L’industria d’animazione giapponese è un mondo complesso: realizzare degli anime comporta il coinvolgimento d’innumerevoli risorse, e la manodopera necessaria per portare a compimento anche solo una puntata è ben maggiore di quella che ci si potrebbe aspettare. Ogni contenuto animato, dai film epocali alle classiche serie anime di 12 episodi, nasconde dietro di sé il lavoro di tantissime persone.
Attualmente il mercato degli anime è spesso considerato piuttosto saturo di nuovi show in uscita ogni stagione. Inoltre, nonostante gran parte delle persone sappiano come la vita di un animatore non sia affatto rosa e fiori, sempre più disegnatori in erba custodiscono il sogno di entrare a far parte di questa categoria dell’intrattenimento, magari andando a lavorare per un qualche famoso studio.
Tuttavia, la discussione sul controverso trattamento riservato allo staff degli studi continua a emergere: ricordiamo come tempo addietro si era parlato di uno dei registi de L’Attacco dei Giganti, che aveva confessato di essere rientrato a casa dopo 3 giorni; stavolta, fanno scalpore le parole di un regista veterano dell’industria e che ha contribuito alla realizzazione di alcuni anime anche importanti, il quale avrebbe annunciato su Twitter di voler denunciare uno studio per cui ha lavorato più di due anni fa.
Il noto regista di anime giura ripercussioni serie
Il regista Taiki Nishimura ha contribuito alla realizzazione di diversi episodi appartenenti a serie anime prominenti, come Boruto: Naruto Next Generations, Ergo Proxy, Seven Deadly Sins: Imperial Wrath of Gods, Gundam Seed Destinity e numerosi altri. Nelle scorse ore, è stato proprio lui a lasciarsi andare con delle parole molto pesanti, una sorta di giuramento che suona quasi come una “minaccia” verso un certo studio d’animazione.
Scrivendo sul suo profilo Twitter, le dichiarazioni rilasciate da Nishimura rivelano come egli non sia stato pagato per un anime a cui ha lavorato, e che risulta essere stato prodotto circa due anni e mezzo fa. Ecco le parole del regista:
«Lo farò. La compagnia che due anni e mezzo fa ha prodotto un anime del quale non ha pagato le spese di produzione, si troverà il suo vero nome pubblicato all’interno di una rivista settimanale. Dopo delle consultazioni con alcuni legali, sono prese in considerazione anche procedure penali. Ecco perché ho aspettato la prescrizione. Il DVD è stato distribuito senza pagamento, e sarà fatta causa prima alla società madre e alle compagnie di distribuzione. Mi avevate sottovalutato, ma adesso vedrete.»
Il navigato regista ha spiegato che ci vorrà un po’ prima che l’articolo venga pubblicato, ma ha anche aggiunto come ci siano state delle interviste a questo proposito in passato. Secondo la finestra temporale dichiarata da Nishimura, l’anime in questione sarebbe stato prodotto/rilasciato nella metà del 2019: esso potrebbe dunque corrispondere alla serie di Boruto dello studio Pierrot (l’episodio diretto da lui è andato in onda il 6 gennaio) oppure a Bermuda Triangle: Colorful Pastrale (andato in onda da gennaio a marzo) dello studio Seven Arcs Pictures.
Non è la prima volta che un importante membro dello staff di un anime finisce con il non ricevere lo stipendio dovuto: sempre nel 2019, l’animatore Kohei Ashiya che aveva lavorato a Le Bizzarre Avventure di JoJo: Golden Wind ha svelato di non essere stato pagato per il suo lavoro, 60 giorni dopo l’ultimo episodio uscito. Egli aveva anche scherzato dicendo di aver “lavorato gratis”, affermando: “Pensavate che Kishibe Rohan disegnasse per trastullarsi con i soldi? lol”.