Il Capitolo 68 di Boruto: Naruto Next Generations ha visto l’ultimo membro dell’Organizzazione Kara cadere nell’imboscata di Shikamaru. Il consigliere dell’hokage sembrava essere stato ingannato da Code, che aveva lasciato uno dei suoi marchi su di lui, in modo da entrare a Konoha nel momento più conveniente per poter incontrare Amado. Infatti, grazie alla sola voce dello scienziato, l’ultimo membro interno riacquisirebbe i suoi veri poteri, che dovrebbero essere persino superiori a quelli di Isshiki Otsutsuki.
Shikamaru si era accorto della trappola tesa da Code, e l’ha sfruttata a proprio vantaggio per accerchiarlo, utilizzando anche uno dei cyborg più temibili di Amado: Delta. La spietata villain è stata riprogrammata per difendere Konoha, ritrovandosi a lottare contro un ex compagno. Per quanto rischiosa, la tattica di Shikamaru non è avventata quanto sembra: Code, da solo, in territorio nemico, non dovrebbe essere così difficile da affrontare, dal momento che non è al massimo della forza.
Visto che sia Boruto che Kawaki sembrano ormai fuori pericolo per quanto riguarda la reincarnazione degli Otsutsuki che avevano occupato i loro corpi, l’unico vero problema rimane lui. Eliminato Code, la questione degli Otsutsuki si potrebbe considerare conclusa, e attirarlo in territorio nemico vuol dire giocare d’anticipo. Vuol dire non dargli il tempo di riacquisire i suoi poteri. Tuttavia, non poteva aspettarsi che a scendere in campo, al fianco di Code, ci sarebbe stata l’avversaria più temibile di tutte, colei in grado di soggiogare le volontà altrui: Eida.
A parte Boruto e Kawaki, che sono degli Otsutsuki a tutti gli effetti, nessuno dovrebbe essere in grado di sfuggire ai suoi poteri. Ancora non è chiaro, però, se il discorso vale anche per Amado. Con la sola voce, lo scienziato era stato in grado di spegnere Delta prima dell’attacco di Kashin Koji a Jigen. Tuttavia, non sembra sia possibile con Code, e probabilmente nemmeno con Eida, che altrimenti non sarebbe giunta sul campo di battaglia con tanta leggerezza.
Il capitolo si chiude così, insieme a tanti punti interrogativi. Innanzitutto, per quanto la strategia di Shikamaru abbia una sua logica, l’arrivo di Eida e il pericolo dell’improvvisa comparsa di Daemon non sono da sottovalutare. Con ogni probabilità, il consigliere desidera risolvere la faccenda subito, per poi potersi concentrare su Kawaki. Infatti, se Boruto non costituisce un problema, non si può dire lo stesso di suo “fratello”. Per ora gli basta che Naruto stia bene, ma in futuro le cose potrebbero cambiare e Shikamaru, a differenza dell’Hokage, non si fida.
Il potenziale di Boruto e Kawaki
Sia Boruto che Kawaki adesso possono imparare a padroneggiare i poteri degli Otsutsuki, e possono diventare i più potenti tra gli shinobi di tutte le terre ninja. Di conseguenza, non sarà possibile controllare le azioni di Kawaki con la forza, dal momento che Naruto non dispone più di Kurama e che la sola Sennin Mode non è sufficiente a contrastare una forza del genere. Secondo il Settimo Hokage, non c’è alcun problema, dal momento che il modo di fare di Konoha non è di certo quello di utilizzare la forza. Però non si può ignorare che Kawaki era arrivato persino a uccidere Boruto.
La sua resurrezione è stata un vero e proprio colpo di fortuna, ma le cose non andranno di nuovo così, e Shikamaru lo sa bene. Naruto, d’altro canto, sembra non essere abbastanza lucido al riguardo, trattandosi comunque di membri della sua famiglia. Al momento Hinata non è stata messa al corrente della situazione, ma sarebbe interessante sapere il suo pensiero, se sapesse quanto accaduto. Non è da escludere che, in ogni caso, la penserebbe proprio come Naruto.
Ciò che è certo è che, attualmente, sia Kawaki che Boruto hanno subito un power-up considerevole, e che il loro intervento potrebbe rovesciare la situazione.
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