L’utilizzo di piattaforme e servizi streaming si è diffuso a vista d’occhio negli ultimi anni, e l’arrivo di Netflix ha senz’altro contribuito ad espandere e rinnovare ulteriormente questo modo di fruire i prodotti cinematografici e televisivi. Mediante esso, si sono trasformate anche le modalità con cui gli spettatori visionano le varie produzioni, soprattutto per via delle politiche che portano al rilascio istantaneo d’intere serie.
Con il tempo, l’azienda stessa si è ben presto dedicata alla produzione di serie TV, documentari e lungometraggi, aggiungendo così nel suo catalogo anche creazioni originali di varie tipologie. Tuttavia, solo negli ultimi anni Netflix ha deciso di lanciarsi in modo più aggressivo anche nell’industria dell’animazione, dopo aver provato a realizzare da sé animazioni simili con risultati non troppo esaltanti (cosa pensate se dico Toblerone?).
Correggendo dunque il tiro, Netflix ha voluto assumere un ruolo di primo piano nel mercato delle serie animate nipponiche, entrando in collaborazione con gli studi giapponesi e finanziando i costi di produzione, ottenendo in questo modo anche la piena esclusività delle suddette opere sulla sua piattaforma. E nonostante ciò non abbia sempre portato ad avere serie animate di qualità, è stato comunque un passo decisivo per l’espansione degli anime, che secondo Kohei Obara, direttore della sezione Anime Creative di Netflix, sono stati visti da più della metà degli utenti globali della piattaforma nel 2021.
Netflix invaso dagli “anime”
Lo scorso fine settimana si è tenuto l’AnimeJapan, un evento estremamente rilevante per l’animazione nipponica che dà spazio ad annunci per le serie animate prodotte dagli studi più di spicco, e alla quale ha partecipato anche Netflix mostrando una preview sui prossimi anime in arrivo nel corso dell’anno sulla piattaforma.
Kohei Obara si occupa di acquisizioni e della produzione di serie originali, oltre che della programmazione globale, ed è stato durante un’intervista alla rivista Variety che ha rivelato dei risultati alquanto impressionanti. Non solo nel 2021 la metà dell’intera utenza mondiale di Netflix ha visto “anime” di qualche genere, ma è stato calcolato come il 90% dei giapponesi iscritti alla piattaforma streaming lo utilizzi per vedere proprio questo media. Certo, bisogna puntualizzare come nel suddetto genere rientrino anche i cartoni animati realizzati in Occidente, ma la questione rimane comunque piuttosto rilevante.
Secondo Obara, gli anime sono uno dei punti fondamentali dell’investimento che Netflix ha effettuato in Giappone, e la compagnia avrebbe in programma di diversificare ulteriormente la selezione di titoli per il Giappone e per l’audience nel resto del mondo. Ciò sarà effettuato anche riportando alla luce le serie più amate dagli appassionati di anime, espandendo così sempre di più uno dei mercati dell’intrattenimento giapponese maggiormente noto e apprezzato nel mondo.