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Mobile Suit Gundam

Anime, il nostro consiglio del giorno: “Mobile Suit Gundam”

3 gennaio dell’anno 0079 dell’Universal Century“: il Principato di Zeon, fondato su Side 3, rivendica la propria indipendenza dichiarando guerra guerra al governo della Federazione Terrestre, dando avvio alla Guerra di un Anno“.

Questa è la premessa di Mobile Suit Gundam, serie anime del 1979 prodotta da Sunrise (storico studio giapponese, che tra l’altro dopo 50 anni di vita cambierà nome), che ha segnato uno spartiacque nel genere mecha, e nel mondo dell’animazione giapponese in generale.

Ideata da Yoshiyuki Tomino e da “Hajime Yatate” (pseudonimo dello staff dello studio Sunrise), Mobile Suit Gundam è stata la prima serie che rientra nel “genere” real robot: una serie mecha che punta al realismo, e non più su elementi molto “fantastici” come nei super robot di Gō Nagai (Mazinga Z, Goldrake, Getter Robo ecc).

gundam char amuro

Questa la sinossi dell’opera:

La “Guerra di un Anno“, finisce per coinvolgere anche la pacifica colonia spaziale di Side 7, dove due Zaku (i robot del Principato di Neon) irrompono nella colonia per scoprire i piani della Federazione Terrestre, che sta costruendo dei “mobile suit” sperimentali. Nel caos che segue l’attacco, rimane coinvolto anche il giovane Amuro Ray, il quale si ritrova a guidare uno dei prototipi di Mobile Suit della Federazione, l’RX-78, il “terrore bianco”.

Da quel momento, incomincia la serie composta da 43 episodi e che vedrà protagonista Amuro e i suoi alleati della corazzata Base Bianca fronteggiare Char Aznable e il Principato di Zeon, all’interno della Guerra di un Anno, sia sulla Terra che nello spazio.

gundam

Al di là della sua importanza storica, Mobile Suit Gundam rimane una serie decisamente attuale e che merita di essere vista ancora oggi: se purtroppo da un punto di vista tecnico risente degli anni (al suo tempo però era una serie decisamente valida da questo punto di vista), invece i personaggi e in generale la narrazione sono ancora attuali, e salvo alcuni momenti un po’ “lenti”, la serie scorre molto bene ancora oggi.

A proposito dei personaggi, sono proprio loro il motivo principale dell’attualità di Gundam: da Amuro a Char Aznable, da Sayla Mass a Bright Noa, ciò che li caratterizza è proprio la loro profondità psicologica, l’elemento più “real robot” della serie (oltre ovviamente al fatto che i mobile suit sono molto realistici, dall’RX-78 agli Zaku di Zeon).
La guerra segna i personaggi: non rimangono impassibili di fronte alla violenza, anzi, dietro la sicurezza di Amuro, per esempio, si nasconde un animo fragile.

Non è un caso che Mobile Suit Gundam, insieme a un’altra opera di Tomino, Ideon, sono state fonti di ispirazione per numerosi anime usciti dagli anni Ottanta a oggi; e fra questi, c’è una serie di cui sicuramente avrete sentito nominare: Neon Genesis Evangelion.

Tomino, Gundam

La serie animata di Mobile Suit Gundam non riscosse subito successo, anzi, gli ascolti erano veramente bassi, e sembrava che il destino per l’anime e per lo studio Sunrise fosse già segnato. Ma, pochi anni dopo, tra il 1981 e il 1982, Tomino e il suo staff hanno deciso di condensare gli episodi della serie in una trilogia cinematografica, che non è solo una versione “accorciata” degli eventi di Mobile Suit Gundam: infatti, molte scene sono state rifatte e migliorate.

Ed è proprio con i film che Mobile Suit Gundam ha finalmente riscosso il successo che meritava, anche oltre le aspettative. E così, Bandai, l’azienda che aveva originariamente “commissionato” la serie a Tomino e il suo collettivo, ha sostanzialmente spinto per proseguire con la saga per avere così più robot da vendere. Il che ci ha donato sia altri film e serie che sono dei gioielli, come il seguito diretto della serie del 1979, ovvero Zeta Gundam, o anche 0080: War in The Pocket, sia prodotti forse meno riusciti.

E soprattutto, l’universo di Gundam si è espanso: perché se negli anni Ottanta le serie sopracitate e altre sono ambientate ancora nel cosiddetto “Universal Century” (e quindi sono sequel, prequel o spin-off sempre della serie del 1979), a partire da Gundam Wing (1995), serie molto conosciuta in Italia perché trasmessa da Mediaset, il franchise ha dato vita ad altri “universi alternativi“, non collegati alla serie del 1979.

Gundam

Tiriamo le somme: la serie TV del 1979 di Mobile Suit Gundam dunque rimane un vero must Watch per tutti gli appassionati di anime, ma non solo, anche per chi ne guarda ogni tanto merita la visione.

Ma, come avevamo accennato, vista la lunghezza della serie, che ha anche diversi momenti “lenti”, e il fatto che per certi aspetti non abbia hanno retto molto il passaggio del tempo, in alternativa ci sarebbe per l’appunto la trilogia cinematografica, che rimane un’esperienza non completissima come la serie, ma è comunque un ottimo modo per godere di questa opera e per approcciarsi al franchise.

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Alessandro Guarisco

Alessandro Guarisco

Ebbene sì: scrivo da 2 anni per DRCOMMODORE di Tecnologia, Anime e manga Appassionato del mondo Apple, Android e Windows One Piece, One Piece ovunque Profilo Linkedln per scoprire i miei segreti: https://www.linkedin.com/in/alessandro-guarisco-1417321ab/

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