Il capitolo 66 di Boruto: Naruto Next Generations vede i nostri eroi alle prese con Code, arrivato nei pressi di Konoha per portare Kawaki con sé, e Momoshiki, che ha preso il controllo del corpo di Boruto, dopo che quest’ultimo era riuscito a sfruttarne i poteri per un po’ di tempo, nel tentativo di impedire all’amico di lasciare il Villaggio della Foglia.
Al centro delle vicende è, ancora una volta, Kawaki. Il ragazzo riesce inaspettatamente ad attivare il Karma, nonostante Isshiki Otsutsuki sia ormai morto da tempo. Sembra che Amado non abbia mai avuto intenzione di rispettare la volontà di Kawaki, e che abbia installato il marchio dentro di lui. Di sicuro è stata la scelta migliore, dal momento che si tratta di un’arma dalle grandissime potenzialità, soprattutto senza lo spettro degli Otsutsuki che incombe sul possessore.
Infatti Kawaki si dimostra davvero potentissimo sfruttandone la forza, riuscendo ad utilizzare due tecniche decisamente pericolose, che avevano in passato causato numerosi problemi. La prima è il Daikokuten, grazie alla quale l’utilizzatore può teletrasportare oggetti provenienti da un’altra dimensione, anche molto grandi e utili per “schiacciare” l’avversario. La seconda è il Sukunahikona, che aveva già dato un bel po’ di preoccupazioni a Naruto e Sasuke, durante lo scontro con Isshiki.
Il Sukunahikona ha la capacità di rimpicciolire e ingrandire gli oggetti, oltre a se stessi. Rimpicciolire può essere vantaggioso per nascondere un’arma e farla comparire al momento giusto, rendendo estremamente difficile schivare il colpo. Rimpicciolire se stessi permette di nascondersi e comparire al momento giusto. Gli occhi di Sasuke e le abilità sensoriali di Naruto non erano bastati contro questa semplice ed efficace abilità.
Per Konoha sarebbe davvero vantaggioso essere entrata in possesso di tali poteri, se non fosse per il fatto che Kawaki tenti di utilizzarle per eliminare Boruto. Ormai la sua incapacità di tenere a bada Momoshiki è diventata una seria minaccia per il Settimo Hokage, ragion per cui Kawaki sembra intenzionato a risolvere il problema alla radice. D’altronde, nulla e nessuno è più importante di Naruto, per il giovane.
Mentre Code aspetta l’evolversi della situazione per decidere cosa fare, Naruto non sembra in grado di prendere parte allo scontro tra i due amici. Tutto ciò che può fare è evitare che Boruto venga colpito mortalmente, dal momento che i poteri della Modalità Eremitica sembrano meno efficaci di quelli del Karma. Il tutto è reso più complicato dal fatto che a combattere sono due membri della sua famiglia.
Ce la farà Boruto?
Sul finire del capitolo, però, Boruto sembra tornare in sé. Nonostante ciò, la sua opinione è la stessa di quella di Kawaki. La situazione che sta vivendo riguardo al karma e a Momoshiki sta diventando troppo pericolosa, e forse è davvero necessario che Kawaki agisca per risolvere il problema alla radice. Per tale motivo, Kawaki colpisce Boruto mortalmente, sotto gli occhi di suo padre, di Code e di Shikamaru.
Cosa succederà al giovane ninja, ora che si trova a terra e in fin di vita? Non ci resta che aspettare il capitolo 67 per scoprirlo. Il piano dei ragazzi è davvero quello di eliminare Boruto, o c’è dell’altro dietro alle loro azioni? Di sicuro Eida non sarà contenta di come si stanno mettendo le cose, dal momento che sia Boruto che Kawaki servivano alla causa per motivi diversi.
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