Nelle scorse ore, su un sito che riporta le principali notizie provenienti dal Pentagono, è apparso uno strano rapporto riguardante la cosiddetta “Generazione Nintendo”. Nell’articolo, che indica con questi termini quella che in realtà viene chiamata “Generazione Z”, si parlerebbe di come questa particolare generazione, composta da giovani di una fascia d’età compresa tra i 18 e i 25 anni, sia più a rischio d’infortuni sul campo d’addestramento.
Il nascere in un contesto di pace e confort ha senza dubbio portato la gioventù di oggi a vivere in modo molto diverso rispetto ai propri genitori, nonni e bisnonni. Le innovazioni nate da questo periodo pacifico sono state accompagnate da diverse critiche da parte delle vecchie generazioni, che accusano i giovani di preferire “giocare al Nintendo” e alla PlayStation al posto di mantenersi in esercizio o di fare un qualche genere di attività all’aperto.
Adesso, a queste accuse si aggiungono le dichiarazioni di un Maggiore dell’Esercito USA, che svolge anche il ruolo di coordinatore clinico e capo di servizio di pronto intervento medico a Fort Leonard Wood. Egli infatti avrebbe verificato una grave mancanza nella struttura ossea della “Generazione Nintendo”.
Le fragilità della “Generazione Nintendo”
Nelle affermazioni rilasciate, si legge come la transizione a una vita militare, per i giovani d’oggi, non sia affatto semplice. Derivare da una situazione sedentaria molto più marcata rispetto alle scorse generazioni, renderebbe gli scheletri delle nuove reclute molto più soggette a degli infortuni, poiché non sarebbero abituati al tipo di attività intensa che si affronterebbe in un classico addestramento base.
Le ossa dei soldati della “Generazione Nintendo” si romperebbero così più facilmente, secondo il Maggiore Jon-Marc Thibodeau. In aggiunta, il capitano e assistente alla fisio-terapia dell’ospedale militare comunitario di Leonard Wood, Lydia Blondin, approfondisce nel dettaglio come queste fratture sarebbero relative ad alcune parti in particolare dello scheletro, causate da cadute o dallo sforzo eccessivo, e che colpirebbero le “estremità inferiori“. Inoltre, le donne sarebbero più soggette a questo tipo d’incidenti.
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L’articolo si dilunga poi nell’illustrare il metodo ottimale per prepararsi all’addestramento, spingendo le aspiranti reclute ad “alzarsi dal divano”. Tralasciando la confusione creata nominando la “Generazione Nintendo”, che in realtà indicherebbe persone ormai sulla soglia dei 40 anni, le considerazioni dell’Esercito potrebbero in un certo qual modo essere condivisibili su alcuni aspetti.
Dopotutto, è vero che le comodità a cui abbiamo accesso oggi potrebbero far trascurare il mantenimento di una vita sana e attiva. Tuttavia, la generalizzazione nuoce sempre in un dibattito, e in ogni caso non tutti i comandanti militari condividono questo pensiero. Un esempio sono le parole di un Ammiraglio della Marina ormai in pensione, ed ex-capo del Comando delle Operazioni Speciali, il quale in passato aveva affermato come “chi considera deboli i Millennial non li ha mai visti combattere in Afghanistan”.
Inoltre, nonostante i problemi che il Maggiore sembra riscontare nella “Generazione Nintendo”, il Pentagono ha comunque cercato di avvicinare queste persone con strategie “d’infiltrazione”, tentando anche di lanciare alcuni soldati nel mondo delle star dell’eSport su Twitch.