Demon Slayer 2: uno straziante viaggio tra i ricordi

Di Simone Ballelli - 14 Febbraio 2022

Bentornati con il solito – e purtroppo ultimo – appuntamento del lunedì con il riassuntone di Demon Slayer. Quest’ultima puntata – “Se anche mi reincarnassi diverse volte” – risulta diametralmente opposta al resto della stagione, per motivi che spiegherò poi. Ma procediamo con ordine. L’episodio comincia esattamente dove era finito l’altro, riprendendo fedelmente l’ultima parte della puntata scorsa: Tanjiro è a terra, in ginocchio, con la mandibola perforata e sta subendo i terribili effetti del veleno di Gyutaro.

Uzui gli sta urlando di scappare, perchè si è accorto che il corpo decapitato del demone sta per esplodere in un turbine di lame sanguinanti, ma il ragazzo non lo sente ed entrambi vengono coinvolti nella deflagrazione. Sembrerebbe finita, ma Nezuko – totalmente ristabilita – esce dalla scatola di legno e con le sua abilità vampirica – il Sangue Esplosivo – purifica completamente l’attacco e ne annulla gli effetti. Il giovane Demon Slayer si risveglia e non ha più gli effetti del veleno, segno che la sorella ha guarito anche lui.

Nel mentre, Uzui sta agonizzando a causa delle gravissime ferite e del veleno che ormai sta avendo effetto anche su uno shinobi addestrato come lui. Nezuko salva anche lui, bruciandolo (ma ricordiamo che il suo sangue rovente non ha effetto sugli umani) ed eliminando ogni residuo venefico – sebbene sia quasi comicamente aggredita da Suma, la quale pensa che voglia cremarlo – quindi le tre mogli scoppiano in un fragoroso pianto di gioia, visto che il Pilastro del Suono rimarrà in vita.

In quel momento appare Obanai Iguro – il Pilastro del Serpente – che, dopo essersi “complimentato” con Uzui per aver vinto contro la “più debole” delle Lune Crescenti, parla con il Pilastro del Suono, il quale gli annuncia il suo ritiro dalla posizione che occupa a causa delle ferite troppo gravi e non rimarginabili – perdita dell’occhio e della mano sinistri – cosa che fa arrabbiare Iguro, che pretende che si combatta fino alla morte, specialmente dopo il vuoto lasciato da Rengoku; Uzui lo tranquillizza dicendo che i nuovi Demon Slayer sono molto promettenti, infatti, sono sopravvissuti tutti e tre, compreso Tanjiro – che il Pilastro odia.

Nel mentre, il ragazzo, usando Nezuko come “cavalcatura”, si aggira tra le macerie alla ricerca dei suoi amici, usando il suo formidabile olfatto. Trova Zenitsu, finalmente sveglio, che non ricorda nulla della battaglia e del perchè abbia così male alle gambe – a causa della Velocità Divina – ma soprattutto, Inosuke in gravissime condizioni. Il cinghiale, infatti, sebbene abbia evitato il colpo al cuore di Gyutaro, non è immune al veleno – come urlato nella puntata scorsa – e sta rapidamente avvicinandosi alla morte, ma viene guarito da Nezuko, facendo piangere di gioia Tanjiro, che abbraccia il compagno Demon Slayer.

Il giovane Kamado non si ferma qui, deve controllare se i demoni siano stati eliminati. Daki e Gyutaro stanno litigando, mentre le loro teste iniziano a disintegrarsi. Lei inizia a rimproverare suo fratello per essere inutile e si chiede se davvero siano imparentati, vista la sua bruttezza. Gyutaro si arrabbia per i suoi commenti e la definisce una debole, rimpiangendo persino di averla protetta. Poi, perde la pazienza e continua a vomitare commenti odiosi dicendo che la sua vita sarebbe stata migliore senza di lei e addirittura desiderare che non fosse mai nata, facendo piangere Daki.

Tanjiro a questo punto interviene e copre la bocca di Gyutaro, dicendogli che non è vero che pensa quelle terribili cose che ha detto e – soprattutto – che non dovrebbero passare i loro ultimi momenti a litigare tra loro. Daki inizia a lamentarsi contro Tanjiro per la frustrazione, urlandogli di lasciarli soli e smettere di far loro la lezione, quindi raggiunge le ultime fasi di disintegrazione e grida a suo fratello di salvarla, dicendo che non vuole morire. A quel punto, Gyutaro la chiama impulsivamente con il suo vero nome, Ume.

Nei suoi ultimi istanti, il demone si ricorda di com’era la sua vita da umano, in un lungo flashback sulla sua misera e terribile vita precedente. A causa del suo aspetto e della mancanza di igiene, il giovane Gyutaro è stato vittima di bullismo e detestato da tutti quelli che incontrava. Le cose hanno cominciato a cambiare dopo la nascita di sua sorella, poiché la sua bellezza ha respinto il suo complesso di inferiorità e ha usato la sua bruttezza, oltre alle sue ritrovate capacità di combattimento, per diventare un efficiente esattore di debiti.

Tuttavia, la fortuna non sarebbe durata per i fratelli. Quando Gyutaro compì 13 anni, sua sorella – che lavorava in una casa di tolleranza – accecò un samurai con un pettine e per questo, fu legata e bruciata viva per il suo crimine. Essendo stato via per lavoro in quel momento, quando Gyutaro tornò e la trovò a malapena viva, l’abbracciò e iniziò a maledire gli dei per avergli tolto anche l’ultima gioia che aveva, prima di essere attaccato dallo stesso samurai alle spalle, ferendolo gravemente, ma il ragazzo riuscì a liberarsi di lui, uccidendolo.

Quindi avanza arrancando per la strada alla ricerca di aiuto, finché alla fine crolla a terra esausto, mentre la neve inizia a cadere. Entrambi i fratelli giacciono al suolo ormai agonizzanti, finché non vengono scoperti da una Luna Crescente – la Sesta – che si offre di trasformarli in demoni. Gyutaro dichiara energicamente che sarebbe diventato di nuovo un Demone, non importa quante volte possa rinascere, senza avere rimpianti.

Però un rimpianto in realtà ce l’ha: sua sorella Ume. Chissà come sarebbe potuta diventare se non fosse stato per lui, si chiede Gyutaro, mentre una Daki più giovane gli appare alle spalle e ricominciano a litigare, perchè il ragazzo non vuole che sua sorella lo segua. Incurante di tutto però, lei gli salta sulle spalle, ricordandogli la promessa che avevano fatto tanto tempo prima per stare sempre insieme. Accettando finalmente la sua compagnia, Gyutaro porta sua sorella nel fuoco che li attende.

Cosa ci lascia questa puntata di Demon Slayer?

Questo ultimo episodio è – come dicevamo prima – totalmente opposto al resto della stagione; non abbiamo ritmi martellanti, non ci sono scene frenetiche e l’azione è del tutto assente. Abbiamo solo i risvolti di tutta la stagione, con le risoluzioni finali e delle scene molto toccanti, soprattutto il flashback su Gyutaro e Daki. Proprio il fratello di Daki è il personaggio principale della puntata: attraverso i suoi occhi vediamo tutta la sua vita, capiamo le sue motivazioni che lo hanno spinto ad odiare il mondo e che lo hanno reso un demone, facendoci chiedere chi siano davvero i mostri in questa puntata.

Il comparto tecnico rimane sempre ineccepibile, stavolta non ci sono state animazioni di scene particolarmente complicate – a parte forse il fuoco finale, che sembra davvero di essere di fronte a un camino – ma nel complesso, la puntata si conferma ottima. Ci risentiamo alla prossima stagione!