Oddio, è così buio qui. Dove mi trovo? Cavolo perché non ho il cellulare carico in queste situazioni, o un Pokémon di tipo fuoco come me? Forse non avrei dovuto lasciare Scorbunny a godersi la partita di calcio dei Cinderace.
Sta pure per piovere…ma non posso arrendermi! Continuerò ad avanzare (mi sembra sia anche una frase detta in un certo anime sui Pokémon Gigamax), anche se è buio pesto…ma che cosa dico? Ho paura ad avanzare, e se trovassi un burrone? Prego dio Arceus affinché mi dia uno spiraglio di luce!
«Ampha-ros roooooooos!»
Oh?! Una luce, e sembra proprio quella di un faro…che sia un Ampharos (デンリュウ Denryu), il Pokémon Luce di tipo elettro? Lo scoprirò solo dopo essermi diretto verso quel bagliore. Cavolo, si! Era proprio un Ampharos!
Gli Ampharos sono lo stadio evolutivo finale dei Mareep, ed evolvono dai Flaaffy quando raggiungono il livello 30. Sono molto più alti delle due pre-evoluzioni, e non presentano alcun tipo di lana. Gli Ampharos accompagnano spesso i guardiani dei fari, in quanto la sfera sulla punta della loro coda emette una luce talmente potente quanto quella di un faro (ad esempio la capopalestra di Olivinopoli, Jasmine, possiede un Ampharos soprannominato Amphy, che però vive nel faro della città). Per lo stesso motivo alcuni scienziati hanno costruito dei satelliti da inviare nello spazio che vengono guidata dalla loro luce, sia per il ritorno che per il rientro.
Molti Ampharos vivono nelle fattorie, come quella di Venturia, situata nella regione di Unima, o quella di Alola, chiamata Ohana. Condividono la loro categoria del Pokédex con i Lanturn, che ironicamente sono stati scoperti nella loro stessa regione. Allo stato brado, invece, si possono trovare nelle pianure di molte regioni. Sono una delle specie che possiede una megaevoluzione.
Una megaevoluzione da draghi
Gli Ampharos possono accedere alla megaevoluzione grazie all’Ampharosite. Con questo power up ottengono il tipo Drago (presente già nei loro geni, anche se normalmente è in stato catatonico), e parte della lana persa con le evoluzioni normale ricresce, creando una folta chioma sia sul capo che sulla coda.
Normalmente gli Ampharos possono essere l’abilità Statico (più comune) o Più (nascosta), ma con la megaevoluzione la loro abilità diventa Rompiforma, che permette al Pokémon di usare tutte le mosse su di un bersaglio ignorando le sue abilità. La loro statistica di difesa speciale cresce fino a diventare quella più alta tra tutti i ‘mon di tipo elettro.
L’aspetto
Gli Ampharos hanno la pelle gialla, fatta eccezione per alcune strisce nere sul lungo collo, sulle orecchie e sulla coda (che in totale sono 12), e la pancia gialla. Il muso ha delle linee rotondeggianti ed è a punta, mentre le orecchie sono a forma di cono. Gli occhi sono rotondi e neri, e sulla fronte presentano una piccola sfera rossa.
Una sfera simile, di egual grandezza, si trova sulla punta della lunga coda (come menzionato sopra). Le loro braccia sono grosse e tozze, mentre i piedi presentano un’unghia bianca ciascuno.
Il loro aspetto da megaevoluti non cambia più di tanto. Sulla testa e sulla coda spuntano delle folte chiome di lana, e nella seconda spuntano anche altre sfere rosse. Le orecchie cambiano forma, diventano più rotondeggianti e finendo con una piccola spirale. Le unghie delle zampe diventano di colore nero.
In passato gli abitanti di Johto pensavano che questi ‘mon non avessero un lungo collo o delle sfere. Gli esemplari cromatici hanno invece la pelle rosa e le sfere di color blu.
Ampharos è ispirato alle pecore tosate e ai fari, mentre la sua megaevoluzione è basata sui draghi cinesi. Il suo nome inglese deriva dall’unione delle parole amp e pharos (faro in greco), o dalle parole amphora (anfora) e amparo (guardiano e aiuto in spagnolo e portoghese), mentre quello giapponesi dall’unione delle parole 電流 denryū (corrente elettrica) o 電竜 den ryū (drago elettrico), anche se per alcuni potrebbe incorporare il termine 電球 denkyū (lampadina).
Grazie Ampharos per avermi salvato! Se non ci fossi stato tu non sarei più riuscito a continuare le mie ricerche. E, se non ti disturba, non ti dispiacerebbe portami anche a casa, vero?? Per piacere… s’intende.
«pha-pharos»
Come?!? Ma dove vai, non lasciarmi qui!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Se non avete ancora letto l’episodio precedente della rubrica, lo potete trovare qui.
Fonte: Bulbapedia