Pochi giorni fa, in Messico, il canale Imagen Television ha trasmesso nel suo programma “Rocío A Tu Lado” una puntata con una tematica alquanto bizzarra, titolata “Mia figlia è diventata un anime”, che riguarda una ragazza cosplayer di un personaggio di Tokyo Ghoul. Questo show, condotto da Rocío Sánchez Azuara, possiede un formato già visto in diversi altri programmi simili in altri Paesi, dove vengono presentati degli strani o problematici casi di vita reale al pubblico in sala e a casa.
In questo episodio, viene trattata la storia di una ragazza che sembra essere una grande fan di Tokyo Ghoul, e il padre Uriel si dice decisamente preoccupato di ciò che questa sua passione ha iniziato a causare. Da quel che il signore dice, sin dai 19 anni la figlia ha iniziato ad assumere la personalità di “un cartone giapponese”.
La vicenda si sviluppa ulteriormente con l’introduzione della figlia e la discussione che si genera tra i due. Oltre a ciò, questa storia va a suscitare anche diverse reazioni da parte degli spettatori e fan dell’industria, sia negative che positive.
La ragazza che voleva essere Tokyo Ghoul
Uriel afferma di essere arrivato a minacciare la figlia di non supportarla più economicamente, portando anche questo caso nel programma per fare in modo che essa smettesse di vestirsi da clown” e di comportarsi come un cartone animato.
Ammette anche come la cultura degli anime giapponesi sia stata in grado d’influenzare le menti di molti adolescenti in tutto il mondo, spingendoli a imitare anche le loro gesta e modi di fare. In effetti, sul web si creano spesso veri e propri meme riguardanti gli stili di vita da otaku e weeabo, intenti a interpretare un personaggio che ammirano molto o che gli piace particolarmente.
Viene poi introdotta in un video la ragazza, che si presenta con il nome di Suzuya (riferendosi a Juuzou Suzuya di Tokyo Ghoul), dichiarando come la sua vita sia piena di magia e colori. Invece la sua controparte reale, Daniela, soffre per il rifiuto che suo padre continua a mostrare.
Dice di aver voluto interpretare questo personaggio di Tokyo Ghoul perché è forte, fiducioso e decisamente felice. In seguito, per rendere il tutto ancora più “magico”, la stessa entra nello studio sotto le note di “Rumbling” de L’Attacco dei Giganti (minuto 11:24).
Verso la fine dell’episodio, entra in scena anche il nonno della cosplayer di Tokyo Ghoul, che si dice contrariato dall’atteggiamento del figlio, poiché anch’esso da giovane si atteggiava da rockstar ribelle. Alla fine di tutto, la storia si conclude con un riposizionamento del pensiero del padre, che capisce di non essere nella posizione di criticare la figlia, e un riconciliamento della famiglia.
Per quanto questi programmi spesso si rivelino essere scritti a tavolino, con una bassa percentuale di casi non inventati o parzialmente veri, questa puntata ha comunque dato il via a diversi commenti interessanti da persone che hanno vissuto situazioni simili:
“Il cosplay è un’arte bellissima, mi ha aiutato a crescere come persona, ha migliorato il mio fisico e la mia mente su ogni cosa, fermandomi dall’idea di suicidarmi; è diventato un sentimento che mi ha aiutato ad essere buono con me stesso”
“Adoro queste persone con una personalità unica, che non temono nulla. Complimenti a questa fantastica famiglia e auguri al padre per aver riconosciuto di essersi sbagliato, tutto ciò che serviva era che si ricordasse di com’era lui da giovane”.
“Non è come scappare dalla vita reale? Qual è il futuro di un anime? Sposa qualcuno e fa nascere altri cartoni? Dov’è l’umanità in questo stile di vita?”