Una svolta storica: così è stato definito l’accordo raggiunto lo scorso mercoledì a Nairobi dall’assemblea ONU per l’ambiente (UNEA). La lotta contro l’inquinamento dovuto alla plastica vedrà quindi una nuova fase, iniziata dall’approvazione di un trattato che vedrà gli stati membri impegnati nell’elaborazione di un “strumento internazionale giuridicamente vincolante”, che dovrà essere presentato entro il 2024. Le tre proposte principali su cui basa il documento sono state presentate da Perù, Ruanda, India e Giappone. Nonostante il periodo storico non sia dei più semplici, con la questione Russia-Ucraina sempre più al centro dell’attenzione, si è riusciti a trovare questo importante accordo.
Il trattato, definito dagli stati membri come quello più importante dopo gli accordi di Parigi, si può riassumere in alcuni punti:
- L’accordo è stato redatto e votato da 175 paesi.
- L’obiettivo è la realizzazione, entro il 2024, di un documento giuridicamente vincolante per i firmatari, che regoli a livello globale le politiche relative a produzione, consumo e smaltimento di prodotti di plastica.
- Viene istituito un Comitato Intergovernativo di Negoziazione a cui spetterà il compito di definire una proposta di Trattato globale contro l’inquinamento plastico entro la fine del 2024.
- Il trattato dovrà quindi contenere misure concrete nella gestione di tutto il ciclo vitale della plastica, dalla produzione fino alle politiche di riduzione, ma anche facilitare l’accesso alla tecnologia da parte di tutti i Paesi in una forma di collaborazione internazionale.
L’accordo quindi è il primo passo a cui faranno seguito due anni di trattative che porteranno poi al documento finale. Si tratta comunque di un primo passo importantissimo, che riconosce come la dispersione della plastica nell’ambiente e soprattutto negli oceani sia uno dei problemi ambientali più gravi e che deve essere immediatamente combattuta. la soddisfazione si può leggere anche nelle parole di Espen Barth Eide, presidente dell’UNEA che ha dichiarato:
Sullo sfondo delle turbolenze geopolitiche, l’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente mostra il meglio della cooperazione multilaterale. Oggi stiamo scrivendo la storia e dovreste essere tutti orgogliosi“. “L’inquinamento dovuto alla plastica è diventato un’epidemia. Con la risoluzione odierna siamo ufficialmente sulla buona strada per una cura”.
Alcuni numeri sull’inquinamento plastico nel mondo
La scorsa settimana l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) ha pubblicato un report in cui avverte che la produzione di plastica nel mondo è raddoppiata dal 2000 al 2019, così come i rifiuti da essa generati. Nel 2020 la produzione di rifiuti mondiale aveva raggiunto quota 367 milioni di tonnellate. L’Ocse stima che ci siano 30 milioni di tonnellate di plastica nei mari e altri 109 milioni di tonnellate nei fiumi. Ciò significa che gli oceani continueranno a essere devastati da questa piaga, che mette a rischio oltre 800 specie marine a causa del rischio di distruzione del loro habitat naturale, ma non solo, visto il pericolo di intrappolamento e ingestione di questi rifiuti.
Fonte: 1