Bandai Namco e FromSoftware continuano a macinare successi con i loro titoli: dopo l’ascesa del franchise di Dark Souls, l’arrivo di Elden Ring di questi ultimi giorni ha infine consolidato il talento del director videoludico Hidetaka Miyazaki all’interno dell’industria. Non per altro sia la critica che il pubblico generale hanno accolto con estrema positività la sua nuova opera, che possiede come unici aspetti negativi rilevabili solo un’ottimizzazione discutibile su PC.
Purtroppo, il problema dell’ottimizzazione è un fattore perenne dello studio di sviluppo, e i fan hanno già avuto a che fare con ciò già attraverso i vari Dark Souls. In ogni caso, sorvolando sulle pecche presenti in questo lato del comparto tecnico, i vari giochi rimangono comunque delle opere valide e sempre piene di sorprese, e continuano ad essere giocate anche dopo anni dal loro rilascio.
Nonostante la celebre difficoltà che le caratterizza, si è visto più volte come i videogiocatori più dedicati tendano sempre ad alzare ulteriormente la barra, effettuando speedrun incredibili, bizzarre sfide e penitenze di ogni genere. Uno studente giapponese ha allora voluto sfruttare Dark Souls 3 per ottenere motivazione nello studio, e si è imposto una regola ben precisa: a ogni morte, egli avrebbe dovuto studiare per ben 10 ore.
Dark Souls come mezzo educativo
Lo studente, soprannominato Matador, sta cercando di essere ammesso in una prestigiosa università del Giappone, e per far ciò ha un gran bisogno di studiare sodo, in modo da superare l’esame d’entrata. Ma egli sembrava non riuscire a trovare la motivazione giusta, almeno sino a quando non gli è balzata in mente quest’idea peculiare: studiare attraverso le morti in Dark Souls 3, mentre fa degli stream.
Effettuando delle dirette sul celebre sito di livestreaming giapponese Nico Nico, Matador si mostrava mentre giocava a Dark Souls 3; ogni volta che gli si sarebbe parata davanti l’iconica scritta “YOU DIED”, egli avrebbe dovuto studiare per 10 ore filate. Per aggiungere la beffa, poiché su Nico Nico le scritte effettuate nella chat vengono poi proiettate sulla schermata, inevitabilmente ogni volta che lo studente moriva comparivano le scritte “YOU STUDY” da parte degli spettatori.
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Comunque sia, Matador ha dimostrato la sua diligenza nel rispettare queste regole auto-imposte, continuando la diretta mentre procedeva con la sua prolungata sessione di studio, con tanto di cronometro accanto a lui. Ricordiamo però che, per diverse ragioni, ai giapponesi può risultare problematico venire riconosciuti mentre si effettuano delle live, e per questa ragione lo studente indossa costantemente una scatolone che gli copre il volto e il busto, con tanto di fori per le mani e per gli occhi.
Difficile dire quanto egli riesca a durare, ma bisogna comunque considerare alquanto encomiabile la forza di volontà che spinge il liceale, anche perché pare si tratti de suo primo approccio verso la serie di Dark Souls.