Gli scontri tra Russia e Ucraina si spostano anche nel web. Infatti da qualche giorno la Russia sta cercando di limitare l’accesso dei propri cittadini ai social media, in particolare a Twitter e Facebook. Il social creato da Jack Dorsey è stato reso praticamente inaccessibile ai cittadini russi, che per riuscire ad utilizzare la piattaforma devono sfruttare dei VPN (le reti che eludono la localizzazione dei device e garantiscono la privacy al momento della navigazione).
I motivi dell’accanimento contro Twitter sono piuttosto semplici, in quanto in queste situazioni rappresenta il social migliore per tenersi aggiornati sui fatti, anche tramite video che arrivano direttamente dalle zone in cui avvengono gli scontri. Molti politici, compreso il presidente ucraino Zelensky, utilizzano poi la piattaforma per comunicare e aggiornare tutto il mondo sugli ultimi avvenimenti. Mentre i media russi nascondono in maniera piuttosto evidente la realtà dei fatti, i cittadini avrebbero la possibilità di seguire gli avvenimenti sul social e questo per il governo di Putin non è accettabile.
Secondo le analisi di Netblocks (sito che monitora la sicurezza informatica e la governance del web), sono stati riscontrati vari problemi di accesso al social. La notizia è stata confermata dall’account di Twitter stesso, che ha fatto sapere di essere già al lavoro per risolvere la questione.
Non solo Twitter: anche Facebook e YouTube nel mirino della Russia
Twitter non è stato l’unico social contro cui il governo russo si sta scontrando. Anche Facebook è vittima di limitazioni e dell’impossibilità di accesso da parte degli utenti russi (che va detto non sono tantissimi). Da qualche giorno come annunciato dal Roskomnadzor (l’ente russo che controlla le comunicazioni) infatti l’accesso è stato limitato a seguito delle azioni di Meta, che aveva bloccato l’attività degli account di media russi (l’agenzia di stampa Ria Novosti e dei siti online Lenta.ru e Gazeta.ru.). La Russia aveva chiesto la rimozione di queste limitazioni e a seguito della risposta negativa da parte dell’azienda di Mark Zuckerberg, ha deciso di intervenire a modo suo.
La risposta di Facebook non si è fata attendere e Nick Clegg, presidente dei global affairs di Meta, tramite il proprio account Twitter ha fatto sapere quali sono le misure che verranno prese dall’azienda.
Tra di esse vi sono l’istituzione di un gruppo di centro operativo con operatori russi e ucraini che possano sorvegliare l’andamento della situazione, un’attività di fact-checking più approfondita (in collaborazione con il governo ucraino) e la possibilità per i cittadini del paese attaccato di rendere più sicuro il proprio account, tenendo nascoste alcune info personali.
Queste situazioni si stanno espandendo su tante piattaforme come YouTube, che ha recentemente eliminato e bloccato molti account e video di propaganda filo-russi. Altre come Twitch e OnlyFans stanno invece bloccando i pagamenti per tutti gli account russi. Persino Pornhub è arrivato a bloccare il proprio sito nello stato russo. Nel 2022 non si combatte solo sul campo, ma anche sul web.
Fonte: Netblocks, Repubblica