Se durante l’episodio della settimana scorsa de L’Attacco dei Giganti avevamo indagato e scavato affondo nella psiche di Zeke e Grisha, protagonisti assoluti da quel punto di vista, questa settimana ci concentriamo interamente su Eren e iniziamo ad intravedere ciò che il protagonista ha perseguito veramente per tutto questo tempo: il suo reale obiettivo, ciò verso cui stava correndo silenziosamente, senza confessare la verità neppure ai suoi più intimi amici. E la verità che abbiamo finalmente scoperto è una verità dolorosa, pesante ed estremamente distante da quella che avrebbero sperato di vedere Armin, Mikasa e gli altri alla fine di questa seconda guerra a Shiganshina. Ma le scelte facili che rendono tutti felici non esistono, Isayama ce lo ha insegnato molto bene nel corso de L’Attacco dei Giganti, e bisogna fare i conti col crudele e spietato mondo.
È proprio in modo spietato e crudo che inizia l’episodio. MAPPA non indora la pillola e ci fa fare un passo indietro, mostrandoci lo scontro fra il gigante di Grisha quello di Frieda, lo sterminio della famiglia reale ad opera del primo e il dialogo col figlio Zeke. Devo ammettere che in un primo momento ho pensato che questo recupero degli ultimi tre minuti dello scorso episodio fosse un po’ deludente ma coi momenti successivi la puntata si è decisamente ripresa.
Ci ritroviamo nei percorsi, stavolta Zeke è molto più consapevole e realizza l’impensabile: tutto ciò che è avvenuto è avvenuto perché Eren, dal futuro tramite i poteri del Gigante che Avanza e del Gigante Fondatore, ha influenzato Grisha per fargli fare ciò che desiderava, per far sì che lui stesso potesse arrivare esattamente dove voleva.
Eren completa ulteriormente il quadro della situazione e ci spiega che non sapeva tutto sin dall’inizio. Il momento in cui ha visto il se stesso del futuro attraverso i ricordi di Grisha è stato quando ha baciato la mano di Historia una volta tornati dalla riconquista di Shiganshina. Zeke, compresa la minaccia che il fratello minore rappresenta, ordina immediatamente ad Ymir di attuare il piano per l’estinzione indolore e togliere a tutti gli Eldiani la capacità di procreare.
Eren è in manette dallo scorso episodio ed Ymir si avvia verso la Coordinata per realizzare gli ordini di Zeke e in questo momento assistiamo ad una delle performance più incredibili che Yuki Kaji ci abbia mai regalato per il protagonista della serie: Eren urla, si dimena e finalmente riesce a liberarsi dalle manette per correre verso Ymir.
La corsa di Eren verso Ymir viene interrotta dalla sigla, a cui segue un dialogo ambientato nel passato fra Historia e Frieda in cui la più piccola chiede cosa significhi essere femminile. A quella domanda Frieda risponde senza dubbio che “significa essere come la ragazza in questo libro”, che poi scopriamo essere nient’altro che… Ymir stessa.
Ymir era una bambina che viveva sempre cercando di aiutare gli altri: il mondo è crudele, sentiamo la voce di Frieda sussurrare parole che conosciamo fin troppo bene, proprio per questo dovresti diventare una persona in grado di farti amare dagli altri. Ripercorriamo la storia dell’infanzia di Ymir durante questi istanti e scopriamo che il suo villaggio un giorno venne invaso da quelle che poco dopo capiremo essere le truppe di Re Fritz. Tutti gli abitanti venero naturalmente presi prigionieri.
Un giorno, poi, qualcuno liberà dei maiali in un recinto ed Ymir fu accusata da tutti gli abitanti del villaggio. Di fronte alla colpevolezza (presunta) della ragazzina il re pronuncia delle parole estremamente significative in questa serie:
“Tu sei libera.”
Ancora una volta però si tratta di una libertà falsa perché Ymir non viene lasciata andare e basta: viene inseguita da membri del villaggio e dell’esercito che le scagliano contro frecce e pietre nel frattempo. Esattamente come la libertà del piccolo Eren non era una vera libertà ma solo una verità fasulla, rinchiusa fra le mura di Shiganshina, allo stesso modo la libertà di Ymir è una libertà altrettanto falsa, frutto solo della crudeltà dell’uomo che finge di avergliela concessa.
Nel tentativo di fuggire Ymir cade nelle radici di un albero e tutto ciò che vediamo subito dopo è uno strano parassita attaccarsi alla sua colonna vertebrale e subito dopo la trasformazione in gigante: la prima trasformazione in gigante, ciò che diede origine a tutto.
