Quasi 5 anni fa Nintendo Switch esordì sul mercato, accompagnata, come titolo di lancio, da The Legend of Zelda: Breath of The Wild (uscito anche per Nintendo WiiU): un titolo che ha cambiato le carte in tavola nel genere open world. Era da Ocarina of Time che un capitolo della serie Zelda non riscuoteva un successo così enorme. E a ben ragione, visto il meritatissimo titolo di Game of The Year ottenuto nel 2017.
Servono poche presentazioni per Breath of the Wild, ma allo stesso tempo non sono mai abbastanza le lodi per questo titolo, che ha saputo cambiare quasi completamente la formula di Zelda, costituendo una ventata di aria fresca per la saga.
Le musiche; il gameplay e la sua varietà; la cura nei dettagli dell’ambientazione; lo stile e il design dei personaggi, dei nemici: tutto è portato (quasi) alla perfezione. Ovviamente, “quasi” perché comunque The Legend of Zelda: Breath of The Wild non è esente da imperfezioni: a partire dalla mancanza di dungeon impegnativi come nei passati titoli, o qualche incertezza nel comparto tecnico, come alcuni cali di frame e di risoluzione in determinate zone del gioco.
In ogni caso, Breath of the Wild rimane ancora oggi probabilmente l’esclusiva migliore di Nintendo Switch, un titolo che quasi da solo vale l’acquisto della console. E siamo tutti in attesa del sequel, atteso per questo 2022 e il cui titolo non è ancora stato rivelato.