Un uomo giapponese negli scorsi mesi ha portato avanti campagne no-mask vestendosi da Kyojuro Rengoku, popolare personaggio della serie Demon Slayer. Il cosplayer, che portava il nome di Rengoku Kazuaki, è stato visto numerose volte con addosso un costume che rappresentava il carismatico Pilastro della celebre serie, conducendo diverse manifestazioni contro le mascherine per la prevenzione del COVID.
Come misure anti-COVID, il Giappone non aveva applicato obblighi di alcun tipo, enunciando solo alcune regole da seguire per evitare che il virus si diffondesse ulteriormente; l’utilizzo delle mascherine in luoghi poco areati e a stretto contatto con le persone era una di queste. Poiché le mascherine sono da tempo uno degli strumenti utilizzati dai giapponesi in caso di raffreddori o allergie, la pratica non era poi così malvista dalla popolazione.
Eccetto per il cosplayer di Demon Slayer: egli è diventato un vero e proprio attivista contro queste nuove regole, portando le sue rimostranze nei luoghi pubblici e disturbando così le persone nelle vicinanze, sempre vestito dall’iconico personaggio.
La battaglia del cosplayer di Demon Slayer
Tra le manifestazioni anti-mascherina avanzate dal cosplayer di Rengoku di Demon Slayer, ce n’è stata una effettuata al Comiket alcuni mesi fa. Il Comiket è un evento che si tiene periodicamente in Giappone, riservato agli appassionati di manga, doujinshi e anime, e solo quest’anno è riuscito a riprendere le sue attività in presenza, restringendo ovviamente il numero di partecipanti e imponendo l’obbligo di mascherina e vaccinazione/tampone rapido prima di entrare nella location.
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Ebbene, il cosplayer sarebbe riuscito a introdursi di nascosto nella struttura, per poi venire subito “catturato” da 10 persone e buttato fuori nel tipico rispettoso modo di fare giapponese. Tuttavia, le imprese dell’impavido fan di Demon Slayer non si sono concluse qui: a fine gennaio, egli aveva annunciato su Twitter quella che doveva essere una specie di raduno sulla linea Yamanote, affermando come si potesse venire con bibite, cibo, armi, risentimento verso la società e con precedenti penali, e che si sarebbe tenuto ogni domenica. Lo stesso giorno in cui Kazuaki ha effettuato questo annuncio, è stato arrestato.
Giungiamo poi a febbraio, e il cosplayer di Demon Slayer non si era ancora dato per vinto nella sua crociata contro le mascherine demoniache: il prossimo obiettivo sarebbe stata una protesta in un cat café nella zona di Shinjuku. Tuttavia, Kazuaki non si sarebbe mai aspettato il risvolto avvenuto subito dopo: il manager di uno di questi café, venuto a conoscenza del fatto, ha deciso d’intervenire personalmente, raggiungendo l’appartamento del cosplayer e lasciando una nota sulla porta iesortando l’uomo a non presentarsi, e a non disturbare le persone.
Forse queste parole hanno fatto breccia nella mente del cosplayer, che ha deciso di scusarsi attraverso un tweet dicendo di porre fine alle proteste che lui stesso incitava. Ma non finisce qui, perché l’appassionato di Demon Slayer è subito passato al polo opposto, andando in giro per strada portando con sé un cartello che invitava a mettere le mascherine.
Ma sembra che il karma ormai fosse in procinto di raggiungerlo: il giorno dopo, Kazuaki si è ritrovato con una febbre e la positività al COVID-19. Raccontando la sua esperienza con il virus su Twitter, si può vedere il radicale cambiamento di pensiero di Kazuaki, che da quest’esperienza ha sicuramente tratto diversi insegnamenti. Resta ancora da capire il motivo per cui egli avesse voluto condurre queste manifestazioni vestito da Rengoku; in ogni caso, di certo non ha messo in buona luce i fan.