L’Attacco dei Giganti è indubbiamente una delle opere nipponiche più importanti degli ultimi vent’anni.
La prima e, finora, unica fatica di Hajime Isayama è riuscita a sfondare le barriere del pregiudizio, catapultandosi a piedi uniti all’interno della cultura pop-mainstream.
La spropositata diffusione ed il relativo successo globale del franchise de L’Attacco dei Giganti è, per la maggior parte, da attribuire tuttavia all’adattamento animato.
Infatti, nonostante l’universalmente riconosciuta qualità del manga, è stato l’anime a dare la spinta necessaria all’opera per fare quel salto di qualità in termini di popolarità ed iconicità.
L’anime de L’Attacco dei Giganti iniziò nell’Aprile del 2013 e sin da subito portò una ventata di aria fresca all’interno di un panorama a cui da molti anni mancava un nuovo prodotto di eccelsa qualità.
Studio Wit prese sulle proprie spalle l’adattamento dalla prima stagione alla terza, occupandosi dell’animazione per ben 6 anni e contribuendo in maniera indelebile ad avviare il processo che rese l’opera il fenomeno che oggigiorno stiamo vivendo.
Conclusasi la terza stagione nel Luglio 2019, tuttavia, la “patata bollente” passò a Studio MAPPA, il quale si prese carico dell’adattamento della quarta stagione, nonchè parte finale del manga di Hajime Isayama; parte finale che, come ben sappiamo, è stata separata in 2 cour a cavallo tra il 2020, il 2021 ed il 2022 sotto il nome di Shingeki no Kyojin: the Final Season per rendere più gestibile una schedule che altrimenti si preannunciava catastrofica.
La quarta stagione de L’Attacco dei Giganti, una volta andata in onda, infatti non ha ottenuto il riscontro unanime da parte del pubblico come avevano fatto le precedenti.
A moltissimi appassionati del titolo ha fatto palpitare il cuore con le sue scene al cardiopalma e i suoi sviluppi di trama mozzafiato, ma dall’altro lato della medaglia a molti non andò giù il (necessario) cambio di character design, la minor dinamicità delle scene d’azione e, soprattutto, l’abbondante uso di CGI per animare giganti, fondali e personaggi.
Prendendo in esame la fazione di questi ultimi, parecchi lettori del manga de L’Attacco dei Giganti erano molto dubbiosi sulla possibilità che il boato della terra che vediamo ora nella seconda parte della stagione finale potesse venire animato adeguatamente senza risultare troppo macchinoso e stilizzato.
Svariati di loro si sono poi ricreduti, vedendo come Studio MAPPA sia riuscita a migliorare e rendere più coesa con ambientazione e narrazione la presenza della CGI all’interno di questa seconda parte.
In una recente intervista, il direttore responsabile della grafica in CGI nell’ultima stagione, Yusuke Tannawa, ha spiegato come l’utilizzo di essa sia migliorato per questi episodi finali e come l’esperienza acquisita dagli animatori con il primo cour sia stata in grado di rendere l’approccio nell’animare i giganti molto più costante.
I modelli stessi hanno alcuni aggiornamenti, ma non è cambiato molto e l’aspetto è quasi lo stesso. Non volevamo dare troppo stacco tra le due parti a livello di design. Abbiamo solo cambiato il modo in cui li presentiamo. Soprattutto, sotto la direzione del regista Yuichiro Hayashi dal primo episodio, abbiamo cambiato alcune cose che pensavamo potessero essere espresse un po’meglio nella Parte 2 dopo aver visto la messa in scena della Parte 1.
Non è un vero e proprio cambiamento; è una variazione di quello che abbiamo fatto in precedenza.
Penso però che sia un miglioramento… Quando un animatore 3D continua a lavorare sullo stesso personaggio per molto tempo, gradualmente si abitua e diventa per lui più facile manipolarlo …Quindi penso che più a lungo si lavori, più il lavoro stesso diverrà meno problematico e di maggior qualità.
In effetti ciò che sostiene Tannawa si constata nel fatto che la seconda parte della stagione finale de L’Attacco dei Giganti presenta, nella quasi totalità, gli stessi nomi di coloro che si occuparono della CGI nella prima parte all’interno del cast.
A loro, poi, si sono aggiunti alcuni animatori free-lancer ed altri “allevati” internamente proprio da Studio MAPPA stesso, il quale sembra veramente puntare tanto nel 3D in vista dei prossimi anni.
Fonte: ComicBook