Ormai sono molte le aziende che stanno aiutando l’Ucraina a sopravvivere dall’invasione russa iniziata ormai da giorni. Abbiamo visto come Sony, Disney e Warner non porteranno i propri film nel territorio russo, Elon Musk ha messo a disposizione i propri satelliti Starlink per le operazioni ucraine e Visa e Mastercard hanno bloccato le transizioni.
A dare una mano nella guerra informatica ci si mette anche Google, aiutando l’Ucraina tramite Maps, il loro servizio di mappe e navigatore. Ma in che modo? Semplice, bloccando tutte le informazioni che danno la posizione del popolo ucraino in tempo reale, rallentando (e non di poco) l’avanzata russa verso Kiev.
La guerra informatica tra Ucraina e Russia: ecco la mossa di Google
Oltre alla posizione in tempo reale e alle informazioni sul traffico, Google ha disabilitato in Ucraina anche la funzione Live Busyness che mostra la posizione di concentrazioni di persone in un determinato posto, soprattutto nelle zone cosiddette “calde”. Tutto questo è tranquillamente visibile cercando per esempio Kiev sull’applicazione di Google Maps, che ora non mostrerà più tutte queste informazioni per nessuno nel mondo. Il servizio, però, rimane attivo per i cittadini ucraini.
La mossa di Google è rallentare l’armata russa verso l’Ucraina togliendogli più punti di riferimento possibili. Le uniche informazioni che rimangono sull’applicazione sono quelle della segnaletica con le principali diramazioni stradali e autostradali, molto utile anche ai cittadini ucraini. Eliminando questi dati sensibili, BigG cercherà di proteggere il popolo dell’Ucraina che ora non possono essere “seguiti” tramite l’applicazione.
La Russia però non resta completamente scoperta da un punto di vista di posizionamento satellitare, difatti resta operativa la tecnologia Globalnaya navigatsionnaya sputnikovaya sistema (tradotto come “Global Navigation Satellite System” o più semplicemente GLONASS) sfrutta un insieme di 24 satelliti intorno al mondo, messi in orbita durante gli anni ’70 di proprietà della Russia, potendo quindi fare a meno del sistema GPS, che è di proprietà degli Stati Uniti e del sistema europeo Galileo.
Un’altra mossa per rallentare l’armata russa
La mossa di Google per aiutare l’Ucraina non è la prima per rallentare l’avanzata della Russia verso Kiev. La prima, infatti, è stata quella di rimuovere o invertire tutti i cartelli stradali per disorientare le truppe russe sul territorio. La disattivazione delle funzioni di Google Maps ha comunque aiutato molto, soprattutto dopo gli studi di Jerry Lewis, esperto di Intelligence e professore del Middlebury Institute in California, che ha dichiarato come i russi si muovono soprattutto grazie all’utilizzo dell’app.