La puntata della scorsa settimana de L’Attacco dei Giganti ci ha messi di fronte alle reali, distruttive intenzioni di Eren: il nostro protagonista, a questo punto paragonabile sotto certi aspetti ad un antagonista, ha intenzione di distruggere tutto ciò che si trova fuori dall’isola di Paradis usando i Colossali, ora liberi dalle Mura, come arma per attuare lo sterminio. Il comportamento di Jean e degli altri membri del 104esimo ci ha messo di fronte al problema morale che segue questa decisione: è giusto o sbagliato voler sterminare ogni forma di vita eccetto l’isola solo per inseguire la propria libertà?
Armin, Jean e tutti gli altri sono scissi di fronte a questa domanda: da un lato lo sterminio è inaccettabile, dall’altra però riconoscono che attuarlo porterebbe soltanto vantaggi per l’isola e consentirebbe a tutti gli Eldiani, fino ad ora reputati dei demoni, di vivere liberi e viaggiare per il mondo. Questa incertezza di fronte ad un quesito così semplice mi ha sempre lasciata perplessa, se non addirittura delusa dalle loro parole, e l’anime de L’Attacco dei Giganti indora ancora di più la pillola e dimostra che in realtà non è vero che gli Eldiani dell’Isola non soffriranno per la decisione di Eren.
Nei primi minuti della puntata vediamo case distrutte, persone che vengono salvate dalle macerie e centinaia e centinaia di feriti: tutte conseguenze del passaggio dei Colossali nelle Mura. Molte persone hanno perso la casa e tutti i loro averi a causa di Eren Yeager, quindi al di là delle valutazioni rispetto al destino delle forme di vita fuori le Mura… come possiamo reputare giusta la decisione di Eren?
Lo stesso dilemma morale che affligge gli spettatori colpisce anche tutti gli abitanti delle Mura. Se prima le persone erano già divise tra Yeageristi e sostenitori dell’operato dei corpi militari, adesso questa divisione si è accentuata ancora di più, e vediamo i primi dire che veder morire qualche persona non è nulla se paragonato alla gloria che Eldia riceverà da tutto questo, mentre altri sostengono che sia inaccettabile che Eren sia disposto a sacrificare la sua gente per il suo obiettivo personale. Nessuno gli ha chiesto di lottare per la libertà di Eldia, dopotutto.
Abbandonato momentaneamente il fronte politico della situazione abbiamo una reunion non molto pacifica tra Hitch ed Annie, che nella prima stagione ricorderete essere state compagne di stanza.
In questo caso, però, il dialogo tra le due è tutt’altro che pacifico in quanto Annie, libera ora dal Cristallo che la teneva intrappolata grazie alle azioni di Eren, la minaccia di trasformarsi in gigante se non le darà una mano a fuggire. Alla fine Hitch conclude che se Annie vuole solo fuggire non rappresenta una minaccia e accetta di aiutarla. In seguito assistiamo ad un dialogo più tranquillo tra le due, nel quale scopriamo che Annie è stata cosciente per tutti e quattro gli anni di prigionia all’interno del cristallo, quindi ha più o meno un’idea generale di ciò che sta succedendo tra l’isola e il resto del mondo attualmente.
Una volta fuggite, Annie si lascia andare ad un racconto riguardante la sua vita. Racconta del padre, che l’aveva addestrata ad uccidere anche disarmata e che alla fine chiese perdono in ginocchio per ciò che le aveva fatto subire, implorandola di tornare indietro viva. Il flashback è già noto agli spettatori, ciò che stavolta aggiunge un tassello in più è il discorso di Annie, che ammette di aver pensato al significato di tutte quelle morti negli anni passati rinchiusa nel cristallo. La conclusione alla quale è arrivata, però, è che non le importa nulla: se servisse per farla tornare a casa da suo padre sarebbe disposta a calpestare ancora più persone e a far scorrere più sangue di quanto non abbia mai fatto.
Abbiamo poi una rapida transizione a Marley simile a quella effettuata nello scorso episodio che genera un parallelismo tra Annie e suo padre. Così come Annie vede ciò che sta accadendo, anche il padre lo sa perfettamente e lui e gli altri Eldiani cercano di avvertire, senza successo, i Marleyani dell’imminente pericolo.
Tornati su Paradis troviamo Armin e Mikasa discutere sul da farsi. Armin ha deciso di partire per Ragako per fermare Connie e salvare Falco, ma Mikasa dubita riuscirà a convincerlo o anche solo ad arrivare in tempo.
Tuttavia, risponde Armin, anche se fosse un vano tentativo deve comunque fare il possibile dal momento che lui stesso è sopravvissuto grazie al potere dei Giganti. Questo anche per spingere Gabi a fidarsi di loro, così da usarla per negoziare con Pieck e Reiner.
In un primo momento Armin fa di tutto per mantenere la calma nonostante la situazione, ma quando Mikasa chiede cosa dovrebbero fare con Eren scoppia in uno sfogo che ricorda anche a noi che la situazione è molto più complessa di quanto sembra: Hanji e Levi potrebbero essere morti, i Volontari e gli Azumabito in pericolo, così come Historia. Ci sono fin troppe cose alle quali pensare per preoccuparsi per una “causa persa” come quella di Eren. Armin non è mai stato bravo a gestire le situazioni di particolare tensione e qui ne dà un’ulteriore prova, concludendo poi con una malinconica ammissione che dimostra come, tra le altre cose, non abbia neppure superato il senso di colpa di essere sopravvissuto durante la battaglia a Shiganshina:
«Se il Comandante Erwin fosse stato qui non ti avrebbe mai urlato contro in questo modo. La risposta adesso è chiara… Non sarei dovuto essere io quello a sopravvivere.»
Tornando ancora una volta sul fronte politico vediamo Floch intento a parlare coi Volontari. Ne ha appena ucciso uno che rifiutava di sottomettersi a loro e sta cercando di convincere gli altri ad unirsi alla causa di Eren. Di fronte alle azioni di Floch Jean rimane in silenzio, e persino quando Floch gli dice che potrebbe smettere di combattere e godersi la tranquilla vita che ha sempre sognato non risponde.
Ancora una volta, quindi, abbiamo la conferma della mancanza di forza morale dei membri del 104esimo. Tra di loro non c’è nessuno che ha la forza di opporsi alla causa degli Yeageristi, come se non riuscissero a distinguere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che il Corpo di Ricerca ha sempre rifiutato e ciò per cui invece ha sempre combattuto.
L’episodio si conclude con Connie e Falco a cavallo verso Ragako, mentre Pieck, fuggita da Shiganshina con Magath, incontra finalmente due personaggi che non vedevamo dalla prima puntata della seconda parte della Final Season: Hanji e Levi. Quest’ultimo è gravemente ferito, ricoperto di bende ma, come ci dice Hanji, “è completamente inerme ed è sopravvissuto a malapena”.
I nostri commenti ai precedenti episodi della Final Season de L’Attacco dei Giganti
Vi ricordiamo che gli episodi della Final Season de L’Attacco dei Giganti sono disponibili su Crunchyroll ogni Domenica alle 21:45 per gli utenti Premium.