Venerdì 11 Marzo, in Francia, il Ministero della Cultura ha annunciato di aver raggiunto un accordo che consentirà ai fumettisti di essere pagati per le sessioni di autografi durante festival, fiere ed altri eventi. La notizia è arrivata a pochi giorni dal festival del fumetto ad Angouleme, ed ha rallegrato alcuni autori, sebbene l’entusiasmo sia abbastanza moderato, a causa delle condizioni lavorative precarie in cui versano gli artisti.
Come fa notare la fumettista francese Isabelle Dethan, una sessione di autografi non è un’azione meccanica o di poco conto, dal momento che, spesso, capita di improvvisare uno schizzo su rischiesta del fan. Si tratta, dunque, di un processo artistico vero e proprio e come tale andrebbe valorizzato. Queste le sue parole: “Non è solo una firma, disegneremo ciò che piace alla persona di fronte a noi”.
Il fatto che si tratta anche di un’occasione per pubblicizzare le proprie opere non deve oscurare il tempo e la fatica che una sessione di autografi può costare all’artista. Sarebbe giusto avere un tornaconto economico per l’impegno degli autori, come l’artista Mazan sottolinea.
Ecco le sue parole: “ci sono molte persone che dicono che promuoviamo il nostro album e che da qualche parte non dovremmo lamentarci, ma devi sapere che quando fai una dedica su un album, al massimo vendi l’album in questione se è stato davvero preso in libreria quel giorno ma spesso si tratta di libri che sono già stati venduti (…) e su loro guadagneremo tra i 50 centesimi e un euro, quindi anche se facciamo cento acquisti in un fine settimana, cosa impossibile, guadagniamo solo 100 euro“.
Per risolvere la questione della remunerazione degli artisti durante le sessioni di autografi, Roselyne Bachelot-Narquin, il ministro della cultura francese, ha validato un protocollo specifico, con la collaborazione di CNL (centro nazionale del libro), SEA (sindacato di editori alternativi) e SOFIA (società francese per gli interessi degli autori). Sarà stabilita una paga fissa, con dettagli da definire, per le sessioni di autografi, finanziata da SOFIA, CNL e dalle strutture che le ospitano.
Il festival di Angouleme, previsto il 17 Marzo, sarà il primo evento ufficiale in cui tale misura sarà effettiva, e ciò potrebbe migliorare il rapporto dei fumettisti con il festival, e di conseguenza l’entusiamo che questi trasmetteranno ai propri fan. L’evento potrebbe risultarne migliorato.
Gli autografi sono solo il primo passo
Nonostante ciò, c’è ancora un certo scetticismo da parte degli autori di fumetti, che si sentono poco tutelati in quanto lavoratori. Uno dei loro timori è che si possa sfruttare il pagamento della sessione di autografi per non migliorare la situazione delle royalities che spettano loro sulle vendite. Le parole di Isabelle Dethan al riguardo: “non dobbiamo quindi dirci che, poiché siamo pagati per le dediche, royalties basse che percepiamo diventano la norma, che non dovrebbe essere una scusa per pagarci di meno per il nostro lavoro di creazione di album“.
Inoltre, un altro dei problemi degli autori di fumetti è che non sono previsti sostentamenti per i periodi di scarsa produttività e ispirazione, come invece è contemplato nel mondo dello spettacolo. Per non parlare della faccenda delle pensioni e del congedo parentale, che secondo qualcuno bisognerebbe di gran lunga migliorare.
La situazione dei colleghi orientali non è di certo più rosea, sebbene l’elevato ritmo produttivo dei manga potrebbe indurre a pensare il contrario. Se siete interessati ai guadagni di un mangaka alle prime armi in Giappone, potrebbe interessarvi questo articolo. Non viene affrontata la situazione degli autografi, ma sono disponibili molte informazioni interessanti.