L’Europa si trova a vivere dei giorni drammatici per via dell’attuale invasione della Russia in Ucraina. La guerra non è mai una scelta benevola, e quasi sempre coloro che ci rimettono sono esclusivamente le persone comuni, civili che fino a poche ore prima si trovavano a vivere la loro vita nel modo più normale ed ordinario possibile.
Contro questo intervento in Ucraina sono insorti numerosi Paesi, sia europei che non, tutti vocalizzando il cessare delle operazioni militaristiche nella regione portate avanti dal presidente russo Vladimir Putin. Abbiamo visto già come numerosi sportivi abbiano manifestato il loro dissenso, decidendo di non partecipare a gare in Russia o con squadre russe.
Inoltre, anche nel mondo dell’intrattenimento sono stati presi dei provvedimenti, con la rimozione del Paese all’Eurovision, e le iniziative portate avanti dagli studi videoludici delle nazioni vicine a supporto delle forze armate. Eppure, ciò non frena comunque il sorgere di alcune controversie: nello studio Wargaming, noto per aver creato World of Tanks, il creative director Sergey Burkatovskiy avrebbe espresso il suo favore all’attuale invasione della Russia in Ucraina.
Ucraina e World of Tanks
Le affermazioni sull’Ucraina da parte del director erano state effettuate sul suo profilo Facebook, in un post che è poi stato cancellato. In questo studio di sviluppo, che ha origine a Belarus, vi sono centinaia di dipendenti stanziati nella capitale ucraina, Kiev. Nel post incriminato, Burkatovskiy avrebbe detto di essere a supporto “dell’operazione delle Forze Armate della Federazione Russa, la DPR (Donetsk People’s Republic) e la LPR (Luhansk People’s Republic)”.
Alla vista di queste parole, Wargaming ha subito proceduto a negare alcun legame con esse, dicendo sul sito videoludico Cyber.Sports.ru come si trattasse di un’opinione personale del director, non condivisa con la posizione della compagnia. Lo studio aveva inoltre aggiunto di essere concentrato nell’aiutare gli oltre 500 colleghi di Kiev e le loro rispettive famiglie.
Il giorno dopo, Brukatovskiy ha pubblicato un altro post su Facebook, annunciando di aver “rotto con VG”, accennando dunque alla sua dipartita dallo studio Wargaming, fatto confermato in seguito anche dall’azienda stessa poco dopo attraverso un’email a PC Gamer. Un rappresentante dello studio ha inoltre ribadito la totale estraneità dalle parole del director riguardo le vicende in Ucraina:
“Sergey Burkatovskiy ha espresso le sue opinioni personali sui social media, le quali non riflettono categoricamente la posizione della compagnia. Egli è stato lasciato andare, e non fa più parte dell’azienda.”
In aggiunta, Wargaming ha anche alterato le campagne promozionali di World of Tanks sul web sin dall’inizio dell’invasione: ogni genere di pubblicità era stata fermata globalmente, e lo studio aveva anche deciso di rimuovere le immagini di corazzati in movimento, o altri generi di veicoli militari. Adesso, lo studio avrebbe ricominciato a promuovere il gioco ovunque, tranne che in Ucraina. Inoltre, avrebbe anche effettuato una donazione pari a 1 milione di dollari alla Croce Rossa del Paese.