Neanche ottenuto questo potere, però, Ymir è effettivamente libera in quanto viene riportata al villaggio e inizia ad utilizzare il potere dei giganti a servizio di Re Fritz: lo aiuta nelle guerre, a coltivare i campi, a costruire strade e ponti. Nonostante la sua forza, cioè, Ymir è ancora una schiava in tutto e per tutto, incapace anche solo di alzare la testa di fronte a quell’uomo tanto potente che alla fine decide anche di prenderla in moglie e darle tre figlie, che porteranno il nome delle tre mura dell’isola.
Fino alla fine Ymir rimarrà una schiava e persino la sua morte non sarà un atto libero ma sarà un momento deciso interamente da Re Fritz, che fa a pezzi il cadavere e ordina alle figlie di divorarla e di far fare lo stesso ai loro figli, in modo che il potere dei Fritz duri per sempre. Persino nei sentieri, un luogo dove in teoria lei avrebbe potere di creare e distruggere qualsiasi cosa, Ymir è comunque una schiava al servizio degli altri, condannata a costruire nuovi giganti ed eseguire gli ordini di qualcun altro per l’eternità… Fino all’arrivo di Eren, che di fronte alla storia di Ymir urla: “basta così”.
Eren si erge qui come colui che, per primo, desidera donare la libertà ad Ymir. Le dice che metterà fine a questo mondo e le chiede il suo potere per farlo. Tu non sei una schiava, le dice per la prima volta e queste semplicissime parole bastano a far riempire di lacrime gli occhi di Ymir:
“Tu non sei una schiava! Sei solo un essere umano! Non devi obbedire a nessuno, puoi decidere tu. Hai il diritto di decidere tu! Scegli… Stare qui per l’eternità… O porre fine a tutto questo!”
Una volta calmatosi, Eren capisce: è stata Ymir a guidarlo fino a quel momento. Ymir, schiava da tutta l’eternità, schiava fino alla morte e anche dopo la morte… Che per 2000 anni ha solo atteso qualcuno in grado di liberarla.
Molto significativo è anche il fatto che questa sia la prima volta in cui vediamo gli occhi di Ymir. Fino a quel momento i suoi occhi erano stati bassi a simboleggiare il suo essere una schiava. Adesso, invece, alza gli occhi e sceglie finalmente qualcosa per se stessa: ora, è come se Eren le stesse dicendo questo, lei è libera.
Qualcosa che somiglia moltissimo al parassita che si era attaccato ad Ymir nelle radici dell’albero si lega alla testa di Eren e il ragazzo assume una nuova, terrificante forma.
Le mura si frantumano e i colossali iniziano ad avanzare: il Boato della Terra, la Marcia è iniziata.
Armin e Mikasa realizzano con orrore che Eren non è mai stato dalla loro parte, che il suo obiettivo non era liberare i giganti nelle mura di Shiganshina per respingere la flotta di Marley, ma liberarli tutti per calpestare il mondo intero.
L’episodio termina con la dichiarazione di guerra di Eren al mondo.
“A tutto il popolo di Ymir. Il mio nome è Eren Yeager. Sto usando i poteri del Fondatore per comunicare con tutti voi. Ho liberato i giganti contenuti nelle mura di Paradis, e tutti loro banno iniziato a marciare. Il mio obiettivo è proteggere la gente di Paradis, luogo in cui sono nato e cresciuto. Tuttavia, il mondo desidera l’annientamento di tutti gli Eldiani. Quest’odio non avrà fine finché l’intero popolo di Ymir, anche oltre i confini di Paradis, non verrà sterminato. Io rifiuto questo desiderio. I giganti delle mura calpesteranno il suolo all’esterno dell’isola… Finché non verrà annientata ogni singola forma di vita.”
L’obiettivo di Eren è dunque lo sterminio di tutte le forme di vita fuori dall’isola e userà i giganti nelle mura e la Marcia per attuarlo.
Questo episodio è stato magistralmente gestito dall’inizio alla fine: dalle urla di Yuki Kaji al racconto della storia di Ymir fino ad arrivare allo sgretolamento delle mura e alla dichiarazione di Eren. MAPPA ha studiato bene i tempi e ci ha donato un adattamento incredibile per uno dei picchi assoluti del capolavoro di Hajime Isayama. La fine sta arrivando e se questi ultimi tre (incredibili) episodi sono stati l’antipasto… Non vedo l’ora di vedere i prossimi.
I nostri commenti ai precedenti episodi della Final Season de L’Attacco dei Giganti
Vi ricordiamo che gli episodi della Final Season de L’Attacco dei Giganti sono disponibili su Crunchyroll ogni Domenica alle 21:45 per gli utenti Premium.