo (in)successo: il sistema operativo, Windows Phone, in particolare nella versione 8 (a conti fatti quella più riuscita, visto che la 8.1 se portò diverse innovazioni, non fu altrettanto stabile). Il gioco di parole non è casuale, perché Windows Phone ha rappresentato nel breve termine un elemento distintivo e di successo; ma nel lungo termine ha decretato la fine dei Lumia e degli smartphone a marchio Microsoft. Ma andiamo con ordine.
Sicuramente quello che spiccava di più in Windows Phone sono state le famose “tiles” nella Home. Era un elemento che distingueva totalmente il sistema operativo di Microsoft sia da Android che iOS: quei “quadrettoni” erano amati, e allo stesso odiati da molti. Davano un’aria diversa e particolare ai Lumia e riprendeva la stessa soluzione vista in Windows 8.
In generale Windows Phone era un sistema operativo molto “pulito” graficamente, fluido, poco esoso di risorse: ecco il motivo principale del suo successo, e anche del “segreto” delle buone prestazioni del citato Nokia Lumia 520 (e in generale degli smartphone dell’azienda).
Qualcosa però non funzionava in Windows Phone ed era un punto debole che si è portato per anni: la mancanza di molte applicazioni, soprattutto i giochi, come quelli di Supercell (tipo Clash of Clans); senza contare che per discorsi di esclusività, su Windows Phone era assente tutta la suite Google.
Il mercato smartphone stava ancora crescendo nel 2013/14, non era assolutamente arrivato alla saturazione a cui stiamo assistendo adesso, per cui la mancanza di app attribuita a Windows Phone era “tollerata” dai consumatori. Insomma, non facevamo uso dello smartphone come oggi, e per lo meno le app fondamentali erano presenti sui Lumia, e, anzi, alcune erano anche migliori della concorrenza (come Here, l’applicazione per le mappe presente su Windows Phone permetteva di scaricarle offline anni prima di quanto avrebbe fatto Google Maps).
Ma le cose sono cambiate nel corso del tempo, e la mancanza di app è stato uno dei due fattori che ha condotto alla “fine” dei Nokia Lumia; il secondo è stato Windows 10 Mobile.
Da Nokia a Microsoft Lumia: il canto del cigno di Windows 10 Mobile
Torniamo al 2013, esattamente nel mese di settembre: allora Microsoft annunciò l’intenzione di acquistare il settore mobile di Nokia per la cifra di 7 miliardi di dollari, operazione che le due parti completarono nei primi mesi del 2014. Proprio quell’anno ha rappresentato lo “zenith” per il brand, con una serie di ottimi prodotti, come il Lumia 930 (il top di gamma successore del 925) e l’altrettanto buon base gamma Lumia 630.
Ma soprattutto, furono le vendite ad aver raggiunto il loro picco: se il 2013 era stato chiuso con poco più di 8 milioni di Lumia venduti, il quarto trimestre del 2014 Microsoft sfondò il muro dei 10,5 milioni di smartphone venduti. E non solo: per diversi mesi, sempre a cavallo tra il 2013 e il 2014, in Italia sono stati venduti più Windows Phone che iPhone, avendo superato i dispositivi iOS per market share.
Conclusa la transizione, Microsoft decise di abbandonare il marchio “Nokia” sui Lumia, producendoli sotto l’etichetta “Microsoft Mobile”: presentati nel settembre 2014, Nokia Lumia 730 e 830 sono stati gli ultimi smartphone ad avere il logo dell’azienda finlandese.
Ora, già all’epoca la rimozione della scritta “Nokia” aveva suscitato diverse critiche: non solo per un discorso affettivo, ma proprio perché ormai il nome “Lumia” era indivisibile da quello della società finlandese. Non si sa quanto sia una coincidenza oppure no, visto che i meccanismi di mercato sono sempre complicati, ma proprio nei tre trimestri successivi a questo cambio (Q1, Q2, Q3 2015), le vendite dei Lumia hanno iniziato a contrarsi.
Non che fossero malvagi gli smartphone presentati nel 2015: il Microsoft Lumia 640 e 640 XL erano molto solidi nella fascia medio-bassa. Ma c’erano già delle note che stonavano, come il Lumia 435 e il 532, inadeguati nelle prestazioni e nelle performance della batteria.
