Lo Studio Ghibli è sicuramente uno dei punti di riferimento nel mondo dell’animazione, con i suoi 30 anni di attività e 22 lungometraggi: il primo è stato Laputa – Il Castello nel Cielo nel 1986; l’ultimo uscito finora invece è stato Earwig – La Strega (2020). Tra i registi dello studio giapponese spicca ovviamente Isao Takahata, che è stato anche tra i fondatori del Ghibli nel lontano 1985.
Sono 4 i film dello Studio Ghibli realizzati da Takahata: Una Tomba Per le Lucciole, Pioggia di Ricordi, Pom Poko e infine, La Storia della Principessa Splendente, film che vogliamo proprio consigliarvi oggi.
Uscito nei cinema giapponesi nel 2013, l’ultimo lungometraggio con Takahata alla regia ha avuto una produzione travagliata, durata quasi un decennio. Il risultato di questo lavoro certosino è stato straordinario: La Storia della Principessa Splendente (titolo originale Kaguya-hime no monogatari) è entrato di diritto tra i migliori film del Ghibli, e dell’animazione giapponese in generale:
La storia è ispirata alla fiaba giapponese della Principessa Kaguya, creatura arrivata dalla Luna e che viene trovata in una gemma di bambù da un vecchio tagliatore nel Giappone medievale. L’uomo porta a casa Kaguya, che si rivela essere una bambina appena neonata: insieme alla moglie, decidono di accoglierla nella loro famiglia, impegnandosi a crescerla e dandole il nome di “Principessa”. La bambina cresce molto rapidamente ed è felice nella sua vita tra foreste, campi coltivati e i suoi amici. Ma l’anziano tagliatore riceve dei segni dalle divinità, che gli indicano che il destino di Kaguya non è vivere una vita nella semplice campagna, ma un’esistenza degna di una Principessa nella capitale.
La Storia della Principessa Splendente è un’opera che spicca per lo stile: disegni sfumati ed estremamente curati, accompagnati da animazioni fluide e con un dinamismo eccezionale. In particolare, i momenti dove il comparto tecnico eccelle sono quelli dove le emozioni di Kaguya vengono trasmesse da animazioni che diventano quasi “bozze”, tratti appena accennati; ma che esplodono sullo schermo insieme alla rabbia della Principessa, o la avvolgono appena lei volteggia insieme ai fiori di ciliegio.
Se l’atmosfera è molto fiabesca, e la trama comunque non è “complessa” e “profonda” come visto in altre opere Ghibli, ciò che riesce a fare la Kaguya-hime è proprio restituire le emozioni della Principessa, riuscendo a far provare una profonda empatia nello spettatore per le vicende che lei vive nel film. Oltre ai già citati disegni ed animazioni, in questo aiuta anche l’eccellente colonna sonora di Joe Hisaishi, una presenza (quasi) fissa ne La Storia della Principessa Splendente.