Una volta che si entra in contatto con il mondo degli anime, è quasi inevitabile trovarsi di fronte agli hentai. Si tratta essenzialmente di pornografia animata, media estremamente popolare per l’audience avvezza ai prodotti d’animazione, specialmente se giapponese. La sua diffusione nel mondo ha avuto un impatto non indifferente sulla concezione della sessualità, dell’attrazione romantica e del pensiero di molte persone.
Secondo uno studio, effettuato dallo psicologo Jonathan I. Park e altri membri del suo gruppo, ci sarebbero alcune differenze tra coloro che consumano hentai e le persone che invece fruiscono di altri tipi di pornografia, o non ne guardano affatto.
I dati ottenuti da questa ricerca sono stati pubblicati su Sexologies, e svelano numerose informazioni interessanti su come i soggetti provino diversi livelli di attrazione, desiderio romantico e attaccamento a seconda se si tratti di un personaggio di un anime o di un umano.
Gli hentai aprono la mente
I consumatori di pornografia sono stati suddivisi in tre gruppi: il primo fruiva di contenuti pornografici hentai e raffiguranti degli umani (consumatori hentai), il secondo gruppo consumava pornografia reale, ma non quella hentai (non-hentai), il terzo non consumava alcun tipo di materiale pornografico (non-porn). Lo studio è stato effettuato su 208 partecipanti dall’età media di 21 anni. Tra essi, nel 2021 il 29% di essi ha visto hentai; il 38% invece ha consumato pornografia non-hentai, mentre il 22% dice di non aver fruito di alcun contenuto del genere.
Durante i test, ai partecipanti sono state presentate nove immagini di personaggi 2D e nove foto di persone reali. Tutti possedevano d’età giovane, ma non vi erano loli tra i soggetti. I personaggi e le persone riportate apparivano con una posa e vestiti simili, e non sono stati mostrati cosplay per evitare la possibilità d’influenzare così il voto. I partecipanti hanno così dovuto votare sull’attrattività e la familiarità che essi provavano verso la persona o il personaggio.
Come prevedibile, i consumatori di hentai hanno ritenuto più attraenti le immagini di personaggi anime, rispetto alle valutazioni effettuate dal gruppo non-hentai e non-porn. In aggiunta a ciò, i consumatori hentai avrebbero mostrato un maggiore desiderio nell’avere una relazione con personaggi anime, se comparato agli altri due gruppi. Eppure, per quanto riguarda il desiderio di trovarsi in una relazione romantica con una persona reale, quello dei consumatori hentai sarebbe stato però di un livello normale, né maggior ne né minore degli altri gruppi.
Il ricercatore giunge a questa conclusione: il punteggio di attrattività e desiderio romantico verso persone reali non è stato significativamente differente tra i tre gruppi. Dunque, sviluppare una maggiore attrazione e desiderio romantico verso i personaggi animati sarebbe una caratteristica unica degli hentai, non applicata verso la pornografia reale.
Analizzando se i consumatori di hentai fossero più motivati nel vedere hentai rispetto alla pornografia reale, è stato osservato come per loro non ci fossero significative differenze. Tuttavia, a seconda del sesso, per i maschi ci sarebbe maggiore motivazione verso gli hentai nel caso si ricercasse dell’eccitazione.
Dai risultati ottenuti si scopre infine come chi consuma hentai non differisca da coloro che fruiscono di altri tipi di pornografia per quanto riguarda l’attrazione provata verso le persone reali e il desiderio di una relazione romantica. Nonostante ciò, la particolarità di coloro che guardano hentai è la capacità di percepire i personaggi in modo più fisico e romantico; essenzialmente, essi risulterebbero come più “romanticamente aperti”.