Il problema principale è stato Windows 10 Mobile: presentato il 21 gennaio 2015, il nuovo sistema operativo prevedeva una convergenza tra gli smartphone di Microsoft e il sistema desktop grazie a diverse caratteristiche, a partire dalle Universal Windows Platform (o più semplicemente, le “app universali”). Ma l’idea non decollò: se Windows 10 ha avuto un successo notevole per desktop, la sua versione Mobile tutto il contrario.
Ma perchè questo insuccesso? Android e iOS nel corso degli anni avevano fatto passi da gigante, soprattutto il robottino di Google: avevano imparato reciprocamente dalla concorrenza, e si sono arricchiti di funzioni. Senza contare, l’arrivo dei primi smartphone economici Android veramente validi, con la lenta ascesa di OEM come Huawei e Xiaomi
Microsoft, però, era rimasta ferma: i problemi che aveva Windows Phone non erano mai stati del tutto risolti, e nemmeno con Windows 10 Mobile è arrivato un supporto maggiore da parte degli sviluppatori. E così si sono riproposti i soliti problemi con il nuovo sistema operativo.
Senza contare che l’effetto “wow” dei Lumia era finito: i nuovi top di gamma, i due Microsoft Lumia 950 e 950 XL (ottobre 2015) erano stati presentati in un periodo in cui si percepiva già la lenta caduta del marchio, “trascinato” dal suo sistema operativo.
In quell’ultimo trimestre del 2015 le vendite dei Lumia si erano dimezzate, toccando i 4,5 milioni di dollari. A questo bisogna aggiungere che le Insider Preview di Windows 10 Mobile continuavano a presentare problemi e bug sui Lumia più vecchi, perdendo del tutto uno dei vantaggi maggiori di Windows Phone: la fluidità.
Il colpo di grazia è arrivato nei primi mesi del 2016, quando venne confermato che i Lumia più vecchi, come il 920 e il 1020 non avrebbero ricevuto Windows 10 Mobile. Il destino del brand Lumia a quel punto era già segnato, con le vendite crollate ad appena 1 milioni di esemplari nel terzo trimestre 2016. L’epilogo era arrivato: i licenziamenti nella divisione mobile continuarono per tutto l’anno, e non venne più sviluppato un prodotto della serie Lumia. Finché, nell’ottobre 2017 arrivò la conferma della fine del supporto di nuove funzioni per Windows 10 Mobile. Si concluse un’era.
L’occasione perduta per un terzo competitor
Aprile 2022: sono passati più di 6 anni dalla fine (ingloriosa) del marchio Lumia; una fine che non fece molto clamore all’epoca, visto che Microsoft come accennato aveva smantellato la sua divisione mobile in silenzio, diventando così uno dei tanti progetti chiusi dall’azienda di Redmond.
Ma nonostante tutto, ancora oggi i Lumia hanno numerosi estimatori: sono generalmente ricordati come “telefonici dal design unico”, ma che “mancavano di molte app”. Ma perché ci manca quel brand? Sicuramente la nostalgia gioca un ruolo fondamentale, come capita spesso con brand amati che però hanno chiuso la loro storia in maniera triste.
Ma in fondo, ci mancano i Lumia perché il mercato smartphone si è completamente appiattito: da una parte è saturo, non ha più lo stesso margine di espansione che aveva nel 2013/2016; dall’altra parte, si è trasformato in un duopolio ancora più stretto del passato, visto che sì c’è ancora Apple, ma in campo Android sono rimasti pochi i competitor sulla cresta dell’onda (Samsung, Xiaomi, Oppo); tanti altri hanno chiuso le loro divisioni mobile (LG) oppure le loro vendite sono a livelli bassissimi (Sony).
Con un mercato così piatto, le innovazioni arrivano con il contagocce: i pieghevoli sono l’unica novità degli ultimi 2/3 anni, ma anche loro faticano a decollare. Manca davvero un terzo competitor che possa creare della concorrenza a iOS e Android; perché si sa, quando nascono i monopoli, le innovazioni sono le prime a morire.
La storia non si fa con i ‘se’ e con i ‘ma’, si suole dire: ma chissà come sarebbero andate le cose se si fossero fatti i giusti investimenti nelle applicazioni; se si fossero gestiti meglio gli aggiornamenti di Windows Phone 8.1 e Windows 10 Mobile; e se si fosse mantenuto il logo “Nokia” per i Lumia. Chissà. Possiamo solo dire che ricorderemo i Lumia con affetto, ricordandoci di come fossero telefoni solidi, non privi di difetti (ovviamente), ma che avevano un design unico, che non è più stato eguagliato.
This is good, isn’t it?